AMERICAN HORROR STORY: COVEN - Intervista a Sarah Paulson


Sarah Paulson è una delle poche attrici ad essere comparsa in tutte le tre stagioni di American Horror Story (assieme a Jessica Lange, Frances Conroy, Lily Rabe ed all'attore Evan Peters).  Dopo il ruolo di Lana Winters, che le ha dato una buona celebrità, nella nuova stagione interpreta Cordelia Foxx, la figlia della strega Suprema Fiona Goode e direttrice della Miss Robichaux Academy for Exceptional Young Ladies.
Di seguito, potete leggere una sua intervista rilasciata a Rolling Stones, in cui parla anche di 12 Years a Slave, un film che la vede protagonista assieme a Michael Fassbender.


D: Nella nuova stagione di Horror Story, interpreti Cordelia Foxx, una strega insegnante. Come la descriveresti?
R: La descriverei come una ragazza da libro. La descriverei come la bontà personificata, ma rimane il fatto che sia la figlia di Fiona (interpretata da Jessica Lange), quindi non può essere così benigna e gentile. Tenta di comportarsi in quel modo, di essere l'opposto di sua madre.

D: Ma nel mondo di Horror Story, chi segue le regole si ritrova nei guai.
R: Può essere vero, ma è troppo presto per me per... quella parte della storia si rivelerà in seguito. Non dico che non accadrà, ma deve ancora rivelarsi.

D: Credi nelle streghe?
R: No... streghe? Non saprei. Credo che ci siano persone che credono di essere streghe, e di certo penso che la gente crede che hanno determinati poteri, e sostengo quel genere di pensiero, perché sento che tutti debbano essere quello che si sentono di essere. Io stessa credo più nei fantasmi che nelle streghe, ma mi piace pensare che siano reali, perché sono così fighe.

D: Coven è girato a New Orleans. Hai fatto nessuna ricerca sul voodoo tu stessa?
R: Vivo con dietro l'angolo un posto voodoo! Ma non ci sono ancora stata, mi fa sentire molto nervosa, come puoi immaginare. E' lì, ne sono consapevole, e tento di accettarlo, ma sono un po' esitante.

D: Posso immaginare perché. L'intera provocazione sembra terribile.

R: Perché qualcuno dovrebbe provocare segretamente qualcun'altro, e poi causargli qualche genere di mal di pancia?

D: Tornando ad Horror Story, il passato si integra sempre con il presente. Questo come aiuta Lana e Cordelia.
R: Credo che Ryan (Murphy, il creatore della serie, ndr) sia interessato in come le cose passate si intersechino con oggi e come in realtà nulla sia così diverso. Anche se crediamo ci siano cose che siano progredite (lo so che abbiamo un presidente afroamericano), ma il razzismo continua a diffondersi. E' molto interessante, non è un incidente che sia qualcosa che tu sei consapevole di guardare. E quest'anno, si, il passato di Cordelia bussa alla porta con il suo presente. Tenta di tenersi forte al suo senso di sicurezza, e sua madre arriva a buttare tutto all'aria.

D: Dannate madri.
R: Quelle dannate madri! Tendono a farlo, ma poi, lo sai, vogliono solo il tuo bene.

D: In Asylum, anche se non c'erano quelle orribili, disgustose scene di cui il tuo personaggio era parte, c'erano inoltre posizioni sottili e meno sottile su morale, giustizia e come le persone usino la scienza per giustificare le loro azioni. Questi elementi saranno presenti anche in Coven?
R: In ogni buona serie TV devi avere questi elementi. Specialmente in questo show, che si presta ad ogni tipo di racconto, puoi andare avanti ed indietro ed avere ancora buona narrativa. Raccogliendo tutto ciò, otteniamo qualcosa di molto potente che Ryan tenta di fare. Non so come ci riesca. Lo guardo, a volte, e mi chiedo, "Come siamo arrivati qui? Non riesco a capire come ci sia riuscito." Ma è davvero un grande. Ryan è interessato a raccontare le storie di perduti e dimenticati, e quando stai pensando al tuo passato nel presente, quei temi tornano d'attualità. Quel che è stato, quel che è, quel che hai avuto, quel che hai perso, stai provando a riottenerlo. E' parte dell'umana condizione, a dire il vero.

D: Guardi lo show?
R: Non lo guardo alla notte perché mi spaventa troppo. Vivo da sola e mi spavento facilmente, ma mi piace parecchio guardarlo. A volte non mi piace guardare i miei lavori. E' come ascoltare la tua voce ad una macchina che risponde, ma moltiplicando il tutto un milione e mezzo di volte. Ma ero così orgogliosa di questo show, lo scorso anno; mi sono sentita tanto onorato che Ryan mi abbia dato quell'aiuto. E' stata una grande responsabilità ed onore interpretare Lana Winters, quindi si, l'ho guardato. Più di una volta. Ma di giorno. E nemmeno sotto la pioggia. Non ci riuscirei in un giorno piovoso.

D: Tra te, Kathy Bates e Jessica Lange, chi è la più malvagia?
R: Nella serie?

D: No, nella vita reale
R: Oh. (Ride, ndr) Nella vita reale, non lo dirò. Nella serie, al momento è Kathy. Interpreta una delle più mostruose donne che abbiano mai respirato. Ed avendo appena girato 12 Years a Slave, in cui interpreto una donna davvero mstruosa, capisco che quando stai girando, non puoi davvero comportarti in quel modo. Sono certa che lei si trovi molte ragioni per spiegare il suo comportamento a lei stessa come quel personaggio. Ma per quello che mi riguarda, quella donna, la vera donna, era un terrore. E brutale. Per me, mia madre, il personaggio di Jessica, è soltanto egoista e narcisista. E sebbene sia terribile, non è così orripilante come tenere persone incatenate nel tuo attico. E' un po' diverso.

D: Parliamo di 12 Years a slave. Il tuo personaggio è la moglie di un proprietario di piantagioni, ed una davvero cattiva. Cosa fa?
R: Cattivo non è un modo per descriverla. Il suo comportamento è deprecabile. E' un mostro. Ma è cattiva perché suo marito, Michael Fassbender, è innamorato di Patsey, una dei nostri schiavi, e fa sembrare parecchio evidente a tutti che preferisce lei invece che me. Credo che sia qualcosa di molto umiliante da vedere per la proprietaria di casa. E' un autentico prodotto del tempo nel senso che è ignorante, e personalmente non mi sento abbastanza profonda per andare contro ciò che le hanno insegnato. Quindi lei semplicemente compie atti violenti e permette alla sua gelosia di possederla.

D: Interpretare qualcuno così ti ha sconcertato riguardo sistemi e culture di 150 anni fa?
R: C'era una vera storia dietro, e certe parti di quello non accadrebbero oggi, ma scommetto che ci sono molte persone in certe parti del paese che tratterebbero un altro umano nel modo in cui fa la donna del film. Io lo faccio perché ci sono persone che non sono educate e persone ignoranti incapaci di vedere oltre quello che vedono. E se non vai contro ciò, allora ti comporterai in maniera indifendibile. Parte del rancore e della furia, posso immaginare continuino oggi in alcune parti del nostro paese. Ci sono razzisti ovunque.

D: E' stato uno dei tuoi personaggi più difficili da interpretare? 
R: Non è stato facile. Allo stesso tempo, però, avevo un lavoro da fare. Se ci fossi andata piano, col comportamento del mio personaggio, o tentato di farla sembrare più accettabile, i suoi conflitti sarebbero stati tranquillizzati, così non l'ho fatto. Il regista Steve McQueen non me lo avrebbe mai lasciato fare, ma non mi è mai successo, comunque.

D: Hai avuto un po' di tempo libero in New Orleans per esplorarla?
R: Questo cast è così grande che tutti abbiamo avuto molto più tempo libero rispetto alla scorsa stagione. Ho lavorato quasi ogni giorno lo scorso anno, specialmente dalla metà fino alla fine della serie. Quest'anno, abbiamo un cast corale di 15 persone, e c'è una storia più grande da raccontare. La cosa più meravigliosa è accaduta la scorsa notte alla premiere di 12 Years a Slave. E' stata la cosa più straordinaria; non avevo mai fatto la seconda linea, ne hai mai sentito parlare? E' quello che fanno ad un funerale. Quando cammini verso il funerale, stai dietro i musicisti, e c'è questa musica funeraria, ma quando torni, celebri la vita, e si balla per le strade, ed è una cosa straordinaria. Abbiamo fatto la seconda linea subito dopo il post-screening di Q&A mentre andavamo alla festa, e mi sono girata ad un certo punto per vedere se ci fossero molte persone a ballare e camminare nel mezzo della strada, siano maledetti i semafori. E' stata una delle cose più belle che abbia mai sperimentato.

D: Ogni premiere sarà in discesa da qui
R: Si, ogni premiere da qui in poi, se non hai una seconda linea, non chiamarmi. Non verrò neanche.

Il nuovo episodio di American Horror Story vi attende stasera, non mancate all'appuntamento!

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Articolo di Klaus Heller

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