OUTLANDER - CONOSCIAMO MEGLIO SAM HEUGHAN!

Sam Heughan, attore scozzese, 34 anni, è il protagonista di Outlander, serie TV statunitense di genere fantasy tratta dal ciclo di romanzi "La Saga di Claire Randall" (Outlander series) di Diana Gabaldon.
Ma è anche uno degli attori più acclamati del momento, una vera stella nascente dal futuro brillante.
Conosciamolo più da vicino attraverso questo articolo.

                                                           





Estate 2014, Premiere di Outlander presso lo Spreckels Theatre di San Diego. Un vasto pubblico presente in sala osserva intensamente il romanzo di Diana Gabaldon prendere vita sullo schermo.
Nel momento in cui compare un personaggio, però, le cose cambiano leggermente. Si sente qualche urletto e una serie di sospiri. Il tutto coincide con l’apparizione di James Alexander Malcolm MacKenzie Fraser o, per meglio dire, dell’attore che lo interpreta, lo scozzese Sam Heughan.

Da quel momento, Heughan incanta gli spettatori della serie, andata in onda per la prima volta su Starz, con la sua interpretazione di un personaggio complesso, molto saggio seppur giovane, ben caratterizzato e carismatico.
Oggi sembra impossibile immaginare un altro attore in questo ruolo che ha cambiato la vita della giovane star, ma sicuramente la strada non è stata semplice.

Durante l’infanzia a New Galloway (Scozia) Heughan scoprì la recitazione. “Sono cresciuto in campagna, trascorrevo il tempo giocando all’aria aperta e nei boschi e usando molto l’immaginazione. Fingevo di essere Roberto I di Scozia o Re Artù. Voglio ancora disperatamente una spada!”.

                                                                   

Ma fu a 12 anni con il trasferimento ad Edimburgo, “la grande città” come Heughan la definisce, che il sogno divenne realtà e si trasformò pian piano in un attore travolto dalla magia del palcoscenico.
“Sapevo quello che volevo fare, ma non pensavo di riuscirci. Poi, mi iscrissi ad una compagnia teatrale di Edimburgo e presi parte ad un paio di spettacoli importanti. Così, mi innamorai perdutamente del teatro. Assistevo anche ad altri spettacoli, vedevo gli attori recitare e mi piaceva il suono che fanno le persone quando ascoltano o guardano. C’è qualcosa di particolare in quei momenti e io adoro tutto questo”.

Vedendo l’uomo che è oggi, con quello sguardo, un’altezza imponente (1,91 m), un misto di fiducia e vulnerabilità e una buona dose di umorismo che lo porta a sentirsi un giovane Hugh Jackman, è difficile immaginare che Heughan abbia avuto dubbi sulla chiamata da Hollywood.
“Quando ci pensavo mi chiedevo: si possono fare soldi in questo modo?  Non è possibile fare una vera carriera. Sembrava una vita molto dura e difficile. Non ho mai sognato di recitare in una serie TV americana, la mia vita girava tutta intorno al teatro, alle tournée e all’essere un attore di teatro scozzese”.

La passione per la recitazione lo ha spinto a studiare. Quando gli si chiede se c’è stato un ruolo che abbia contribuito ad accrescere la fiducia nel suo talento, Heughan rivela di aver avuto un momento di sconforto prima di interpretare il ruolo maschile nella più tragica storia d’amore della letteratura.
“Frequentavo un corso di recitazione classica in Scozia e, durante il primo anno, uno dei miei insegnanti mi diceva che non sapevo recitare e che avrei dovuto abbandonare; poi, mi presero per Romeo e Giulietta. Il linguaggio di Shakespeare è fantastico e, onestamente, non c’è bisogno di fare altro se non dire le battute e lasciare che le parole guidino l’attore. Penso di essermi divertito in quel ruolo, di averlo assaporato completamente e di aver capito che è così che bisogna fare. Ed è quello che faccio ora”.

                                                                           


Il teatro è stato il suo primo amore e prima ancora di Outlander c’è stata la tv con “First Light” (2010), basato sulle memorie di un pilota inglese della Seconda Guerra Mondiale (un TV movie nel quale c’era anche Gary Lewis).
“Ho fatto un bel po’ di lavori basati su fatti e persone reali e credo sia sempre molto interessante leggere queste cose o, se si è fortunati, incontrare i protagonisti. Ho girato un film a basso costo su Geoffrey Wellum, un pilota di Spitfire (caccia monoposto monomotore degli anni ’30 e ’40) e ho avuto modo di incontrarlo. E’ stato incredibile impersonare quest’uomo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale”, ha detto Heughan a proposito di First Light. 
“Penso che ogni mio lavoro sia una sfida. E’ questo il motivo alla base del nostro lavoro, non i soldi o la fama, ma scoprire qualcosa di più su se stessi, scoprire i propri limiti e come superarli sul palco o meno, a seconda dei casi”.

Una delle tante sfide di Heughan in Outlander è stato trasformarsi in Jamie (o JAMMF per i fans), un Highlander di 23 anni con la muscolatura di un uomo cresciuto in una fattoria e che ha trascorso anni vagando e lottando per tutta la campagna scozzese.
“Ho faticato molto e penso di farlo ancora”, spiega Heughan a proposito del cambiamento fisico. “A volte, sento dolore e ci vuole tempo per avere certi muscoli ma credo che tutto stia nella forza di volontà: se si vuole qualcosa, si lavora per ottenerlo”, è questa la sua risposta quando gli si chiede cosa ha imparato a proposito di se stesso girando Outlander. “Ho scoperto di avere più resistenza di quanto pensassi. E’ una questione di sicurezza in se stessi, nel girare queste scene e di avere la parte principale in un grande show. Sono tutte cose abbastanza nuove per me”.

Un’altra cosa che Heughan ancora non sa è quanto grande sia l’impatto che ha avuto interpretando questo ruolo. Da subito Outlander è stato premiato con un alto ascolto su Starz. Il suo volto compare sulle copertine delle riviste e sono tanti gli articoli che lo elogiano come una nuova celebrità.
“Onestamente, non me ne rendo conto, però è divertente e bello. Mi dispiace un po’ perdere l’anonimato ma fa parte del gioco e un attore deve essere in grado di poter cambiare se stesso, adattarsi ed essere diverso”.

                                                                   

Proprio Outlander, creato da Ronald D. Moore per Starz e Sony Picture Television, ha permesso a Heughan di sperimentare i benefici connessi all’essere uno degli uomini più importanti della tv.
“Mi sta aprendo molte porte e strade e non solo per altri show. Io lavoro anche per opere di beneficenza e sono riuscito a fare alcuni nuovi accordi riguardanti una serie di progetti”, svela Heughan.

Ci è voluto molto per ottenere tutta questa attenzione, ma, guardando indietro, non si può non apprezzare la costanza di Sam.
“Sono stato a lungo ignorato, sembrava che ogni volta fosse quella buona ma così non era. Le cose non andavano bene e mi sentivo solo, avvertivo le difficoltà. Quindi ora sono pienamente felice di non aver rinunciato, ma di aver insistito e tentato”.

                                                                                                                      Lidia Lyn

                                                                          http://www.accesshollywood.com/

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Articolo di Lidia Lyn

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