Dopo aver ottenuto dalla madre
un’importantissima informazione Lucifer ha messo fine al brevissimo e finto
matrimonio con Candy. Il rapporto con Chloe, delusa dal suo comportamento,
stenta. Riuscirà a conciliare il piano di raggiungere il Paradiso con i sentimenti
che il nostro piccolo diavolo ha cercato di mettere a tacere? Ecco la
recensione di quanto è accaduto nell’ultimo episodio.
Charlotte ha spiegato al
figlio che il pugnale di Azrael è la Spada Fiammeggiante, l’unico mezzo per
passare attraverso i cancelli dell’Eden. Quello che lei e Amenadiel non sanno è
che il pugnale è più vicino di quanto pensassero. Il nostro diavoletto l’aveva
nascosto, onde evitare ulteriori massacri, in una parete del suo appartamento.
Ora
bisogna solo accenderla e, dal momento che Lucifer è il portatore di luce per
antonomasia, tocca a lui farlo. Ma come?
Proviamo con la rabbia. Pensa a
tuo padre. Pensa a tuo padre. Pensa a quello che ti ha fatto, al modo in cui ti
ha cacciato e fatto diventare il signore degli inferi. Avanti. Forza, insisti…
ci sei quasi, … Nope, così non
funziona.
E se provassimo con un bel
cazzotto di Amenadiel? Magari un calcio dove non batte il sole potrebbe fare al
caso nostro. No no, ragazzi, state sbagliando tutto, non è così che arriveremo
al risultato.
Sarà meglio chiedere ad uno
specialista. Solo che Linda sembra troppo presa a fantasticare su come sia il
Paradiso per poter essere di una qualche utilità.
E poi continua a parlare di
muri da abbattere e nascondini. Bah, chiacchiere inutili e incomprensibili.
Ma
allora come diavolo deve fare il nostro diavolo per controllare le sue emozioni
e far accendere quella dannata spada?
La risposta sembra arrivargli
proprio mentre indaga con la detective su un caso di omicidio. La responsabile
delle ammissioni ad una prestigiosa scuola per bambini è stata pugnalata alla
schiena con un paio di forbici da inaugurazione. Un’arma di fortuna e il fatto
che la vittima avesse voltato le spalle al suo assassino sembrano indicare che
i due soggetti si conoscevano. L’indagine inizia, quindi, dalla scuola. La Starford. Uno spocchioso quanto ovvio
richiamo alla ben più nota Stanford, naturalmente. Un luogo in cui ai bambini
viene insegnato come controllare le proprie emozioni in qualsiasi frangente.
Bingo! Ecco quello che ci
serviva! Ma il tenero libricino “Tu e le tue emozioni”, gentile omaggio del
direttore della scuola, non dà spiegazioni soddisfacenti.
L’unica soluzione è
iscrivere un figlio. Ma uno scapolone dedito al divertimento e per nulla amante
dei più piccoli dove mai potrà trovarne uno? Ma è ovvio, a casa di Chloe, dove
sennò?
Cogliendo al volo l’occasione,
Lucifer si offre di accompagnare Trixie a scuola, non specificando a quale
scuola intenda portarla. Così, ottenuta la complicità della bambina che si
fingerà sua figlia, il nostro diavoletto si intrufola alla Starford, senza
sapere che la madre e il padre della piccola sono proprio lì, ad indagare.
Scopriranno come Trixie sia una piccola adulta, dotata di un’intelligenza e di una sensibilità non comune che l’avvicineranno di più a Lucifer, con cui condivide la difficoltà ad esprimere i propri sentimenti a chi ama. Sembra proprio che quel “piccolo parassita ingannevole” si stia facendo strada nel suo cuore.
Nel mentre, Charlotte le prova
tutte per velocizzare la faccenda dell’accensione e della relativa ascensione. Ma
né un rendez-vous con tre Decker né
l’aggressione di un pericoloso rapinatore danno i risultati sperati. La forza
della dea è cresciuta esponenzialmente, al pari della sua impazienza. E la cosa
è alquanto sospetta.
La detective, dal canto suo, è
alle prese con l’indagine ma anche con una coinquilina completamente
disinteressata e inadatta all’ascolto. Chloe vorrebbe sfogare con qualcuno le
sue emozioni, i pensieri confusi che le passano per la testa ma Maze non è il
tipo da confidenze. Lei prende a pugni la gente, non è mica abituata ad essere
gentile. Ma è un’amica e, nel momento del bisogno, non fa mancare il suo
appoggio.
Specie se deve farle compagnia in un posto che le ricorda casa: il party
commemorativo della scuola, piena di genitori avviliti e isterici pronti a
colpirti alle spalle, in senso figurato e non.
Il piano escogitato sembra a
prova di idiota, ma non è a prova di Lucifer che, troppo concentrato su di sé e
i suoi problemi, permette all’assassina di prendere la pistola di Decker e
puntarla su un’attonita e curiosa folla di astanti. Per fortuna, Chloe le parla
e salva la situazione.
Comunque niente paura, in ogni caso, Maze era pronta per
un placcaggio degno del miglior giocatore di rugby.
Le emozioni, non si possono
controllare, caro Lucifer, Linda aveva ragione. Si può solo imparare a
riconoscerle, a capire quali siano, a non evitarle. A non fingere, come ha
fatto Trixie, per proteggere sua madre da ulteriori preoccupazioni. O come hai
fatto tu, per proteggere te stesso da sentimenti inopportuni, per non
affrontare il dolore per ciò che è accaduto con tua madre e con Chloe.
Difatti, una volta aperto il
cuore a quel sentimento, la spada inizia a bruciare. Salvo spegnersi quasi
subito, nonostante l’enorme dolore che perfino Amenadiel vede negli occhi
lucidi del fratello.
Come mai l’artefatto divino
continua a non funzionare come dovrebbe? Eppure Lucifer ha davvero messo tutto
se stesso. In cosa sta sbagliando? Soprattutto, cosa sta accadendo a Charlotte?
Cos’è quella luce che sta fuoriuscendo da quella piccola ferita al polso? Forse,
la sua divinità non riesce più ad essere contenuta nel suo corpo umano?
Chissà se nel prossimo episodio
troveremo chi o cosa potrà rispondere a qualcuno di questi interrogativi.
il prossimo episodio di Lucifer andrà in onda lunedì 15 maggio negli USA con il titolo "God Johnson".
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Lucifer The devil walks among us
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