Indubbiamente una delle serie più belle dell'anno, un piccolo capolavoro.
Mirroring.
Qui trovate il link alla RECENSIONE dell'episodio 1.08 “eps1.7_wh1ter0se.m4v" (mentre in coda all'articolo troverete i link alle recensioni degli episodi precedenti).
Un altro episodio spiazzante. Quando è finito ero un po' delusa, mi sono sentita presa in giro. Mi sono detta "ma come? e la scena di Mr. Robot con Tyrell?" Ho rimesso l'episodio dall'inizio e l'ho riguardato, col senno di poi. E ho capito.
Ho capito cosa c'era dietro, ho visto cosa ci stava dicendo Esmail, ho visto cosa ci voleva dire Elliot con la sua sofferenza, con la sua dolorosa consapevolezza.
Dal pilot Elliot ci parla di quest 1% dell'1% della società che ci manipola, che indirizza i nostri pensieri, bisogni e desideri, che decide per noi, che ci ingabbia in un ruolo e guida le nostre azioni, le nostre vite, i nostri destini. Ce ne ha parlato e noi abbiamo sempre annuito, pensando "è proprio vero, è proprio così", seduti mollemente sui nostri divani abbiamo intravisto la verità, quella che conosciamo, quella che abbiamo sempre saputo esistere. Seduti mollemente sui nostri divani.
Ma gli autori sapevano che avremmo annuito aspettando di vedere cosa avrebbe fatto Elliot, che è un personaggio di fantasia, che qualunque cosa farà sarà circoscritta ad una serie televisiva. Lo sapevano. Allora hanno voluto darci fastido, hanno voluto non solo dircelo e farcelo vedere, ma farcelo sentire il fastidio della manipolazione, il fastidio che nasce quando avevi tutto sotto gli occhi e avresti potuto capire tutto e magari ci eri anche andato vicino, ma poi sono riusciti a rimescolare le carte e a farti credere che stavi guardando un'altra cosa. Chapeau. Applausi.
Da subito c'erano gli elementi per capire. L'episodio si apre con un altro flashback dove vediamo Elliot bambino e suo padre nel 1994. Suo padre è uguale a come è adesso. Già questo doveva farci capire che i conti non quadravano, o meglio che quadravano anche troppo.... Mr. Robot nel 1994 era vestito come lo è ora, con lo stesso aspetto e gestisce un negozio di riparazioni di computer che si chiama, appunto, Mr. Robot. (non lavorava già più per la Evil Corp, quindi?). Da qui il resto dell'episodio è il percorso di Elliot a ritroso nel tempo, compiuto fisicamente tornando alla casa di quando era bambino e infine alla tomba del padre. Dove capisce che suo padre è davvero morto e che il suo Mr. Robot non esiste, o meglio, Mr. Robot è Elliot. Mr. Robot è Tyler Durden. Alla fine avevamo ragione, anche se con lo scorso episodio tutte le nostre certezze erano crollate con la rivelazione di Darlene e con l'incontro con Tyrell.
Tyrell è l'altra sorpresa di questo episodio. Dopo essere stato praticamente mollato dalla moglie e licenziato in tronco dall Evil Corp, Tyrell si presenta da Elliot. Un Elliot stravolto, a pezzi, confuso, che quasi vorrebbe mollare tutto. Dopo qualche minaccia neanche troppo velata, si fa raccontare del piano di Elliot. E l'episodio finisce con Tyrell ed Elliot alla sede della fsociety, con in sottofondo una meravigliosa versione di Maxence Cyrin di "Where is my mind" - che io conoscevo nella versione dei Placebo, ma che in realtà è dei Pixies - (e ora ditemi, come stiamo a pelle d'oca?), Tyrell che decide di partecipare al piano, probabilmente per vendetta o chissà per cos'altro, ed Elliot che si ricorda perché ha iniziato:
"Voglio salvare il mondo".
Capolavoro.
Degno di nota anche l'incontro tra Colby e Angela. Colby informa Angela che la Evil Corp vorrebbe offrirle un lavoro e per lei, attualmente disoccupata, è dura dire di no, ma la sua etica le impone di non poter lavorare per la società contro cui sta conducendo una battaglia legale. Colby però le fa notare che per operare nella società i cambiamenti che lei desidera, il metodo migliore è farlo dall'interno. Probabilmente ha ragione ed è un po' l'invito che questa serie fa ad ognuno di noi. Non potendo imbarcarci in massicci attacchi informatici, possiamo però cambiare le cose da dove siamo (non dal divano!). Il diniego di Angela è un eccesso di purezza? O forse ha ragione lei e per cambiare il mondo è l'integrità a tutti i costi che va perseguita? Ognuno darà la sua personale risposta a queste domande, io rimango un po' appesa e mi tengo queste riflessioni fluttuanti nella testa....
Colby dice un'altra cosa che mi ha colpito: la Evil Corp ha costituito un fondo proprio per il caso di un'azione legale per le esalazioni tossiche. Un fondo molto più capiente di quello che sarà la probabile condanna alla Evil Corp. Ma quei soldi non potevano essere usati per la salute dei dipendenti invece che per una eventuale futura causa legale? Quante società fanno questo ragionamento e stanziano dei fondi invece che preoccuparsi della salute e del valore degli esseri umani?
Mercoledì notte andrà in onda il finale di stagione. Sono proprio impaziente di scoprire cosa succederà al piano di Elliot e, soprattutto, cosa succederà ad Elliot. Mi aspetto un episodio sublime, niente di meno.
* * *
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2 commenti:
CA-PO-LA-VO-RO!!! Sono estasiata e credo anche che tu abbia colto perfettamente il messaggio sottostante alla serie. Esmail è un genio! Domani indagherò su di lui. Una cosina: Where is my mind, capolavoro dei Pixies (tra i miei gruppi preferiti) è il brano emblema che chiude Fight Club, dunque si tratta di un sentito omaggio! Mi sono venute le lacrime, giuro! La versione dei Placebo, carina, è venuta dopo. Purtroppo questa serie avrà solo una stagione come quell'altro gioiellino che fu Rubicon, di tematica simile. Fuck the system!!!! \m/
Giusto! Non avevo fatto il collegamento con la scena finale di Fight Club per Where is my mind, grazie per la segnalazione! Questa serie è un tributo a quel film!
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