TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY - Recensione 4x01 "Part 1"

"For we do not know what beasts the night dreams when its hours grow too long for even God to be awake.

(Robert W.Chambers - The King in Yellow, 1895)

Nel lontano Gennaio 2014 debuttò su HBO la prima stagione di True Detective, l'antologia crime curata da Nic Pizzolatto, che sarebbe diventata nel giro di poco tempo una delle serie più acclamate del genere, nonchè della storia della televisione. Nell'arco di dieci anni ci furono altre due stagioni, di diversa ambientazione e accoglienza, ma accomunate dall'abile scrittura di Pizzolatto di un mondo sporco, corrotto e decadente, vissuto da protagonisti tormentati ma votati a scoprire la verità. Tale filosofia è presente anche nell'attesissima quarta stagione, intitolata True Detective: Night Country, la prima a non essere supervisionata da Pizzolatto, bensì da Issa López, nota regista di origine messicana e già finita nelle grazie di nomi importanti della scena, come Guillermo del Toro e Noah Hawley. Il prologo di questo quarto ciclo, interamente curato dalla López, mostra uno scenario completamente diverso per la serie, ma comunque attinente con i toni cupi e decadenti che la caratterizzano.


"We're alone. God too."

Nella cittadina di Ennis, in Alaska, otto ricercatori che lavoravano della stazione di ricerca Tsalal scompaiono misteriosamente. All'interno della stazione viene ritrovata una lingua e la detective Liz Danvers, a cui viene affidato il caso, nota che questa appartiene a una donna Iñupiat. Alla luce di tale scoperta, l'agente di polizia Evangeline Navarro ritiene che la lingua appartenga ad Anne Kowtok, una giovane donna Iñupiat uccisa molto tempo prima, il cui corpo era sprovvisto della lingua. La Navarro era incaricata di scoprire chi avesse ucciso la ragazza, ma il caso è stato chiuso dopo sei anni, motivo per cui lei non va d'accordo con la Danvers. Dopo aver risolto un alterco legato alla figliastra e aver ottenuto il fascicolo del caso Kowtok dall'ufficiale Prior, che l'ha rubato a sua volta dal padre, il capo della polizia locale, Danvers scopre una possibile connessione tra il caso Kowtok e la scomparsa dei ricercatori, dato che uno di questi indossava una giacca appartenuta ad Anne. Così Danvers torna a Tsalal, dove si imbatte in Navarro, a cui riferisce le sue scoperte, ma la loro conversazione viene interrotta da una chiamata. Le due si recano in un lago congelato dove Rose Agineau, una residente della zona esterna della città, ha trovato i corpi di tre dei ricercatori scomparsi.

COMMENTO: A cinque anni dall'uscita dell'ultimo capitolo della serie, True Detective ritorna con una quarta stagione che tende a riprendere i tratti tipici della creatura di Pizzolatto, ma aggiungendo anche qualcosa di nuovo. Il prologo di questa serie, sottotitolata per l'appunto Night Country, mette subito in chiaro quello che la storia ci riserverà, con un ambientazione fredda e buia (la storia si svolge in Alaska, ma le riprese sono avvenute in Islanda in condizioni a dir poco estreme, a detta della López), con una fotografia cupa e gelida, che mette letteralmente i brividi e genera una certa claustrofobia. Le due protagoniste, Liz Danvers (Jodie Foster) e Evangeline Navarro (Kali Reis), sono ben presentate e distinte all'interno del racconto, fra traumi del passato e problemi del presente, perfettamente in linea con i personaggi di questa serie, e, nonostante la tensione presente fra loro, dovranno unire le forze per capire cosa sia avvenuto ai ricercatori scomparsi della stazione Tsalal, la cui sorte sembra essere legata a quella di Anne Kowtok, giovane donna Iñupiat uccisa anni prima (e su cui il capo della polizia, interpretato da John Hawkes, sembra sapere qualcosina in più...). Con un caso che sa di mistero e l'atmosfera della sperduta cittadina Ennis, trova spazio anche una certa componente soprannaturale, come nella prima stagione (non a caso l'episodio si apre con una citazione tratta dal libro che Pizzolatto ha usato come ispirazione per scrivere le vicende di Rusty e Marty), con una sfumatura horror in alcuni momenti, veicolata dall'inquietante scena d'apertura, nonchè dalla vicenda concernente Rose Agineau (Fiona Shaw), la quale, grazie al fantasma del marito defunto, ha trovato i corpi congelati di tre dei ricercatori scomparsi. Insomma i presupposti perchè True Detective possa ripetersi ci sono tutti, nonostante questa stagione abbia solo sei episodi e non sia curata interamente da Pizzolatto, quindi possiamo solo goderci questo misterioso caso, un episodio alla volta.

A cinque anni dalla sua ultima stagione, True Detective: Night Country si ripropone al pubblico con il prologo di un caso intriso di mistero, fedele all'essenza della serie, ma al tempo stesso innovativo.

NEL PROSSIMO EPISODIO...


Nel secondo episodio, intitolato "Part 2", Danvers e Prior iniziano ad indagare di più su quanto avvenuto a Tsalal, ma, dopo aver trovato delle prove in un posto improbabile, il capitano Connelly minaccia di passare il caso alla polizia di Anchorage e nel frattempo sia Danvers che Navarro trovano nuovi indizi.

Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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Articolo di Ada Bowman

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