THE DEFENDERS - Recensione ultimi quattro episodi


Siete in vena di un po' di binge reviewing?

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Arrivati a metà di questa prima stagione, avevamo lasciato i nostri amici finalmente uniti contro la Mano, la quale attacca in massa con ben quattro dita su cinque, più l'arma suprema chiamata Black Sky e in ultimo con un po' di scagnozzi che si mettono a crivellare il posto di proiettili con l'obiettivo di prendere Danny vivo.


Sistemata quest'ultima sbavatura alla maniera di Madame Gao, l'esercito della Mano riesce facilmente a circondare il gruppo, all'interno del quale Stick tira fuori il coach che è in sé e galvanizza tutti con un "Insieme possiamo farcela". In tutta risposta, Matt reagisce abbandonando la squadra per concentrarsi su Elektra nel tempo record di due secondi e tre decimi scarsi, primato ancora imbattuto in tutta l'area dei tre stati.
Mentre qualcuno suggerisce di chiamare Ben Affleck, Matt riesce ancora una volta a provocare dei seri turbamenti in Elektra, la quale fa fare l'aeroplanino al Tywin cinese per poi abbandonare la scena.
Peggio per voi

Anche il resto del gruppo decide che è meglio sopravvivere oggi per combattere domani o anche dopodomani, così se ne vanno tutti portandosi però un dito della Mano come ricordo scegliendo saggiamente quello che avevamo sentito parlare di meno fino a quel momento, dandogli così modo di raccontare la sua fan fiction preferita nella quale sconfigge eserciti e conquista fortezze con la sola forza della concentrazione.
E così ho trovato la prima sfera del drago

Arrivati alla saga di Freezer, i nostri decidono di fare una breve pausa e raccattare i rispettivi amici e potenziali bersagli. Durante questa piacevole uscita, Colleen (la ragazza armata di spada) incontra il suo precedente maestro nonché redivivo quinto dito della Mano, quel Bakuto alla cui dipartita avevano più o meno tutti brindato poche ore prima. Dopo la solita proposta di unirsi al lato oscuro e relativo rifiuto, in seguito anche all'arrivo di parte del gruppo dei buoni, l'uomo sparisce nel nulla lasciando tutti stupiti come nella migliore tradizione ninja, perfino Luke che, stando alle inquadrature, non aveva distolto un attimo lo sguardo da lui e i suoi uomini.

Anche Matt fa la sua parte e va a recuperare una sempre più affettuosa Karen, la quale finisce in una stanza del dipartimento di polizia adibita ad accogliere i personaggi secondari delle precedenti stagioni.
E mentre la serie B fraternizza e passa il tempo a provare mascherine da Robin, la serie A porta l'interrogatorio di Sowande (il dito cantastorie ancora prigioniero) a un'altro livello, soprattutto grazie al cambio d'abito di un Matt tornato finalmente ad indossare il famoso costume rosso.
Mannaggia, Matt, ti avevo detto il cassetto di destra

Tra una chiacchierata e l'altra alla fine Sowande perde la testa per mano di Stick, il quale aveva sempre avuto un debole per i cliché dei film dell'orrore.
L'influenza delle storie dell'uomo però non è ancora svanita, anzi, e così in un minuto scarso il gruppo si rivolta all'unisono contro Danny per cercare di convincerlo a restare nascosto fino a nuovo ordine, poiché ora è chiaro che il suo Iron Fist sia la chiave che serve alla Mano per raggiungere qualsiasi cosa stia cercando.
Il povero Danny però proprio non ci sta a essere l'unico Defender in panchina, e dopo un battibecco infantile seguito da una scazzottata da ricreazione, il difensore di K'un-Lun viene messo KO da Jessica e portato al piano di sopra, dove il compito di legarlo viene lasciato inspiegabilmente a Stick.
Non disturbatevi

Jessica e Matt escono a indagare, lasciando Luke e Stick di guardia. E mentre tutti approfittano di un po' di "a tu per tu" per conoscersi meglio, le quattro dita della Mano gradiscono molto poco il pacchetto ricevuto con la testa di Sowande.
Prendendo spunto dal suo soprannome, il Tywin cinese (che a dirla tutta mi sa tanto che è giapponese, ma non possiamo sceglierci noi i soprannomi) decide di cogliere la palla al balzo e tentare un colpo di mano ai danni di Alexandra, incitando gli altri ad abbandonare il suo piano e soprattutto l'uso finora poco fruttuoso del Black Sky. Il discorso viene portato avanti a più riprese in quello che è l'equivalente di una stagione di intrighi a King's Landing condensata in una barretta energetica che copre secoli di tradimenti e voltafaccia.
Ricordatevi di tenere sempre il telefono a portata di mano

Alla fine Alexandra sembra dimostrare l'efficacia della sua leadership, con il suo Black Sky che riesce a consegnare Danny (il quale stava comunque per essere eliminato da Stick come ultima mossa contro la Mano) al cospetto delle quattro dita. Con sua grande sorpresa, però, Sigourney Weaver si vede negato il gran finale quando Elektra la trafigge come aveva fatto poco prima col suo mentore e praticamente chiunque altro. Recuperata a pieno la memoria e abbandonata l'identità di Black Sky (qualunque cosa fosse), la ragazza si pone in cima alla catena alimentare e assume il comando delle tre dita restanti, le quali decidono di lasciarla fare almeno fintanto che non avrà aperto il muro magico grazie all'Iron Fist finalmente recuperato.


Nel frattempo gli altri tre eroi, in seguito al combattimento contro Elektra, si risvegliano al distretto di polizia dove a più riprese vengono interrogati sui cadaveri trovati nel loro nascondiglio di fortuna (perché chiaramente quando recuperi dei testimoni privi di coscienza sul luogo di un delitto non li porti in ospedale, li ammanetti e li trascini chi su una sedia chi su un divano a smaltire la commozione).
Per un po' i personaggi si passano la palla chiedendo un minuto per questo, uno per quello, finché Foggy consegna a Matt la tuta di Daredevil (stavolta prelevata dal cassetto giusto) permettendogli di fuggire assieme a Luke e Jessica per recarsi a velocità metropolitana verso la sede dove tutto ha avuto inizio, al di sotto della quale giace il muro magico che celerebbe la famosa "sostanza" in grado di dare alla Mano il potere dell'immortalità.

Non voglio più vederti con le chele, ci siamo capiti?

OK, da qui la narrazione passa a tutto un altro livello di assurdità, quindi state pronti.
I nostri eroi arrivano alla sede della Mano, un grattacielo completamente vuoto fatta eccezione per le tre dita rimaste. Non c'è nessuno dentro, nemmeno uno scagnozzo, un custode, proprio nessuno.
Giunti alla tromba delle scale che porta alla fossa in fondo alla quale Elektra e Danny si stanno battendo, Matt e gli altri decidono di non essere da meno e ingaggiano battaglia contro gli ultimi esponenti della Mano in uno scontro tre contro tre come da regolamento. La cosa sarebbe molto interessante, con Madame Gao che sfoggia i suoi poteri telecinetici e Matt che sfoggia tutte le ore di parkour passate al parco, ma le coreografie non esaltano nessuno di questi aspetti e alla fine, poco dopo l'arrivo di Colleen (di nuovo, la ragazza con la spada), le dita si ritirano per contestare con i commissari l'inserimento di un quarto membro nella squadra avversaria.

Volete sapere come ha fatto la ragazza a trovarli?
Mentre nessuno guardava, si è infilata nel deposito delle prove (quello che nei film di solito è tutto blindato e sorvegliato come il deposito di zio Paperone) e non solo ha trovato la mappa del luogo che Matt e Jessica avevano riportato dalle loro indagini, ma si è anche presa l'esplosivo di Wile E. Coyote e se n'è uscita tutta tranquilla con una borsa in grado di demolire un palazzo.
Queste sbavature inspiegabili e inspiegate sono spesso il prezzo da pagare per portare agilmente avanti la trama principale e sono cose che di solito perdoniamo, ma l'aver perso mezzo episodio a ripetere sempre le stesse frasi nel dipartimento ci fa sorgere il dubbio che forse, tagliando appena un po' quella parte, si sarebbero potuti trovare due minutini per rendere la cosa un po' più credibile.
Questo non è l'esplosivo che state cercando

L'idea è proprio quella di far saltare la sede e seppellire il tesoro della Mano sotto le macerie, cosa che diventa fattibile per i nostri eroi grazie al fatto accennato prima che il suddetto palazzo è l'unico sul pianeta ad essere completamente deserto.
Evviva, si può continuare.

Durante lo scontro tra Elektra e Danny avviene una cosa incredibile: sapendo che il suo Iron Fist è la sola cosa in grado di aprire il varco, Danny prima lo attiva sperando che una volta tanto gli torni utile, poi nel tentativo di colpire la sua avversaria si fa fregare e finisce col colpire proprio il punto giusto. 
Temendo di essere ormai a un passo dal ricevere una lettera di invito ufficiale per unirsi ai Looney Tunes, Danny resta a bocca aperta quando si rende conto di essere all'interno dei resti di un drago del tutto simile a quello che gli ha conferito il grande e utilissimo potere che porta con sé.

Mentre al piano di sopra Claire e Colleen vanno a piazzare le cariche, i tre Defenders scendono in cantina per unirsi alla lotta contro Elektra e i suoi scagnozzi spuntati non si sa come.
Stavolta va detto che le coreografie sono nettamente superiori e degne di uno show Marvel/Netflix, ma dopo un po' l'epicità del tutto viene spazzata via dall'assordante musica rap che proprio non riesce a staccarsi dal povero Luke.
Ma i guai non sono finiti, perché di sopra Claire e Colleen vengono raggiunte da Bakuto, e quando anche Misty si unisce alla baraonda il caos diventa il padrone della scena. Il risultato finale vede Bakuto perdere la testa, Misty un braccio e la città un edificio, visto che il detonatore viene attivato senza possibilità di ritorno.
Giù in cantina Mattew se ne accorge in tempo, così spedisce tutti di sopra e rimane solo con Elektra per un ultimo valzer, al termine del quale il grattacielo crolla sulle loro teste mettendo un punto a tutta la faccenda.
Non sappiamo se Madame Gao sia riuscita a salvarsi, sappiamo invece che Tywin resta fedele fino alla fine al suo soprannome ed esce di scena infilzato e quanto mai sorpreso dalla piega degli eventi.
Di' a Tyrion che la barba non gli sta affatto male

Alla fine ognuno se ne va per la sua strada, tutti in lutto per Matt ma decisi a voltare pagina e guardare avanti, ma naturalmente l'ultima scena ci rassicura mostrandoci che che Matt è sopravvissuto e tornerà presto a indossare il suo amato costume.

Termina così The Defenders, una serie con del potenziale purtroppo soltanto parzialmente espresso.
I difetti principali sono da ricercare a mio avviso nei dialoghi e più in generale in una sceneggiatura che appiattisce quasi ogni momento e si perde in continue ripetizioni di cose già viste o già spiegate precedentemente.
È come se avessero preso i quattro show precedenti, li avessero frullati insieme e li avessero serviti in una specie di pappone che non si avvicina nemmeno alla frizzantezza di Daredevil o Jessica Jones, ma che neanche annoia del tutto come Luke Cage (almeno per me, specie la seconda parte) o Iron Fist.
Se la missione di tutta l'operazione era farci appassionare ai singoli personaggi per poi vederli esplodere tutti insieme in una vorticosa avventura allo stesso modo dei fratelli maggiori del grande schermo, allora qualcosa dev'essere andato storto lungo la strada. L'idea di ridurre i consueti tredici episodi a otto sembrava buona, eppure persino così alle volte le scene sembravano non finire mai.

Anche la storia ha un qualcosa di strano, con questa Mano che sembrava sempre più potente e minacciosa a ogni passata stagione e che qui vive più che altro di ricordi (tutti noi come Claire non possiamo dimenticare il putiferio che fece all'ospedale la passata stagione di Daredevil). Questo grande potere e questa grande influenza internazionale si sono ridotti a cinque tizi che scavano un grosso buco per recuperare lo scheletro di un drago aiutati sì e no da una dozzina di scagnozzi, un'organizzazione per fermare la quale sarebbe bastato The Punisher perfino se preso ai tempi in cui frequentava l'appartamento di Ted Mosby.
Dovreste vedere le vostre facce in questo momento

In ultimo, l'alchimia tra i protagonisti che tanto era necessaria si è vista appena, con qualche dialogo simpatico che puntualmente veniva seguito dall'ennesimo litigio di gruppo. Alla fine sembra che la scomparsa di Matt sia ciò che davvero ha lasciato un segno sugli altri protagonisti, sgravando così Claire dell'aspetto meno pregiato del suo ruolo di agente Coulson.
Probabilmente però il problema è che questi personaggi non sembrano proprio fatti per condividere la stessa scena, anche solo per il fatto che tre di loro hanno subito un'incarnazione più realistica nella trasposizione dal fumetto, mentre il quarto (che sarebbe il primo) ha mantenuto il suo iconografico aspetto mascherato.
Ragazzi, non scherziamo... ce l'avete anche voi il costume, vero? Perché sembrerei proprio un idiota altrimenti

Ma forse la semplice verità è che è molto difficile prendere personaggi dagli stili tanto diversi e farli coesistere in un'avventura avvincente, visto che da quel primo Avengers non sembra essere più riuscito neanche agli stessi addetti ai lavori.

Magari allora ci conviene aspettare le prossime stagioni dei singoli show senza stare a sperare in un glorioso secondo team up che probabilmente ci sarà, ma che non costituirà l'apice per nessuno dei quattro eroi, ciascuno dei quali sembra essere molto più a suo agio come protagonista del proprio show con i suoi tempi e le sue dinamiche.

Grazie per aver seguito la serie assieme a me, spero che vi siate divertiti a leggere queste mie prime recensioni. Se vi va di lasciare un commento per condividere un'opinione potete farlo qui sotto, sulla nostra pagina Facebook o sul relativo gruppo.
Se ve ne siete persa qualcuna e vi va di recuperarla per farvi quattro risate, trovate qui le recensioni degli altri episodi.


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Articolo di Alberto I

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