THE ORIGINALS - Recensione dell'episodio 1x04 "Girl in New Orleans"


"No. The world isn't awful. People are not awful. They want to be good. Something makes them bad, something breaks them down, makes them snap.There are always signs, symptoms before someone has a psychotic break."

(The Orginals 1x04)





Per la quarta settimana consecutiva ci ritroviamo a commentare un nuovo episodio di The Originals. "Girl in New Orleans" è forse il primo dei quattro a concentrarsi e raccontarci qualcosa di nuovo su qualcuno al di fuori della famiglia originaria.

La ragazza a New Orleans menzionata nel titolo potrebbe essere Cami, la bionda barista che ha attirato l'attenzione di Marcel e anche quella di Klaus. Proprio grazie alle interazioni con quest'ultimo, che la manipola per arrivare al nemico, scopriamo di più sulla sua storia personale. Camille è infatti arrivata nel French Quarter per fare luce sulla turbolenta storia di suo fratello gemello, Sean, seminarista che di punto in bianco ha massacrato 9 persone e poi si è suicidato. Fondamentale ed intenso in questo episodio il suo rapporto con Klaus, il quale nel giocare con la sua mente e nel rivelarle la verità su vampiri e sovrannaturale, ha risvegliato in lei la voglia di saperne di più su Sean, perché le persone non sono cattive e basta, c'è sempre un motivo.
La scena finale tra Klaus e Cami, è a mio parere superlativa: Klaus fa una cosa "brutta" perché manipola la sua mente, la costringe a non pensare e a dimenticare, ma allo stesso tempo placa le sue ansie e le sue paure, le permette di dormire la notte, promettendole che si occuperà lui della questione.
Lode al solito Joseph Morgan e alla sua capacità di darci un Klaus sensibile, tormentato ma anche spietato, senza mai perdere credibilità.




La "Girl" è anche Davina. Su di lei continuiamo a sapere sempre troppo poco rispetto a quanto vorremmo, ma da questo episodio sappiamo che oltre ad essere una potentissima arma nelle mani di Marcel, è anche una normalissima adolescente, che odia stare rinchiusa in una soffitta ed ha una cotta per un suo coetaneo. E' proprio a causa dell'affetto per Tim che "cade", non senza combattere, nel tranello di Klaus (sempre applausi a Niklaus e ai suoi piani) ed ora gli deve un favore!
Sono molto curiosa di sapere cosa accadrà ora che avrà a che fare con Elijah...




E poi c'è Hayley, un'altra che è arrivata in città per saperne di più della propria famiglia e si è ritrovata in qualcosa di molto più grande. Dopo le rivelazioni sulla bambina che porta in grembo, le streghe non sono state con le mani in mano e subito hanno tentato di ucciderla! Ma la ragazza sa il fatto suo ed in più ha diversi protettori: Rebekah da un lato e i lupi dall'altro (che sia la sua famiglia?). Finalmente Hayley ha avuto un ruolo più attivo e finalmente inizia ad inserirsi nel nucleo familiare dei Mikaelson: molto carina la scena finale con Rebekah che le racconta di Elijah (attenta Hayley sei già stata sgamata!) e con Klaus (I've got you, love. I've got you è umanamente possibile restare immuni ad una cosa del genere pronunciata da Joseph Morgan?)



Un po' meno presente questa settimana è Marcel, che si limita a seguire le richieste di Davina e a subire l'ennesimo piano di Klaus.

Anche Rebekah non ha un ruolo troppo attivo, ma ci regala comunque dei momenti degni di nota, come l'incontro con il prete, il dialogo con Elijah e il salvataggio di Hayley (If I had a dollar for every mess my family's gotten me into).

Infine esultiamo tutti insieme perché Elijah is back


Buon episodio. The Originals continua ad avere un ottimo ritmo e a non annoiare. Inoltre mantiene le proprie promesse e, episodio dopo episodio, si sta distanziando sempre di più dalla serie madre: riallacciandosi alla quote iniziale (pronunciata da Cami), ci troviamo di fronte ad una serie in cui non si ha paura di mostrare i protagonisti sbagliare e commettere dei crimini, non c'è la morale alla fine dell'episodio. Ci troviamo di fronte ad una storia di redenzione, ma non ci si redime nel giro di qualche episodio... il viaggio è appena iniziato!



Recensione di Lisa Marrucci

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Articolo di Lisa M.

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