La quarta stagione di The Handmaid's Tale propone un episodio estremamente potente e suggestivo, costruito da momenti molto importanti, che fanno da raccordo agli inizi della serie. "Testimony" porta al centro dell'attenzione la vendetta di June contro i Waterford, affrontata attraverso parole che riecheggiano il passato e inevitabili contrasti interni. Diretto dalla protagonista Elisabeth Moss (di ritorno dopo il terzo episodio di questa stagione) e scritto dalla showrunner Kira Snyder, l'episodio vede June testimoniare contro i Waterford e mostra uno sguardo alla vicenda di Gilead, che vede come protagonista Zia Lydia, alle prese con una persona a lei familiare.
-Senza paura: L'episodio si apre con June che si ritrova (di nuovo) a tagliarsi i capelli, per poi dirigersi a un gruppo di sostegno gestito da Moira, composto da ancelle fuggite da Gilead. Le presenti si ritrovano a parlare delle loro agghiaccianti esperienze, ma il loro interesse è per June, la quale è in procinto di testimoniare in tribunale contro i Waterford. Il gruppo discute sulla tensione e l'ansia che lei può provare in un momento simile, ma June fa' tacere ogni dubbio in merito:
"I'm not nervous or worried. Or scared. I can't fucking wait."
Alla fine dell'incontro June domanda a Moira perchè le altre ex-ancelle non provano la stessa rabbia che ha lei e la sua amica spiega che non può sapere se lo sono o meno. La loro conversazione viene interrotta da una donna che vuole a tutti i costi parlare con Emily, ma lei la fa' allontanare, rimanendo piuttosto scioccata dalla sua presenza.
-Un estranea: Emily discute con June, Luke e Moira di come gli incontri le appaiono diversi da come li pensava e dell'idea di voler tornare ad insegnare. June le domanda di una certa Iris Baker, la donna incontrata da Emily alla libreria, e lei risponde che la conosce come Zia Irene, assegnata al distretto dove Emily operava da ancella. June pensa che le abbia fatto del male e la spinge ad affrontarla faccia a faccia, ma Emily non se la sente, dicendo che non è come lei. Moira si domanda quanto cattiva possa essere stata questa zia e nel frattempo June e Luke parlano della testimonianza che lei dovrà fare il giorno seguente. Lui le domanda se è meglio per lei che sia presente all'udienza, ma June non vuole che lui venga, dato che ciò che udirà sarà molto doloroso. Luke continua dicendo di aver detto a Tuello del primo incontro fra lei e Hannah e June non la prende bene, rimproverandolo per aver rivelato tale informazione. Moira li raggiunge dopo aver addormentato Nichole e June, chiaramente indispettita per le azioni di Luke, va nella sua stanza a rileggersi la testimonianza. Rimasti soli, Luke dice a Moira che June non vuole che si presenti in aula durante l'udienza, sottolineando quanto in realtà sua moglie sia cambiata dall'ultima volta che l'ha lasciata e anche il fatto che non sappia quanto abbia davvero sofferto:
"L: I just don't know. I don't... I don't know what she wants. She is like a stranger half the time. I mean, it's like... when we talk about Hannah. And... in bed.
M: Getting over trauma is a bumpy fucking road. [....] You need to be patient till June gets where she's going. You don't know what she's been through.
L: Maybe that's the problem."
-Le apparenze contano: Serena legge a Fred la deposizione di Moira contro di lui, dove descrive dettagliatamente le sue stravaganti pratiche al Jezebel. Fred afferma che è una bugiarda, ma Serena ritiene che non sia così, visto quello che i giudici hanno contro di loro. Fred le domanda perchè mai abbia voluto vederla e Serena gli ricorda che l'udienza è vicina e che deve venire a patti con ciò che ha fatto, per far sì che June non vinca. Fred le suggerisce di accompagnarlo all'udienza, al fine di mostrare a tutti che sono una famiglia unita e soprattutto per non dare l'impressione che tema la presenza di June in aula.
RECENSIONE 4x01 "PIGS", 4x02 "NIGHTSHADE e 4x03 "THE CROSSING"
-Abuso di potere: Zia Lydia sorveglia le giovani ancelle, intente a pulire il pavimento di una chiesa, ma a un tratto prende di mira una di loro, schernendola per il suo lavoro. Poco dopo Lydia nota che alcune zie bisbigliano in sua presenza e lei le riprende per via del loro spettegolare, spiegato da zia Ruth come un commento al suo ritorno al servizio. Lydia prende di mira un'altra ancella, la quale non riesce a togliere una macchia, e la punisce usando il taser su di lei. Ruth cerca di fermarla, ma Lydia colpisce anche lei, rimanendo terrorrizzata per quanto ha fatto.
-Una sola voce: June si reca in aula, alla presenza dei Waterford, con il loro avvocato, Tuello e Luke, che alla fine ha scelto di assistere alla testimonianza di sua moglie. Dopo aver eseguito le tipiche formalità, June si avvicina al banco e inizia a raccontare tutta la storia di ciò che ha patito a Gilead, gli stupri perpetuati in casa Waterford, il concepimento di Nichole, i vari tentativi di fuga, le difficoltà legate alla gravidanza, le torture psicologiche subite dopo la nascita di Nichole, il tentativo di emancipazione da parte di Serena, la fuga di Nichole, la sua scelta di restare per Hannah e la sua permanenza a casa Lawrence. Alla fine di tutto il racconto, June conclude con un appello non solo per se stessa, ma per tutte le vittime di Gilead, che non potranno mai essere ascoltate:
"I am grateful to be speaking to you today. But mine is just one voice. Countless others will remain unheard, imprisoned by men like Fred Waterford. Women... my friends... who lost their lives and can never be heard. It is for those women that I ask the International Criminal Court to confirm the charges against this man and put him on trial. I ask for the maximum possible sentence. I ask for justice."
"I am done! I am done. Anything more can wait for your trial."
-Questione di carisma: Zia Lydia viene convocata dal comandante Lawrence in merito a quanto avvenuto con Zia Ruth. Lydia spiega che è stato un incidente e che Ruth si trovava sulla sua strada, ma Lawrence sa che non è vero, cosa che non gli importa più di tanto, affermando che non aveva motivo di punire l'ancella, poichè le nuove ragazze hanno vissuto quasi sempre a Gilead e sanno comportarsi, a differenza di una certa June. Il comandante decide di punzecchiare Lydia usando l'esempio della sua "nemesi" in maniera piuttosto efficace:
"It must be killing you that June won. Out of your reach, free as a bird. And singing like one, too. [...] June won because she knows how to make people like her. People do not like you. They don't. I, I can sympathize. People don't like me either."
RECENSIONE 4x04 "MILK"
-Imperdonabile: Moira e le altre ex-ancelle discutono dell'udienza, soffermandosi in particolare sulle parole sfacciate di Fred. June si unisce a loro e viene ben accolta dal resto del gruppo, ma insieme a lei vi è zia Irene, la cui presenza turba Emily e Moira, quest'ultima consapevole delle intenzioni di June. La donna racconta alle presenti delle "correzioni" che perpetrava alle varie ancelle, ma che in realtà la cosa più orribile che ha fatto è stata aver informato gli Occhi della relazione segreta fra Emily e una marta durante la sua prima assegnazione, che ha comportato la mutilazione della prima, chiedendole di perdonarla, affinchè possa essere in pace. June risponde alle sue parole, dicendo che le sue menzogne per essere accettata in Canada non cancelleranno ciò che ha fatto a Gilead e che con la scusa della volontà di Dio giustificano le loro atrocità. Irene chiede nuovamente a Emily di perdonarla, ma lei risponde che non potrà fare nulla per migliorare le cose, non accettando la sua richiesta (da notare che le inquadrature di questa scena ricordano in maniera vivida quelle della sequenza della "colpa" di Janine, risalente al primo episodio della serie).
-Tensioni: Tornata a casa, June viene accolta da Luke, che le chiede come è andata col gruppo di sostegno. Lei risponde che è andata bene e lui si scusa per essersi presentato all'udienza a dispetto della sua volontà, ma aggiunge che ora sa quello che ha davvero passato e che, forse, potrebbero andare avanti insieme, invitandola ad aprirsi con lui. June non vuole, dicendo che stanno bene, e Luke dice che è lì per lei, in ogni momento. June lo zittisce e intende fare sesso con lui, ma Luke la respinge, chiedendole di parlargli, e non ottenendo alcuna risposta, se ne va.
RECENSIONE 4x05 "CHICAGO"
-Punto debole: Zia Lydia va a trovare Janine, trovandola in condizioni pessime, e le dice che Gilead l'ha salvata. Janine domanda dove si trova June e Lydia le risponde che è arrivata in Canada, cosa che la rende soddisfatta. Lydia prende la palla al balzo per fare di nuovo di June la cattiva della situazione, incolpandola di averla abbandonata. Janine sa che non è vero e Lydia le domanda perchè non l'abbia portata con se', spingendola a pensare che forse era un peso. Consapevole di cosa l'aspetta, Janine supplica Lydia di non farle più fare l'ancella, preferendo di morire piuttosto che farlo di nuovo, e lei sembra acconsentire, mostrando di provare del tenero per lei.
-Andare avanti: A seguito dell'incontro, Emily e Moira discutono su quanto avvenuto con Zia Irene e la prima afferma che June ha sbagliato nel portarla lì di fronte a lei, pensando di poterla aiutare. Emily non sa se sia servito a qualcosa e Moira le domanda se intende rivederla. Emily risponde che ha detto quanto doveva, ma Moira la incita a trovare una via di mezzo, che possa aiutarla ad andare avanti:
"M: All of us are just searching for ways to move forward. Take all that shit from Gilead and just... turn it into something... useful.
E: I don't know if that's possible.
M: I mean, the Waterfords can't be the only one the I.C.C.'s going after. I mean, an Aunt in the Gilead power structure... she'd be one hell of a witness. Maybe you can talk to her again, in private this time. Get her to testify.
E: Yeah. Move forward."
Il giorno seguente Emily va a casa di Zia Irene, ma al suo arrivo scopre che questa si è impiccata e, sorpresa dalla scena, Emily fa' dietrofront. Nel frattempo Fred e Serena notano una folla di manifestanti e affermano che era
inevitabile. Serena domanda a Fred se credeva veramente alle parole da
lui pronunciate all'udienza e lui risponde di sì e uscendo all'esterno
del tribunale, notano che il gruppo sostiene la causa di Gilead, con grande soddisfazione di Fred.
RECENSIONE 4x06 "VOWS" e 4x07 "HOME"
-Diritto alla rabbia: Il gruppo di sostegno si ritrova a discutere del suicidio di Zia Irene, ritenuto dalla maggior parte delle presenti come un atto di codardia. Ad Emily viene domandato cosa abbia provato per la morte di zia Irene e la sua risposta è decisamente radicale:
"E: I feel... amazing. I'm glad she's dead. And I hope I had something to do with it."
Tutti aderiscono al sentimento di rabbia e soddisfazione di Emily, ad eccezione di Moira, la quale invita le partecipanti ad usare la rabbia per guarire dal dolore, entrando in netto contrasto con June:
"M: We've talked about this. Anger is a valid emotion, it's, necessary, important even, to heal. But we can't live there.
"J: Why not? Why does healing have to be the only goal? Why can't we be as furious as we feel? Don't we have that right?"
VERDETTO
Se c'è qualcosa in cui The Handmaid's Tale ha sempre riuscito, questa è portare una potenza unica nel suo genere, grazie alla coniugazione fra immagini cinematiche, catturate con sfumature notevoli, unite a parole e dialoghi di notevole effetto, per cui è impossibile non rimanerne coinvolto direttamente. La regia di Elisabeth Moss, già brillante nello sconvolgente episodio "The Crossing", aiuta moltissimo a portare sul piatto un episodio davvero difficile da dimenticare, che pone l'attenzione sulla testimonianza di June contro i Waterford, la cui sequenza rappresenta forse il punto focale di tutto l'episodio. Le parole di June prendono vita nella mente dei spettatori, che hanno seguito attimo per attimo le orribili sofferenze patite dalla protagonista, e rappresentano il primo atto di una vendetta che si presagisce essere devastante, anche se non semplice da ottenere, visto che i Waterford sembrano avere, purtroppo, dei sostenitori. Sul piano emotivo June deve fare i conti con le persone a lei vicine, le quali notano il suo cambiamento, su tutti il povero Luke, che ha assistito alla testimonianza di sua moglie, al fine di poter capire al meglio il suo dolore, e non riesce più a comunicare con lei (anche se lei alla fine sceglie di svelargli del suo ultimo incontro con Hannah). Anche Moira nota che la sua amica è ora più dura e vendicativa, specialmente in merito alla vicenda di Emily e Zia Irene, momento in cui la ragazza si vede affrontare di nuovo il suo dolore e dove lei abbraccia il sentiero della vendetta con grandissima convinzione. In questo episodio vediamo avanzare in maniera interessante la trama riguardante Gilead, con Zia Lydia che, dopo la sua ennesima manifestazione di violenza, si ritrova con Janine (la quale rappresenta decisamente il suo punto debole) e decide di aiutarla. A due episodi dalla conclusione della stagione, la serie sembra avere intenzione di dare un senso al dolore e ai sacrifici compiuti, anche se in due settimane può accadere davvero di tutto.
Nel nono episodio, intitolato "Progress", June e Luke lavorano insieme per ritrovare Hannah, chiedendo aiuto a Lawrence e Nick, Fred e Serena ricevono una visita inaspettata e Janine cerca di aiutare Zia Lydia a risolvere dei problemi con una nuova ancella.
Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!
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