Durante il party per il 100esimo episodio di Fringe, il cast è stato intervistato riguardo l'impatto culturare dello show ...
Sentiamo che cosa hanno detto.
Joshua Jackson: "Ancora non lo so, la verità è che ancora non lo so. Quando ti ritrovi a vivere una determinata cosa, sei troppo immerso per poter giudicare lucidamente. Penso che per riuscire a capire davvero quale sia stato l'impatto sociale di questo show, bisognerà aspettare un po' di tempo...almeno un paio d'anni...allora si riuscirà a giudicare in modo imparziale!"
Anna Torv: "Non ho mai visto la cosa da un punto di vista diverso dal mio, perciò non saprei dire cosa potrebbe significare per chi non è me. E' diverso per me, ci sono persone che amo dietro le telecamere, guardo lo show con occhi diversi di altri..."
John Noble: "Non lo sappiamo. Non mentre siamo ancora nel bel mezzo di tutto. Non è facile rendersene conto, almeno fin quando non ti ritrovi in qualche evento come il ComicCon e allora cominci a realizzare "Oh mio Dio...siamo arrivati a tanto?"
Jasika Nicole: "Capita che a volte mi fermino per strada chiamandomi con i soprannomi della serie, una specie di giochino divertente dei fans... "Come va, Astro?" e io penso "Ok, wow...". Ho saputo inoltre che alcuni fans avevano utilizzato Twitter per costruire un movimento di supporto alla serie tv, è grandioso che un prodotto di fantascienza abbia spinto fino a tal punto delle persone, le immagineresti più concentrate su programmi realistici e invece...ti fa pensare "Porca miseria, è davvero un grosso affare!"
Blair Brown: "Fin dall'inizio, quando parlai con J.J. (Abrams), concordammo sul fatto che questo show non sarebbe stato incentrato semplicemente sulla fisica o sulla scienza di per sè, non sarebbe stato un altro mucchio di nozioni noiose, storie di universi...avrebbe creato domande, avrebbe messo in azione i meccanismi dell'intelligenza...penso sia questo che abbiamo lasciato agli spettatori, un nuovo modo di vedere le cose..."
Fonte: givememyremote.com
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