GAME OF THRONES - Il cerchio comincia a chiudersi nell'episodio 8x01 "Winterfell"



Un minuto prima c'era e il minuto dopo era già finita. La premiére dell'ultima stagione di Game of Thrones è in realtà durata quasi un'ora, ma vista la lunga attesa l'episodio sembra essere volato in una manciata di scene.

Winterfell è stato in realtà un episodio che è servito allo scopo. Per come siamo stati abituati dalla serie non è difficile immaginarci i personaggi e le rispettive fazioni e situazioni come componenti di una scacchiera, bastano ormai le prime note della intro per darci questa sensazione. In tal senso in questo primo episodio tutte le pedine hanno fatto la loro prima mossa, alleanze sono state consolidate e sospetti reciproci affinati.

Ciò che colpisce subito positivamente è certamente la ciclicità tipica dei finali in avvicinamento. L'episodio di apertura dell'ottava stagione si apre e si chiude infatti rievocando importanti situazioni dell'ormai lontano pilotL'arrivo a Winterfell dell'esercito di Daenerys ricorda in maniera evidente il momento in cui nell'ormai lontano Winter is Coming Robert Baratheon e Cercei Lannister furono ospiti di Eddard Stark e famiglia. Certo allora i cieli del nord non erano sorvolati da draghi e Sansa era lontana dall'essere la leader che conosciamo oggi, ma gli avvenimenti furono comunque in gran parte circoscritti a Grande Inverno, location prevalente anche in questo primo episodio dell'ottava stagione (con tanto di cripte). Viceversa, il finale ci mostra il primo faccia a faccia tra Bran e Jaime dal lontano primo episodio in cui quest ultimo, proprio poco prima dei titoli di coda, lanciò l'allora bambino giù da una torre "per amore".

Alleanza consolidate e sospetti affinati. L'alleanza tra Cercei ed Euron Greyjoy è sicuramente quella più chiacchierata della settimana, un loro scambio di battute ed è subito meme. I sospetti più importanti, variante fondamentale nel gioco dei troni, sono invece quello di Sansa e Sam per Daenerys e dell'intero nord per colui che avevano eletto loro re. Si aggiunge la presa di coscienza dello stesso Jon Snow delle le proprie origini, fardello di cui è stato in caricato Sam che, reduce dalla confessione da parte della Regina dei draghi sull'uccisione di suo padre e suo fratello, è ben motivato nel convincere l'amico a reclamare per diritto dinastico tutti e Sette i regni. 

A un pubblico che accusa Game of Thrones di flavour da Soap Opera gli autori offrono uno svolgimento rapido degli eventi basato sulle interazioni e meno sulle azioni. Azione che non mancherà di certo, questo è il vero messaggio del Re della notte indirizzato a noi spettatori quando Ned Umber viene affisso alla parete dove Tormund e Beric Dondarrion lo trovano in stato di non morte. La composizione a parete composta dal giovane Lord Umber e altri pezzi di corpi umani sembra essere un messaggio lasciato dal Re della Notte per coloro che si illudono di poter resistere all'avanzata degli Estranei, certo vengono i brividi se ci fermiamo a pensare a quanto ricordi vagamente lo stemma dei Targaryen. Questo si ricollega a una teoria dei fan che avrebbe se non del credibile certo del curioso e suggestivo: e se il Re della Notte fosse il Re Folle Aerys Targaryen? Re Folle ucciso guarda caso da Jaime Lannister che nel prossimo episodio risponderà dei propri crimini di fronte a Daenerys Targaryen in persona.

Lasciandoci con semplici congetture, motore di questo show dal 2011, rimandiamo ogni discorso alla prossima settimana.





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Articolo di Fabio Scala

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