ANDOR - Recensione 2x10 "Make It Stop", 2x11 "Who Else Knows?" e 2x12 "Jedha, Kyber, Erso" (SERIES FINALE)

La seconda stagione di Andor è giunta al termine e, con essa, anche l'intera serie che narrava le gesta di Cassian Andor prima degli eventi di Rogue One: A Star Wars Story. La serie non ha mai dimenticato questo aspetto, di vitale importanza per il canone di Star Wars, e decide di concludere il tutto con un arco narrativo che chiude egregiamente il cerchio per alcuni personaggi (oltre che per il protagonista), ma che lascia uno spiraglio per altri, sottolineando come questa serie sia fra le cose più belle che l'universo di George Lucas ci abbia mai regalato.

2x10: Make It Stop

Diretto da: Alonso Ruizpalacios
Scritto da: Tom Bissell

"You're too late, the rebellion isn't here anymore. It's flown away. It's everywhere now. There's a whole galaxy out there waiting to disgust you."

Il primo episodio di questo arco narrativo finale sceglie di concentrarsi su uno dei personaggi più amati della serie, congendandoci da questo in maniera a dir poco sublime. L'episodio si concentra su Luthen Rael, il leader ribelle interpretato dal bravissimo Stellan Skarsgård, il quale ottiene un informazione fondamentale, che suggellerà in maniera definitiva quello che sarà il futuro del racconto, a noi piuttosto noto. Infatti Luthen viene a sapere dell'esistenza della Morte Nera e che tutto quello che è successo a Ghorman, e che sta succedendo su Jedha, è collegato alla costruzione di quest'arma. Luthen decide di uccidere il povero Jung, una vittima sacrificale per un bene superiore, e riferisce a Kleya quanto ha scoperto, consapevole che, presto o tardi, l'Impero lo avrebbe scoperto. E così accade, poichè Dedra Meero, sempre più motivata nella sua missione di smantellare la Ribellione, si reca nel negozio di Luthen, dove questo, ormai consapevole di quello che sta per accadere, le da' esattamente quello che vuole, per poi cercare di togliersi la vita, da vero ribelle quale è. Purtroppo la sua morte viene ritardata da Dedra, la quale riesce a portarlo in ospedale, ma Kleya, consapevole che Luthen verrà torturato, si reca in ospedale per aiutarlo a compiere il suo destino, in un momento davvero molto drammatico e che eleva anche il personaggio interpretato da Elizabeth Dulau (qui al suo primo ruolo in carriera). Il tutto viene intervallato da dei flashback su Luthen e Kleya, che danno modo di capire come sia nato il loro rapporto, come si è evoluto negli anni e, soprattutto, come sia iniziato il loro percorso verso la Ribellione (da notare il fatto che nell'ultimo flashback, i due si trovano su Naboo, il pianeta natale di Palpatine, che non si vedeva nel franchise da diverso tempo). E, dulcis in fundo, Dedra paga il prezzo delle sue malefatte, venendo arrestata dall'ISB per aver violato il protocollo, anche se il suo personaggio sembra aver messo da parte i morsi della colpa che la affliggevano alla fine dello scorso arco narrativo, a conferma di come sia purtroppo facile per alcune persone dimenticare il male che si compie. Un gran bell'episodio, sorretto dai comprimari in maniera egregia.

2x11: Who Else Knows?

Diretto da: Alonso Ruizpalacios
Scritto da: Tom Bissell

"Resistance is absurd."

La seconda parte dell'arco narrativo è quello più "debole", probabilmente a causa di una dilatazione evidente dei tempi narrativi, ma comunque necessario per compiere il passo verso la conclusione della storia. Da una parte abbiamo una Dedra ormai rassegnata a pagare per le sue azioni, che viene torchiata da un Orson Krennic decisamente fuori dai binari (il fatto che lui metta il dito in testa a Dedra non era neanche nel copione, ma un gesto improvvisato da Ben Mendelsohn, che, messo in scena, rende ancora più inquietante il suo personaggio), dall'altra una Kleya ormai votata al sacrificio per far sì che le informazioni ottenute da Luthen arrivino alla Ribellione, nascondendosi nell'appartamento usato da Cassian e Bix a Coruscant e mandando un segnale di soccorso. Segnale che arriva su Yavin, dove Cassian, K-2SO e Melshi (altro gradito ritorno da Rogue One) sono ormai un trio inseparabile, e i tre si ritrovano assieme a dover accorrere a salvare Kleya dall'Impero. Arrivati sul luogo, Cassian e Melshi riescono ad arrivare nell'appartamento, ma anche l'Impero è vicino, visto che Heert, il nuovo capo della task force, viene indirizzato da Dedra a cercare Kleya nei posti più impensabili, con una chiusura votata alla tensione e all'incertezza per ciò che avverrà. Un bel anello di congiunzione, in vista del finale.

2x12: Jedha, Kyber, Erso

Diretto da: Alonso Ruizpalacios
Scritto da: Tom Bissell

"May the Force be with you, Captain."

L'episodio finale della serie chiude in maniera perfetta la vicenda principale, orientandola verso quelli che saranno gli eventi di Rogue One: A Star Wars Story. Si riprende dalla missione di Cassian, Melshi e K-2SO, i quali riescono a salvare Kleya, gravemente ferita, e riescono a condurla su Yavin. Cassian riferisce al consiglio ribelle, di cui fanno parte anche la senatrice Mon Mothma, il senatore Bail Organa e il capitano Draven (altro volto noto da Rogue One), della Morte Nera, ma tale informazione viene accolta con grande scetticismo da quasi tutti i presenti, dato che la cella di Luthen non era ben vista all'interno della Ribellione (reazione che non contrasta minimamente con quello che accadrà in futuro), ma Mothma vuole parlare con Kleya per vederci chiaro. Intanto anche Vel si reca su Yavin e si ritrova con Cassian, assieme al quale celebra i compagni caduti e ascolta il manifesto del povero Nemik, ormai reso pubblico, e con sua cugina Mothma. Grazie all'intervento di Mothma e a una trasmissione giunta dall'anello di Kafrene, dove Tivik, uno degli informatori ribelli, chiede di parlare con Cassian, spingono Draven e Bail a ordinare a Cassian di recarsi sul luogo (momento direttamente precedente alla prima scena del personaggio su Rogue One). E, in un montaggio parallelo davvero epico, anche grazie alla colonna sonora, scopriamo la sorte dei personaggi mentre Cassian si prepara a partire; Kleya si unisce ai ribelli su Yavin, Partagaz si toglie la vita dopo che le autorità imperiali intendevano arrestarlo, Dedra è rinchiusa in una prigione molto simile a quella su Narkina V, Krennic presiede alla fase finale della costruzione della Morte Nera e, infine, in una nota dolce, scopriamo che Bix e B2EMO sono tornati su Mina-Rau e che la prima ha un figlio, con l'episodio che si chiude proprio con lei che guarda fieramente il cielo assieme al piccolo. Un finale perfetto, nonchè apripista per uno dei film più belli dell'universo di Star Wars.

IL PAGELLINO

La seconda stagione di Andor potenzia quella che era già una serie TV di grandissima qualità, che mirava ad esplorare le gesta di un amatissimo personaggio del franchise, portando anche a conoscere e ad apprezzare nuovi volti. In questo secondo ciclo di episodi, che si sono fatti attendere a causa del doppio sciopero del 2023, la serie ci trasporta direttamente agli eventi di Rogue One: A Star Wars Story (la cui visione a seguito di queste due stagioni è caldamente consigliata), permettendo di capire e ricontestualizzare meglio determinate situazioni, non solo della pellicola di Gareth Edwards, ma anche dell'intero franchise. Quattro archi narrativi che si muovono di anno in anno (con tutti i difetti del caso), che riescono a mostrarci eventi che avrebbero dettato il destino di Star Wars, che non fungono da aggiunte inutili e eccessive, ma da elementi cardine fondamentali per il racconto, su tutto la vicenda di Ghorman, citata in Star Wars: Rebels come background per le vicende di tale serie, ma qui mostrata in tutta la sua crudeltà e terribile attualità. Comparto tecnico sempre eccellente, regia mostruosa in diversi momenti, colonna sonora da paura (il cambio fra Nicholas Brittell e Brandon Roberts non si percepisce minimamente) e un cast che eccelle sempre, fatta di un protagonista amatissimo, ovvero Diego Luna, ormai un tuttuno con il personaggio di Cassian Andor, e una serie di comprimari eccellenti, fra cui spiccano Stellan Skarsgård, Adria Arjona, Genevieve O'Reilly, Elizabeth Dulau, Denise Gough, Kyle Soller, Faye Marsay e Vaarda Sethu, con menzioni speciali per Ben Mendelsohn, Alan Tudyk, nuovamente voce di K-2SO, e Benjamin Bratt nei panni del senatore Organa (il quale sostituisce lo storico interprete Jimmy Smits, che ha dovuto rifiutare a causa di un conflitto di impegni). Insomma questa seconda stagione di Andor è decisamente un tassello fondamentale dell'universo di Star Wars, nonchè una delle migliori produzioni televisive di questo 2025.

Andor è forse fra le migliori serie televisive ambientate nell'universo di Star Wars, una serie che riesce a parlare di un mondo fittizio, ma con un incredibile e cruente sguardo al mondo in cui viviamo, nonchè a collegare e a rendere più significativi eventi fondamentali per la storia del franchise. Ne sentiremo decisamente la mancanza.

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Articolo di Ada Bowman

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