Gli amici di Entertainment Weekly hanno riempito l'attore di domande sul suo personaggio, vediamo insieme come ha risposto.
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Entertainment Weekly: Che differenze ci sono tra questa versione di Frank e quella vista nella seconda stagione di Daredevil?
Jon Bernthal: Il Frank Castle visto in
Daredevil si sta riprendendo dal trauma in seguito all'uccisione della sua famiglia, l'unica cosa che ha in mente è la sua missione per vendicarsi verso chiunque abbia avuto un ruolo nella loro scomparsa uccidendo nel
modo più violento e brutale possibile, poiché questa è l'unica maniera di quietare la sua tempesta interiore.
È ancora in missione (in The Punisher)
e ciò che gli autori provano a chiedersi è “Cosa farai quando
sarà finita? Cosa scoprirai di te stesso quando capirai che non è
rimasto niente? Qual è lo scopo?”.
C'è una piega
introspettiva nel tentare di capirlo. Frank trova qualcosa per cui
lottare, qualcosa di nuovo in cui credere.
EW: Come attore, come hai approcciato
il ruolo rispetto a quando ti sei unito al cast di Daredevil?
JB: L'ho fatto sia quest'anno che l'anno
scorso, ma stavolta ero da solo per i primi quattro mesi di riprese, e questo in
pratica significa essere lontano da mia moglie e i miei tre figli.
Non faccio vita sociale, non frequento ristoranti, locali, cinema o
altro... Ci sono attori che magari si ritrovano nel mezzo di una
conversazione sportiva o a metà di un hot-dog e sono in grado di saltare immediatamente di fronte alla telecamera e fare la scena, ma non sono io. Vorrei
esserlo [ride].
In parte è per questo, ma penso anche
che ci sia qualcosa di non autentico nell'interpretare questo
personaggio dopo aver passato tutta la notte al nightclub. Voglio
onorare lui e i fan per i quali significa tanto. Voglio farlo bene per loro, e la pressione è molta.
EW: Tra una serie Marvel/Netflix e
l'altra hai anche interpretato piccole parti in diversi film: Wind
River, Baby Driver, Sweet Virginia, Shot Calle per citarne alcuni.
Con quale criterio hai scelto i tuoi progetti mentre
continuavi a immergerti nella mente di Frank? Perché non provare
qualcosa di un po' più leggero?
JB: [Ride] Ascolta, adoro questo
lavoro, e voglio davvero poter utilizzare il miglior materiale tra
quello che mi viene presentato... Per la maggior parte di questi
ruoli, il punto è che mi spaventano davvero, e voglio tentare di
trovare la cosa che mi spaventa di più, dove mi sento tipo “Non
potrei farlo, e forse qualcun altro potrebbe farlo meglio”. Penso
davvero che quando si interpreta un personaggio come Frank si debbano
esercitare i muscoli e uscire da questo stato d'animo lavorando con
persone differenti. Però sì, è stato pazzesco.
EW: Parliamo dello show. Com'è il rapporto di Frank con Micro (Ebon Moss-Bachrach), l'uomo che gli ha
lasciato quel disco che ha trovato nella seconda stagione di
Daredevil?
JB: Nelle storie drammatiche di qualità
si vedono questi personaggi dalla vita difficile interagire tra loro,
ed è esattamente ciò che hanno fatto gli autori con Frank e Micro,
due persone incredibilmente differenti che operano su piani
completamente diversi servendosi di capacità diametralmente opposte.
La cosa interessante è che i due hanno un passato familiare simile e
condividono gli stessi guai, per cui si ritrovano a dover
collaborare.
EW: Puoi anticiparci niente su ciò che
Frank dovrà affrontare? Pensi che il villain principale della
stagione sia lui stesso, il suo passato o qualche grossa
cospirazione? Qualcuna tra queste opzioni?
JB: Tutte queste opzioni. Deve
affrontare tutto quanto. Nello show nessuno è chi sembra... Man mano
che prosegue, la serie diventa sempre più dark e viscerale. Lo show
ci accompagna in questo viaggio durante il quale Frank diventa sempre
più umano, per poi chiudersi di nuovo e tornare a ciò che
funziona per lui, nel posto al quale più o meno appartiene, e ritengo
che sia un luogo di solitudine, oscurità e distruzione. Sarà la cosa più dark e brutale che abbiate mai visto nell'universo Marvel,
ve lo prometto.
EW: Frank è un assassino, ma ha un
appassionato stuolo di fan. Come mai, secondo te?
JB: Penso che ci sia un po' di Frank in
ciascuno di noi. Tutti attraversiamo periodi di oscurità, rimpianto e
vergogna, ci incasiniamo e commettiamo errori, e penso che il focalizzarsi su questo aspetto scavando in una tale ferita sia ciò che lo rende
interessante... Ma se c'è una cosa che voglio sia resa bene nello
show, è il totale rispetto verso la comunità militare e le persone
per le quali questo personaggio significa così tanto. Voglio rendere
questo particolarmente bene. Più di qualsiasi altra cosa,
Frank è un soldato.
EW: Per concludere, quanta pressione
senti ora che sei una star?
JB: Devo essere onesto, è cento volte
peggio. [Ride] Forse sarà il Frank Castle che è in me, ma penso
sempre che le cose potrebbero volgere al peggio. Sono terrorizzato
tutto il tempo. Insomma, c'è stata un'incredibile reazione al Frank
che abbiamo presentato in Daredevil, e per me significa tutto, sono
davvero grato e non voglio deludere nessuno.
Vi ricordiamo che The Punisher uscirà in una data ancora non definita della fine di quest'anno.
Fonte: Entertainment Weekly
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