AMERICAN HORROR STORY - Recensione dell'episodio 7x09 "Drink the Kool-Aid"


Adesso che mancano solo due episodi al season finale di American Horror Story: Cult cominciamo ad avere un'idea chiara, se pur non definitiva, di dove andranno a parare gli invidiabili cervelli di Ryan Murphy e compagnia.
Il piano di Ally ha mietuto la sua prima vittima, prevedibile ma comunque all'altezza delle aspettative. Rispetto all'episodio precedente, in cui abbiamo assistito al poco convincente flashback di Halloween con protagonisti Winter e Kai, Drink the Kool-Aid entra nel vivo del tema della stagione, ponendosi come apologia dei cult leader, da David Koresh a Jim Jones, dalla cui biografia l'episodio trae il titolo. Dopo Warhol, Evan Peters veste i panni di altri tre storici leader, utilizzando il simpatico escamotage del racconto. Interessante e intelligentemente provocatorio il "cameo" di Gesù interpretato sempre da Peters, provocazione tuttavia giustificata dall'instabile soggettività di Kai, narratore assoluto della puntata, circondato dai suoi adepti. Una sorta di creepy mamma Wendy dai capelli blu al centro di un gruppo troppo cresciuto e non meno raccapricciante di bambini sperduti.

Docufilmati accompagnati dalla voce fuori campo di Kai ritraggono gli epiloghi dei più grandi leader di sette (eccetto l'attesa interpretazione di Charles Manson, al quale con ogni probabilità è dedicato l'episodio succesivo) e fungono da pretesto per mettere a dura prova la fiducia dei suoi adepti, soprattuto quelli femminili. Il recente ed effimero piano di Ivy, Winter e Beverly di sabotare la leadership di Kai trova qui una conclusione, sempre che abbia mai avuto un vero inizio. Ally e Ivy hanno poi un loro primo confronto dopo l'ingresso nella setta della prima, con non poca sorpresa della seconda. Con nostra iniziale delusione, Ally si lascia convincere da Winter e Ivy a organizzare un piano di fuga. Iniziativa che presto – ovviamente – viene tradita da Winter stessa, che assieme agli uomini di Kai prende in custodia il piccolo Oz, impedendo così alla coppia di lasciare la città. Ally e Ivy vanno a riprendersi il figlio, il quale si è convinto che Kai sia suo padre biologico. Ivy sottosta alla velata minaccia di Kai e sta nuovamente al suo gioco. Un solo sguardo ad Ally e capiamo subito che Ivy non arriverà alla fine dell'episodio.



Quando Ally e Ivy siedono a cena e Ally si mostra accondiscendente e amorevole con la moglie (ha persino cucinato!) è chiaro come il sole che il titolo della puntata, sventato il suicidio di massa, si riferisce proprio alla fine di Ivy Mayfair-Richards … e che fine. Rivelatosi per quella che è realmente, Ivy stramazza sul pavimento del salotto, sputando sangue per il veleno versato da Ally nel vino e nella pasta. La soddisfazione di vedere la “nuova” Ally gustarsi il primo sorso della sua grande vendetta non ha prezzo.
Il resto dell'episodio ha – se possibile – ancora più dell'incredibile. Verificato che Kai non è il vero padre di Oz, Ally decide di giocare la verità in suo favore, convincendo il ragazzo di essere effettivamente il donatore che sarebbe stato scelto dalle due donne. Con un inquietante lavoro di manipolazione mentale, degno di Kai stesso e della sua setta, Ally riesce nel suo intento e Kai si convince a piano del suo destino di mettere al mondo il messia. L'abbraccio finale di Kai, Ally e Oz (la sacra famiglia) sotto gli occhi esterefatti di Winter e sapere che quest'ultima sarà indubbiamente la prossima, fa solo sperare il meglio per il finale di stagione, sempre più vicino. Troppo vicino.




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Articolo di Fabio Scala

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