La puntata potrebbe snodarsi in tre rami.
Da una parte viene portata avanti l'indagine, iniziata nel terzo episodio, sull'omicidio di Art Gladner. Oltre a regalarci una visita nel club di Burlesque gestito dalla moglie della vittima, ci permette di approfondire il rapporto tra Sam, Brian e Cutler, con molti siparietti divertenti che alleggeriscono l'episodio.
La risoluzione finale dell'omicidio, marca ancora di più le differenze tra Sam e Brian, quest'ultimo infatti si sente profondamente in colpa per aver causato indirettamente una morte e si stupisce di fronte all'indifferenza (di facciata?) del collega.
Ci sono poi i problemi personali dei protagonisti. Se Sam ha che fare con una (ex) moglie disperata e un figlio che non vuole farsi trovare e che probabilmente nasconde qualcosa, Brian deve affrontare le conseguenze e le prime intimidazioni del suo matrimonio con una donna di colore, negli Stati Uniti degli anni '60.
Queste due vicende, seppur diverse, permettono ai due poliziotti di confidarsi e di iniziare ad instaurare un vero legame (bromance is coming).
Infine la storyline principale, quella di Charlie e della sua comunità. Ho trovato ottimo sia il confronto iniziale tra Sam e Charlie, che quello molto più intenso con Ken, un personaggio sempre più disperato ed in trappola.
Emma, che osserva il padre e forse inizia a capire qualcosa in più, è ancora molto ambigua, è difficile riuscire a comprendere quanto sia consapevole di quello che le sta accadendo e quanto sappia del rapporto tra il padre e Manson. La scena finale in cui viene portata via da Sam e dalla madre, contro la sua volontà, potrebbe essere il vero punto di svolta per il suo personaggio.
Aquarius continua per la sua strada, ancora a passi piccoli e calibrati. Questo episodio continua a farci conoscere meglio i protagonisti (è la volta di Brian) e ci regala anche qualche momento più leggero.
Recensione di Lisa Marrucci.
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Aquarius - Italia
Claire Holt ϟ
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