RECENSIONE THE LEFOTVERS - 1X03 TWO BOATS AND A HELICOPTER

PREMESSA

Finalmente un episodio da parte di questo show che mi ha tenuta incollata allo schermo . 55 minuti di puro entertainment, una serie che ha mostrato le sue qualità. Ho iniziato l’episodio piuttosto scettica, dati i precedenti ma mi sono dovuta ricredere già durante i primi cinque minuti. In questo episodio abbiamo avuto modo di conoscere e esplorare meglio il personaggio che più di tutti fin dal pilot mi ha intrigata e quello che è venuto fuori mi ha lasciata a bocca aperta.




It was a test. Not for what came before but for what comes after. The test is what happens now.


Nell’ultima recensione mi sono lamentata dell’assenza di Christopher Eccleston, evidentemente Tom Perrota mi ha sentita perché questo episodio è stato dedicato interamente a lui. GOD BLESS YOU, TOM! Fin ora, infatti, il personaggio di Matt Jamison, padre battista di una piccola chiesetta nella cittadina di Mapleton, è rimasto sempre ai margini della storia principale quando invece, come ci viene mostrato proprio in questa puntata, è protagonista di una delle storyline più belle della serie (se non LA più bella a mio avviso). Matt stampa volantini in cui dimostra la vera “natura” dei tanto osannati eroi scomparsi e rivela le colpe e i peccati di molti di loro che impropriamente vengono accostati ai buoni di cuori. La battaglia di Matt però a un che di personale, come ci viene fatto intendere, e riguarda in qualche modo un giudice corrotto. Non tutti prendono bene la “missione” di Matt, ovvero appunto quella di smascherare i falsi eroi, e così all’inizio della puntata, mentre recita l’omelia di fronte a un numero esiguo di fedeli, arriva un uomo che gliele suona di santa ragione.
E’ naturale che non tutti prendano bene i volantini di padre Matt, i quali rivelano molti segreti e svelano un lato piuttosto negativo dei cari scomparsi. Tra coloro che hanno qualcosa da ridire, oltre all’uomo-pugni-d’acciaio, c’è anche la sorella di Matt, la famosa Nora, la donna che nel pilot aveva parlato durante la cerimonia della memoria e che durante il secondo episodio Jill aveva pedinato insieme alla sua amica. Nora viene infatti a sapere che lo scomparso e adorato marito non faceva altro che tradirla con la maestra d’asilo dei suoi figli. COMPLIMENTONI A DOUG. In questa sua lotta, Matt deve poi  affrontare un problema ancora più grande: con la sempre maggiore assenza di fedeli (la causa risiede nella scarsa fiducia nei confronti del Signore dopo il 14 ottobre) la chiesa rischia già da tempo di essere venduta e ormai quel momento sembra essere arrivato. Matt infatti viene informato che la banca sta prendendo in considerazione un’offerta da 135.000 dollari e che se vuole sperare di salvare la sua parrocchia ha tempo fino al giorno dopo per raggiungere la stessa somma. Per Matt inizia una corsa contro il tempo per riuscire a raggiungere il prezzo stabilito e se la Fede riesce a venirgli incontro da un lato, dall’altro è il Destino a giocargli un brutto tiro. Matt fin dalla mattina viene seguito da piccioni si si proprio quei simpatici animaletti che ci lasciano tanti bei ricordini sul parabrezza, prima davanti la Chiesa, poi in un casinò e poi di nuovo su un semaforo che comincia a lampeggiare ripetutamente, fisso sul colore rosso.

Matt decide di affidarsi a questi segni, decide di affidarsi a quella Fede che da bambino lo salvò dalla leucemia e punta al casinò, proprio sul colore rosso, tutti i soldi messi per lui da parte da Richard Garvey, il papà di Kevin il Sociopatico (ora il motivo per cui questo soldi gli siano stati messi da parte non è stato detto ma riguarda un debito di Richard nei confronti di Matt). La scena della roulotte è stata una delle più belle, la pallina che gira e gira e non sai dove andrà a finire l’ho sempre trovata stranamente ipnotica. Don’t ask me why.


GIRA LA RUOTA EH EH
Matt vince 160.000 dollari … ma qui il Destino si mette in mezzo. Ecco infatti che prima un bulletto cerca di rubargli la busta con i soldi dentro e Matt lo uccide in maniera anche piuttosto crudele (su questo tornerò dopo), poi mentre si sta dirigendo verso la banca, per soccorrere degli uomini in bianco, la setta religiosa insomma, viene colpito alla testa da un sasso. Matt si risveglia in ospedale, corre in banca e sono ancora le quattro del pomeriggio quindi è in tempo prima che scadano i termini … peccato che siano le quattro di tre giorni dopo il suo ricovero in ospedale. Matt ha perso la chiesa ma la cosa peggiore, e che in cuor mio avevo sospettato dal principio, è che è stata comprata proprio dalla setta in bianco. Il motivo? Ignoto ma quello che è certo è che il caro reverendo non gliela farà passare liscia       


 A completare il quadro abbiamo anche
1.       Una moglie ridotta a un vegetale dopo un incidente avvenuto il 14 ottobre, una donna davvero molto attraente che per uno scherzo del Fato vive senza vivere davvero. Penso sia uno dei destini più atroci che possa spettare a un individuo, non solo per le persone che gli stanno accanto e quindi devono convivere con questa situazione insostenibile, ma anche per il malato stesso che si rende conto di ciò che gli succede intorno ma è come se una lampadina nel suo cervello si fosse bruciata. Matt deve fare i conti anche con questo

 

1.       Un lato sociopatico della sua personalità. Se ben ricordate la recensione del pilot prevedeva il grado di sociopaticità (non so se sia corretto!) di ognuno dei protagonisti, nel caso di Matt avevo pochissimi elementi che mi permettessero di stabilirlo. A quanto pare il reverendo non è messo meglio degli altri protagonisti di questa serie, e ciò mi fa pensare ma il caro Tom Perrotta ci vuole dire qualcosa? Anyway, durante il breve come durato tre giorni abbiamo avuto modo di vedere alcuni stralci del passato di Matt: la scoperta della malattia, la morte dei genitori in un incendio, l’incidente della moglie e …. quello che più di tutti mi ha confusa, una sessione di “sport-estremo” con la moglie di Kevin Garvey. SOGNO O RICORDO?

TIRIAMO LE SOMME

Una recensione questa su cu mi sono dilungata molto per un episodio che ho trovato particolarmente intrigante e ora voglio concludere concentrandomi su questo. Matt è un uomo che per tutta  la vita si è affidato ciecamente alla sua Fede, da piccolo geloso delle attenzioni riservate alla sorellina ha pregato perché morissi e per tutta risposta è stato LUI ad ammalarsi. Ora di fronte a un evento incomprensibile come quello del 14 ottobre la fede di Matt comincia a vacillare, la domanda che si pone continuamente e che pone ai suoi concittadini è: come hanno potuto persone senza alcun traccia di bontà salire al Cielo? Inoltre anche le condizioni della moglie e la perdita della chiesa sono duri colpi da subire che potrebbero trasformare definitivamente questo servitore di Dio. Staremo a vedere!

Voto: 7 1/2



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Articolo di Unknown

1 commenti:

Simona LaFleur ha detto...

Solo 7 1/2? eh ma come sei stretta di voti, prof! Ti vengo incontro: sociopatia! Comunque recensione molto interessante. Ho adorato questa puntata anche se è totalmente nuova rispetto al romanzo.