THE FLASH - Recensione S02E03, "Family of Rogues"

Perdonate il ritardo nella pubblicazione di questa recensione, ma il vostro recensore ha avuto molti sfortunati problemi che, si suppone, ora siano risolti.

Ad ogni modo, siamo arrivati al terzo episodio di The Flash, la miglior serie ispirata ad un fumetto attualmente in circolazione. In questa nuova puntata, rivedremo delle vecchie conoscenze, quali Capitan Cold e sua sorella Golden Glider. Sapremo inoltre qualcosa in più su molte situazioni familiari.

L'episodio è stato scritto da Julian Meiojas e Katharine Walczak e diretto da John Showalter.

Voto: 8/10 

Iris si trova in un grattacielo in costruzione per trovare uno scoop, quando viene aggredita da due criminali. Riesce però a chiamare in tempo Barry, che salva la situazione.

Agli STAR Labs, i ragazzi stanno analizzando uno dei 52 wormhole che si sono aperti dopo l'evento della singolarità di Central City; la più grande delle quali si trova proprio sotto i laboratori. Martin Stein è tornato in attività, nonostante fosse svenuto nello scorso episodio. Joe West non è felice del ritorno della sua ex moglie che lo ha abbandonato vent'anni fa; tenta di convincerla ad andarsene dandole dei soldi, ma lei si rifiuta, volendo rimanere per aiutare Iris a superare la morte di Eddie.

Mentre il Flash team è in caffetteria, con Patty Spivot, Cisco incontra Lisa Snart, la sorella di Capitan Cold, che chiede il suo aiuto: Leonard è stato rapito durante una rapina e non riesce a ritrovarlo. Usando il segnalatore nella pistola di Snart, Flash riesce a rintracciarlo, ma viene stordito da Cold, il quale, si scopre, è alleato con il padre. Lisa rimane stupita dalla notizia, considerando che loro padre era un uomo violento che li picchiava quando erano bambini.

Joe West tenta di dire ad Iris di sua madre, ma prima di farlo scopre che la ragazza ha ottenuto una notizia in prima pagina (riferita a quanto avvenuto nel prologo) e decide di rimandare. Barry incontra Cold in un bar per tentare di farsi spiegare la situazione, ma questi si rifiuta. Joe chiede aiuto a Barry riguardo la situazione di sua moglie, e questi gli dice di raccontare tutto ad Iris, dato che è ormai matura per accettare la situazione. Joe così spiega ad Iris che sua madre era una tossicodipendente, e che la mandò in terapia per salvarla dopo un'overdose; la donna uscì pulita dal seminario, ma  scomparve per anni, e Joe preferì dire alla figlia che sua madre era morta, e non che li aveva abbandonati. Iris decide di perdonare suo padre, pur avendole tenuto un tale segreto allo scuro.

Mentre Cisco compie delle analisi su Lisa, scopre che ha una carica di termite innestata nel collo, che esploderà se verrà a contatto con l'aria: il team capisce che Capitan Cold sta aiutando il padre per questo, poiché possiede un radiocomando che può far saltare la carica ed ucciderla.

Non esattamente un'ideale scampagnata padre-figlio

Barry decide di aiutare Leonard Snart, unendosi a lui ed al padre per un colpo ad alto guadagno. Con il nome di Sam, Barry si finge un tecnico ed aiuta i due ad entrare in un caveau ricco di diamanti. Nel frattempo, Cisco riesce a rimuovere la carica di termite dal collo di Lisa con una pistola ad aria compressa (che crea un vuoto d'aria quando risucchia), e scoperto ciò, Cold decide di vendicarsi del padre, uccidendolo. Portato in carcere, questi, parlando con Barry, afferma di aver rotto la sua unica regola perché aveva messo in pericolo sua sorella, l'unica cosa importante della sua vita. Barry capisce che "c'è del buono" in Cold, seppure lui lo neghi, lasciando comunque aperta la porta ad un'alleanza. Lisa lascia Central City, non prima di scambiarsi un ultimo bacio con Cisco.

Jay Garrick ha stabilizzato il wormhole sotto gli STAR Labs, e vorrebbe usarlo per tornare a casa, ma viene convinto da Caitlyn a rimanere per un altro po', per aiutarli con Zoom. In quel momento, Martin Stein ha una crisi, trasformandosi in Firestorm, ma con fiamme blu, prima di tornare normale e svenire nuovamente.

Nel finale, un uomo spunta dal wormhole degli STAR Labs: è Harrison Wells.

The Flash torna agli standard cui ci aveva abituato la scorsa stagione: un punto focale attorno cui far girare l'episodio, buona caratterizzazione dei personaggi secondari, guest starring d'eccezione (Michael Ironside non è esattamente l'ultimo arrivato), concetti ben sciorinati lungo la puntata.

Per la gioia di Geoff Johns, co-creatore della serie, abbiamo la tematica della famiglia al centro della trama: il confronto tra i segreti e i problemi di due famiglie opposte, quella di Joe West e quella degli Snart. Uno che sceglie di raccontare una terribile bugia per proteggere la figlia, l'altro che la mette volutamente in pericolo per ricattare l'altro figlio. Ma la famiglia è anche quella di Leonard Snart: il criminale con alto senso dell'onore, per cui sua sorella è la cosa più importante, anzi, la sola cosa importante. Molto interessante questa caratteristica, finalmente esplicata correttamente come nei fumetti, in cui Cold è, come già detto in altre occasioni, un criminale con un rigido codice morale e che ha a cuore solo la sorella ed i suoi compagni di malefatte. Senza dimenticare il rapporto complicato con Flash, sulla carta il suo peggior nemico, nei fatti uno con cui gioca al gatto e al topo, ma con cui stringe disperate alleanze quando la situazione lo richiede.

Dovete scusarmi se mi perdo così tanto in chiacchiere, ma la caratterizzazione di Cold è qualcosa di fenomenale da sempre.

Peyton List non è solo un bel visino: sa essere, quando lo richiede, anche una brava attrice, coinvolgente quanto serve. È pur sempre una ex Mad Men. Il rapporto tra Lisa e Cisco sarà interessante da vedere in altri episodi. Inutile che sprechi tempo, poi, parlando di Wentworth Miller, attore eccezionale, a mio avviso sottovalutato a causa del suo volto troppo riconoscibile per "essere stato quello di Prison Break".

Non ho apprezzato, però, la "poca importanza" data nell'episodio alla situazione di Joe e sua moglie. In fondo, la donna appare appena in una scena, e tutto sommato le spiegazioni vengono affidate solo ad un discorso dell'uomo del finale; forse una situazione sviluppata con troppa superficialità.

Infine, sono ancora più curioso di capire come vogliano usare l'Harrison Wells di Terra-2: è ormai approdato sulla Prima-Terra, cosa farà? Tenterà di peggiorare la vita dei Flash? O sarà un buon alleato?

Tra parentesi, ma sono il solo a cui Shantel VanSanten, ovvero Patty Spivot, sembra uguale ad Anna Volk, la Amy di Faking It?

Deathstorm secondo David Finch

Piccoli riferimenti ai fumetti:

• Lisa Snart è nota nei fumetti come Golden Glider. Tuttavia, il suo personaggio presenta molte differenze: nei comics, Lisa è una pattinatrice su ghiaccio esperta, ed usa dei pattini speciali per "scivolare" sull'aria, oltre ad utilizzare gadget ispirati a gioielli (come diamanti esplosivi). Nel New 52, invece, è ridotta ad una forma astrale che le permette di non essere vista (se non entrando negli specchi) e di muoversi ad iper-velocità. Qui, invece, possiede una pistola spara-oro, che blocca i nemici in grosse colate dorate.
• Il padre degli Snart, nei fumetti, è Lawrence Snart, nell'episodio è invece chiamato Lewis. Nei comics è solo un ubriacone ed un pessimo padre, cose che costrinsero i due figli a fuggire dal nonno. Nell'episodio è invece un criminale esperto.
• Martin Stein si trasforma in Firestorm, ma con le fiamme blu. Nei fumetti, anche quando Stein assumeva la forma di Firestorm come "dominante" rispetto a Ronnie Raymond, le fiamme rimanevano rosse. Potrebbe essere un riferimento alla forma Lanterna Nera di Firestorm, Deathstorm, apparso durante La Notte Più Profonda.

Con questo è tutto, la prossima recensione arriverà mercoledì, si spera. A presto!

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Articolo di Klaus Heller