THE HANDMAID'S TALE - Recensione 4x01 "Pigs", 4x02 "Nightshade" e 4x03 "The Crossing"

La quarta stagione di The Handmaid's Tale ritorna con tre episodi che portano avanti la tensione e l'emotività che hanno da sempre caratterizzato la serie. A seguito del roboante finale della terza stagione, rilasciato quasi due anni fa, la lotta di June contro Gilead prosegue non senza conseguenze e le sue gesta riecheggiano anche all'esterno del regime, portando a delle interessanti svolte e creando il terreno per una stagione interessante.


"We’re Mayday. We don’t hide. We fight."

 Il primo episodio, intitolato "Pigs", diretto da Colin Watkinson (già regista di un episodio della scorsa stagione) e scritto dallo showrunner Bruce Miller riprende da dopo la fuga dei bambini di Gilead. Sulle note di "Say a Little Prayer" di Aretha Franklin, June viene trasportata dalle altre ancelle in un posto sicuro e grazie alla cellula di Marte ribelli riescono a nascondersi in un veicolo e a passare inosservate. In Canada Fred e Serena, ancora in custodia a causa dei loro crimini, vengono a sapere di quanto June ha fatto a Gilead, rimanendo piuttosto scioccati. June e le altre ancelle si recano in una fattoria, dove un Guardiano attendeva il loro arrivo. Zia Lydia viene interrogata sulla fuga dei bambini e lei ritiene che June sia la causa del male che sta colpendo tutti loro, mostrando una certa ossessione verso di lei. June fa' la conoscenza di Esther Keyes, giovane ragazza nonchè proprietaria della fattoria, la quale ammira in modo particolare June e si mostra piuttosto insensibile verso le sue ospiti. In realtà Esther ha sofferto un terribile trauma, dato che il comandante che lei ha sposato ha condotto altri uomini in casa, i quali l'hanno ripetutamente stuprata, e June rimane toccata dalla sua storia. June e Alma discutono sul fatto che non sono del tutto libere, nonostante le altre ancelle sembrano lasciarsi andare ad attimi di normalità. Il comandante Lawrence è stato imprigionato per aver aiutato June nella sua missione e Nick lo va a trovare, offrendogli la possibilità di riabilitarsi se lo aiuta a trovare le ancelle scomparse. Esther e le altre ancelle trovano un guardiano all'esterno della fattoria e la ragazza lo riconosce come uno degli uomini che l'ha stuprata, dicendolo a June. Così lei lo fa' condurre nel fienile e lo mette sotto processo, condannandolo a morte e lasciando che sia Esther ad ucciderlo. Poco dopo June si mette a riposare, ma viene raggiunta da Esther, la quale sembra aver sviluppato un certo affetto per lei.

"We're the ones we've been waiting for." 

Il secondo episodio, intitolato "Nightshade", sempre diretto da Watkinson e scritto dalla produttrice Kira Snyder, si apre con i guardiani che cercano il loro collega scomparso a casa Keyes, con June e le sue compagne che rimangono nascoste. In Canada Luke tiene una conferenza sulle gesta eroiche di June e anche Rita interviene, sottolineando la consapevolezza di June nel rischiare la vita restando a Gilead, lasciandosi andare in un momento di commozione. June viene condotta dal guardiano ribelle a uno Jezebel, dove si incontra con una donna di nome Daisy, la quale sa che le sue azioni hanno provocato una serie di eventi incontrollabili a Gilead. In Canada Serena viene esaminata in tutti i modi e viene invitata da Mark e dal suo avvocato ad interpretare il ruolo della vittima, al fine di scagionarsi, ma lei chiede di vedere Fred in privato, al fine di far cadere le accuse su di lei. Così i due si reincontrano in una chiesa, ma Fred non intende desistere dal suo intento, definendo Serena una illusa e che non rivedrà mai più Nichole. In seguito Serena scopre di essere incinta, rimettendo tutto in discussione. Moira e Emily si occupano di trovare ai bambini fuggiti una nuova casa, e fra loro vi è un caso particolare, quello di Asher, il quale sembra ancora attaccato all'esistenza che aveva a Gilead. Così si confronta con Emily al riguardo, affermando di non volersi sentire in colpa e di non avere intenzione di sistemare quello che June fa' a Gilead, e chiede a Rita di aiutare Asher ad ambientarsi. June intende uccidere i comandanti che si trovano allo Jezebel, nonostante le altre ancelle non siano d'accordo, così chiede aiuto a Esther, la quale vuole andarsene via con loro. La ragazza svela che sta lentamente avvelenando il comandante Keyes e intende offrire assistenza a June per la sua missione. Così June raggiunge Daisy, aiutandola ad avvelenare l'alcool destinato ai comandanti. A missione compiuta, June e il guardiano ribelle tornano alla fattoria, ma i due notano che qualcosa non va. Il guardiano viene ucciso e June viene circondata dai soldati, guidati da Nick, il quale cerca di salvarle la vita e June si trova costretta ad arrendersi.

"We slept in what had once been the gymnasium. We learned to whisper... in the semi-darkness. We learned to lipread. Sarah, Elie, Brianna, Alma, Janine, Moira, June."

Il terzo episodio, intitolato "The Crossing", vede l'esordio alla regia della protagonista Elisabeth Moss, con sceneggiatura di Bruce Miller. June viene condotta in una struttura di detenzione di Gilead e Nick le riferisce che le altre ancelle sono scomparse, mentre Esther è stata trattenuta, chiedendole di dirgli dove si trovano le sue compagne, al fine di salvarsi. Arrivata alla struttura, Zia Lydia si presenta come avvocato di June, non risparmiandole nulla, e un tenente entra nella sua cella, chiedendo a June dove si trovano le ancelle, ma June non intende collaborare, così viene brutalmente torturata. In Canada Luke viene a sapere che June è stata catturata e si strugge nel sapere che sua moglie ha consapevolmente scelto di restare a Gilead, rassegnandosi all'eventualità di non poterla mai più rivedere. Zia Lydia cerca di convincere June a collaborare, ma lei l'attacca, affermando che sotto la sua guida, delle donne sono state brutalizzate e violentate. Lydia rimane sorpresa dalle parole di June, la quale afferma che anche Janine l'ha tradita. Il tenente continua a torturare June e lei gli da' un luogo dove dice che si trovano le ancelle, in realtà rivelatasi una falsa pista. June viene condotta sul tetto, dove vi sono Beth e Sienna, legate e terrorizzate. June non cede e il tenente uccide entrambe le Marte, gettandole di sotto. Nick e il comandante Lawrence concordano sul fatto che non possono salvare June, ma il primo vuole tentare comunque. Così Lawrence invita June a cena, dapprima riferendo delle vittime che ha fatto al Jezebel, rivelando che in realtà era un pretesto per domandarle delle ancelle, avvertendola che se non collaborerà, faranno del male ad Hannah, ma June è inamovibile. In seguito June viene condotta in una stanza, dove all'interno di una scatola di vetro c'è Hannah. Appena vede sua madre, Hannah si spaventa e fugge, nonostante June cerchi di calmarla. Alla fine June dice a Zia Lydia dove si trovano le ancelle e lei cerca di condurla via, ma June non vuole andarsene, sconvolta per quanto ha vissuto. Le ancelle vengono catturate e June viene rivestita dei panni da ancella, con Zia Lydia che comunica che lei e le sue compagne sono state riassegnate a una colonia di Maddalene, dove lavoreranno e procreeranno senza freni, incolpandola nuovamente per quanto sta accadendo. June viene condotta verso un veicolo dove si incontra con Nick, il quale le assicura che Hannah sta bene, ma lei è triste poichè ora sua figlia ha paura di lei. Nick la conforta, dicendole che lei la ama, come anche lui del resto. June si dirige verso la vettura, ma torna indietro per baciare Nick. June e le sue compagne sono in viaggio, ma il conducente si ferma per qualche minuto, dando a loro l'occasione per scappare. June prende il taser e blocca Zia Lydia sul pavimento, mentre le altre ancelle iniziano a correre. Alla fine June decide di non ucciderla e si unisce a loro nella fuga, ma alcune di loro vengono uccise dal conducente. Appena attraversato il binario, un paio di ancelle vengono investite dal treno, con June e Janine che continuano a correre, con l'episodio che si conclude col ricordo di June in cui le ancelle al Centro Rosso avevano imparato a comunicare col labiale, stabilendo così un legame forte ed autentico.

VERDETTO

Nonostante la grande attesa fra una stagione e l'altra, The Handmaid's Tale non ha perso il tocco vivido e struggente nel rappresentare una estenuante lotta per la sopravvivenza. Nel primo episodio viene costruita una base piuttosto solida per gli eventi a venire, con June e le altre ancelle che trovano riparo a casa Keyes, dove la prima stabilisce un particolare legame con Esther, interpretata da una bravissima Mckenna Grace, la quale si identifica con June e la sua lotta. Come già menzionato in apertura, le gesta di June si fanno sentire anche a chilometri di distanza, dato che in Canada i Waterford vengono informati della fuga dei bambini, come anche nella stessa Gilead, con Zia Lydia e il comandante Lawrence messi sul patibolo, dove la prima manifesta una viscida ossessione per June e il secondo viene graziato da Nick, ora un comandante a tutto pieno, il cui ruolo non è del tutto espresso. Nel secondo episodio il June-centrismo viene evidenziato maggiormente, con tratti più o meno evidenti, specialmente nella conferenza indetta da Luke (quest'ultimo sembra struggersi per via delle scelte di sua moglie, come verrà evidenziato nel terzo episodio), con il toccante intervento di Rita, e la nuova causa di Moira verso i bambini fuggiti, portandola a provare un forte senso di colpa per quanto la sua migliore amica ha fatto. Anche i Waterford continuano ad essere investiti da questa ondata di cambiamento e l'inaspettata gravidanza di Serena potrebbe portare una spinta nel rapporto fra lei e Fred, ormai ridotto ai minimi termini. Ovviamente la vicenda che ha più peso è la missione di June contro il Jezebel dove i comandanti destinati al fronte di Chicago si concedono un ultima fantasia, e con l'aiuto di Daisy (interpretata da Laura Vandervoort) e la sempre più affascinante Esther, June pone un altro tassello nella sua crociata contro Gilead, che purtroppo vede una brusca frenata. Infatti nel terzo episodio, il migliore di questo primo blocco, grazie alla regia attenta e toccante di Elisabeth Moss (senza dimenticare la sua fantastica e struggente interpretazione), June viene sottoposta a torture fisiche ed emotive, dove mostra la sua incredibile forza, soprattutto nel confronto con Zia Lydia e il comandante Lawrence, ma anche la sua fragilità, in particolare nel momento in cui realizza che Hannah ha paura di lei. Così sceglie di esporre le sue compagne, riportandole sotto l'occhio di Gilead, ma non per molto. Infatti il colpo di scena finale vede June e Janine uniche superstiti della disperata fuga delle ancelle dalla vettura, in una sequenza straziante e forte, contrastante anche con la scena flashback al Centro Rosso, dove June sottolinea l'importanza del legame instaurato fra le ancelle nel corso del tempo. Vi sono molte domande su come la stagione proseguirà, ad esempio su dove finiranno June e Janine, sul ruolo di Nick, non ancora del tutto chiaro, sul conflitto a Chicago e sulla conseguenza della gravidanza di Serena, ma una cosa è certa: la lotta è ben lontana dall'essere conclusa e The Handmaid's Tale ci aiuta a non dimenticarlo.

Nel quarto episodio, intitolato "Milk", June e Janine si imbarcano in un viaggio rischioso, nel tentativo di lasciare Gilead, con la seconda ricorda una terribile esperienza del suo passato, mentre in Canada Serena cerca di manipolare Rita, la quale si confida con Moira.

Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

Un saluto alle affiliate
The Handmaid's Tale Italia - Il racconto dell'ancella 

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Articolo di Ada Bowman

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