TWIN PEAKS e i suoi figli: gli attori schierati con Lynch

 

Mentre il futuro di Twin Peaks rimane incerto, ci sono pochissimi dubbi sulla immensa influenza che la serie drammatica di David Lynch e Mark Frost - che è andata in onda per la prima volta l'8 aprile 1990 - ha avuto sulla televione per oltre 25 anni.A tutti gli effetti, identificare ogni programma che condivide parte del DNA con Twin Peaks, vorrebbe dire nominare le maggiori serie drammatiche, e alcune delle più grandi commedie, delle ultime due decadi e mezzo. Il suo idiosincratico stile, svolgimento e regia, i suoi personaggi unici e ogni singolo elemento identificativo dello show è stato citato, onorato e copiato alla nausea a cominciare da quando il corpo di Laura Palmer è stato ritrovato sul letto di un fiume.
Con una gettata ampia nella nostra mente, cerchiamo di dare un’occhiata ad alcune dei modi più notevoli con cui Twin Peaks ha continuato a vivere dopo la corta, ma influente, corsa dei 30 episodi.

 
Il mistero prolungato nelle stagioni.

“Chi ha ucciso Laura Palmer?” è una frase che è diventata tanto iconica quanto Twin Peaks stesso. Questo omicidio ha indotto gli spettatori a sintonizzarsi, e ad aspettarsi di trovarne la soluzione - anche se Lynch non era molto interessato a risolvere il caso. Ci è voluta la seconda stagione perché si rivelasse l’identità dell’assassino di Laura e dopo la risposta c’è stato un prevedibile calo di ascolti. Ma prima di allora? A dispetto dello stile unico di Twin Peak, si è rivelato un sorprendente successo commerciale e forse questo lo si deve all’interesse per il mistero sull’omicidio.
Decine di serie apparse subito dopo hanno tentato di replicare il successo. Venivano lanciate con un omicidio cardine degli show o comunque un crimine similare, nella speranza di irretire gli spettatori. Uno dei maggiori esempi recenti? Il remake statunitense della serie danese Forbrydelsen, conosciuta ai più come The Killing. AMC ha guidato la campagna pubblicitaria con una frase che ci sembra familiare. “Chi ha ucciso Rosie Larsen?”
Ovviamente l’intento degli autori di The Killing  era quello di rendere Rosie la nuova Laura. Ma esattamente come è successo nel caso di Twin Peaks gli indici di ascolto sono calati a causa del fatto che l’autore dell’omicidio non è stato svelato fino all’episodio finale della seconda stagione. Non ci sorprende il fatto che serie come Broadchurch e True Detective hanno deciso di dare la soluzione del mistero centrale alla fine della prima stagione.


Il Grande Ignoto.
Ci sono una dozzina di omicidi ritratti in televisione. Ma se c’è una cosa che ha tenuto i fan di Twin Peaks fedeli nel tempo, è il fatto che questo omicidio ha avuto, sin da subito, caratteristiche particolari. Ad ogni episodio la serie diventava sempre più bizzarra e stramba in modo unico, dando adito a più domande di quante si riusciva ad avere risposta - e ogni cosa, per quanto sembrasse priva di senso, finiva per essere cruciale per l’economia della serie.
Molti show hanno provato a imitare questa mistica, nella speranza che tutte le stranezze e il fatto di causare domande riuscisse a tenere gli spettatori incollati allo schermo. (Stiamo parlando di The event, o Flashward per caso? E cosa è successo ai protagonisti di The Nine?) E nessuno l’ha fatto meglio della scuola capitanata da J.J. Abrams. Si, ok, alcuni progetti del suo brand sono stati un fallimento, tipo Alcatraz, ma sia Fringe sia Lost, hanno abituato costantemente gli spettatori a chiedersi “Che diavolo sta succedendo?” settimanalmente. Il continuo processo di rispondere alle domande creandone delle altre è la famosa formula di Abrams denominata “Mystery Box” e sicuramente potrete tirare una linea dritta da li partendo da Twin Peaks.

Prima che Abrams irrompesse sulle scene tv, The X-Files seguì un modello similare. Tuttavia mentre Twin Peaks fu un fenomeno di breve durata, la serie di Carter divenne un cult per nove anni pieni, anche grazie agli ascolti alti, soprattutto nelle stagioni centrali, quando arrivò ad essere nella top 15 degli show tv. In molti modi gli agenti governativi David Duchovny e Gillian Anderson avevano creato dei misteri senza avere delle risposte - o comunque risposte che avessero un senso - misteri appetibili per un pubblico più ampio.

Location, Location, Location


Città similari a Twin Peaks sono state replicati in due specifici modi: piccoli villaggi dove accadono cose strane e il paesaggio boschivo del nord est del Pacifico.
La prima è stata essenziale per gli eredi spirituali di Twin Peaks.
Alcuni hanno trovato più vita nelle peculiarità di una vita cittadina che altri, per ogni Bates Motel, c'è una città, ma il felice trend non accenna a fermarsi: Fox sta introducendo un'altra misteriosa città titolare questa primavera con Wayward Pines.



Tuttavia la location di Twin Peaks è significativo anche per il tipo di strani caratteri di una cittadina. Certo Twilight ha contribuito a rendere tristi e minacciose le foreste sul grande schermo, ma i boschi piovosi di Lynch e del Pacifico nord-occidentale di Frost hanno fatto la loro strada in molti altri spettacoli.
(Certamente non fa male ricordare che il fenomeno di girare a Vancouver sia esploso nell’ultima coppia di decadi. Non meraviglia vedere le foreste così popolare in vari genere di serie tv)


In The Killing Seattle è coperta quasi sempre da una costante pioggia, almeno così ci si sente nei primi episodi di questo show.
Tutti da X-Files a Fringe e persino in The 100 hanno uniformato l’uso delle foreste come zona di misteri e di possibilità infinite.
Una foresta può contenere segreti in cui scoprire la verità oppure orrori in cui si può arrivare ad una fine poco piacevole.

L’interpretazione dei sogni.

La natura onirica di Twin peaks, letterale e metaforica, è una firma centrale nell’estetica di Lynch. Lo show ha incluso sequenze multiple di sogni, come la Stanza Rossa, riempieta di strane immagini e dialoghi. Ha anche reso percettibilmente incerto  il mondo di Twin Peak come se si fosse quello di un sogno. Personaggi bizzarri come la Dama del Ceppo di Legno che tirava fuori frasi che sembravano prive di senso ma avevano una profonda eco alla fine degli eventi. L’agente Dale Cooper doveva interpretare i suoi sogni per risolvere il caso.


Sogni, visioni, e fumose profezie erano parti integranti di Twin Peaks - e sono state altrettanto importanti per le serie che l’hanno seguito. I sogni di Tony Soprano, per esempio, sono diventati il maggior punto di discussione nella serie “I Soprano”, sin dall’episodio pilota. La quarta stagione di Buffy - L’ammazzavampiri è terminata con un un episodio pieno di lunghe e surreali sequenze oniriche in cui i personaggi principali dello show hanno affrontato ogni sorta di situazione importante per la sua storia dagli indizi sulla sorella di Buffy, Dawn, all’uomo che appare tenendo in mano formaggio. Mad Man ha scosso nel profondo i suoi spettatori con una sequenza in cui Don Draper, l’anti eroe della serie, sembra uccidere una donna ma poco dopo capiamo che si tratta di un sogno derivante da un delirio per la febbre. E anche un’omicida in True Detective sembra seguire una linea esteticamente similare a quella di Twin Peaks. Perché tutti si aspettavano che il terribile Re Giallo fosse una sorta di forza soprannaturale e invece è venuto fuori che si trattava semplicemente di un uomo.
 Autori Tv
Gli showrunner sono diventati conosciuti quanto gli attori che portano sullo schermo i nostri personaggi preferiti negli ultimi anni.
Pensiamo a Vince Gilligan di Breaking Bad, Matthew Weiner di Mad Men.
E ogni serie tv del giovedì della ABC viene dalla casa di produzione di Shonda Rhimes.
Ma quando Twin Peaks ha debuttato, il pubblico era molto meno incline a vedere la serie TV, come il lavoro di visioni particolari di una o due persone. E mentre ogni spettacolo richiede un cast e la troupe, l'idea di fiction guidata da un autore ha cominciato a trovare la sua strada nel mainstream con Twin Peaks.
Se avete amato i misteri di Twin Peaks, vi consigliamo di ringraziare David Lynch. (E Mark Frost, ma, come fa notare James Hibberd, il co-creatore della serie è conosciuto molto meno rispetto a Lynch).
Se odiate quella stagione 1 che finisce con l'omicidio di Laura Palmer ancora irrisolto? Colpa Lynch anche per questo. Twin Peaks è cresciuto fino a essere visto come lavoro specifico di Lynch (e di Frost), soprattutto come message board e forum della cultura di Internet sviluppato poco dopo la fine dello show.
Il pensiero che una serie  televisiva avrebbe potuto essere opera di un visionario così singolare era relativamente sconosciuta quando la prima Twin Peaks andò in onda. Ma, come sappiamo ora i telefilm sono diventati sempre più  incentrati sull’evolversi dei misteri o le progressioni dei personaggi singoli.
Gli spettatori hanno cercato un capo dei capi delle menti creative per farvi affidamento e cercare informazioni.
Lynch potrebbe non essere stato uno dei primi, ma è difficile discutere di Twin Peaks senza evocare il nome di Lynch. E che è diventato particolarmente evidente per come continua la discussione del revival dello show.


Fonte: EW

Twin Peaks

Mentre il destino del revival di Twin Peaks è in bilico, diverse persone importanti sono uscite allo scoperto per manifestare il loro sostegno a David Lynch.

Molti membri familiari del cast e della troupe di Twin Peaks hanno registrato un video in cui descrivono come sia inimmaginabile fare andare avanti il revival della serie senza Lynch.
Il creatore dello show ha recentemente annunciato di averlo lasciato dopo i dissidi a proposito di quanti soldi la produzione avrebbe investito negli script che poi lo stesso regista avrebbe diretto.

 L’attrice di Twin Peaks e di Salem, Mädchen Amick (nella serie di Lynch era Shelly), ha postato sul proprio account di Who Say il video, mentre in collegamento con la pagina nominata “Official Twin Peaks cast run site…” molti di loro hanno fatto riferimento alla serie e ai loro specifici personaggi, dando le proprie risposte.
I membri del cast che hanno preso parte al video sono: Sheryl Lee, Dana Ashbrook, Sherilyn Fenn, Amick, Peggy Lipton, James Marshall, Kimmy Robertson, Gary Hershberger, Catherine E. Coulson, Wendy Robie e Al Strobel.
Anche la figlia di David Lynch nonché autrice del libro “Il diario di Laura Palmer” appare alla fine.
Kyle McLachlan, che pure ha firmato per tornare a vestire i panni dell’agente speciale Dale Cooper, non c’è invece.
Showtime ha rilasciato una dichiarazione dopo la Lynch ha annunciato la sua uscita, dicendo che la rete spera di poter continuare a lavorare su Twin Peaks con entrambi co-creatori dello show, Lynch e Mark Frost. Se questo significa Showtime è disposto ad andare avanti senza Lynch o sta lavorando su un accordo per soddisfare il creatore non è ancora chiaro.
Certo il fatto che molti membri del cast si siano schierati con Lynch fa pensare senza di lui sarebbe davvero difficile riportare sullo schermo quelle stesse persone.


Fonte: Entertainment Weekly

Articoli tradotti da Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli

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Articolo di Silvia Azzaroli

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