Ho capito che non sarò mai molto
entusiasta ogni qual volta lo show dedicherà un episodio al
personaggio del dottor Whale. Non fraintendetemi, amo l'attore
interprete, molto bravo e intrigante, ed è stato ingegnoso allargare
e mixare la dimensione della letteratura fiabesca con quella dei
grandi classici del soprannaturale in generale. Azzeccate anche le
scelte fatte dagli autori affinché il dottore non si discostasse
troppo dalla trama generale e da quella che è e deve sempre rimanere
l'atmosfera/tema centrale dello show, le favole:
- il come e il perché il
personaggio è stato inserito in base alla sua storia, quindi il
suo accordo con Tremotino, la sua provenienza da un mondo che non è
Fairyland.
- l'immagine sobria ed elegante che
gli autori hanno scelto per il loro Frankestein, un perfetto
omaggio ai primi film horror su Frankestein degli anni 30, dal cui
regista il dottor Whale prende il suo cognome.
Resto tuttavia restia perché,
nonostante sia stata trattata con la dovuta delicatezza, la presenza
di un personaggio horror in un setting prettamente fairy resta una
scelta fin troppo originale.
Credo che gli autori si cullino molto
sul perenne e fortunato successo della loro caratteristica smania per
l'azzardo. Con Tremotino e la Bestia è andata alla grande, Cora e la
Regina di Cuori sono stati un successone. Ma Tremotino e il
coccodrillo, Tremotino che taglia la mano a Hook al posto di Peter
Pan, o Frankestein nelle circostanze di "The Doctor" sono
state difficili da digerire, per quanto filassero alla perfezione.
Diamo atto agli autori di come riescano a far funzionare anche
l'impossibile, ma non si può sempre farla franca se si continua a
tirare la corda, e la parte di Whale in questo episodio lo dimostra.
Si, è vero, abbiamo anche una Ruby-mannara e questo show è
eccezionale perché ridà un tocco dark a tutte le favole,
riportandole al loro status originale pre-Grimm e di folklore vietato
ai minori di 14 anni. Tuttavia, resta inesistente l'utilità e la
necessità di questo nuovo excursus su Whale in funzione del resto
della storia, e questo isolamento si verifica perché, per quanto
bene sia inserito un personaggio tanto estraneo come il suo,
l'atmosfera completamente diversa che si porta dietro si noterà ed
esisterà sempre e comunque.
La vita di Viktor Frankestein
Il magro flashback (magro come mai
prima) di "In the Name of the Brother" è dedicato
ovviamente al caro dottore, e ci racconta un pò della sua vita, del
suo famoso esperimento e di come tutto è iniziato, compreso il primo
incontro con Tremotino riconducibile al flashback di "The
Doctor".
Fin troppo tipica storia di due
fratelli molto legati tra loro, ma ben distinti agli occhi di un
padre volubile e ottuso. Gerhardt, coccolato e ricoperto di lodi e
premi, Viktor, screditato, boicottato e scartato a
priori a causa della propria professione e filosofia di vita. Non che
sia facile comprendere o sovvenzionare di buon grado il lavoro di un
figlio ossessionato dalla scienza e dalla macabra, inquietante e
insana convinzione di poter fare resuscitare i morti. Ma, ehi, il
dottore è in buona fede, vuole dare un contributo all'evoluzione
dell'umanità, oltre che una soddisfazione a se stesso e al proprio
amore per la scienza. Vuole provarne l'onnipotenza.
Come se non bastasse, è proprio a
causa del lavoro di Viktor che Gerhardt perde accidentalmente la
vita. Le ragioni per cui adesso il dottore vuole assolutamente che il
suo esperimento abbia successo, si moltiplicano. Sopraggiunge una
doppia rivalsa che lo coinvolge nel profondo del suo personale:
dimostrare al padre che il proprio lavoro conta davvero qualcosa,
e scontare la propria colpa col fratello riportandolo in vita dopo
averne causato la morte.
Colui che lo sosterrà e aiuterà
come nessuno prima, è Tremotino, che si presenta nel suo laboratorio
con un accordo che noi conosciamo molto bene, dato che questo, pur
non avendolo mai visto, è un momento di cui avevamo intuito
l'esistenza e le informazioni al suo interno già in "The
Doctor". Quindi, nonostante sia sulla pellicola al fine di
fornirci ulteriori dettagli, ci viene in realtà riproposta
inutilmente la filastrocca su ciò che rispettivamente la magia e la
scienza possono e non possono fare in termini di vita e di morte, e
di come la prima non sia distribuita equamente in tutti i mondi
esistenti.
Ci suona invece un pò più nuovo, ma
non meno familiare, il fatto che uno come Tremotino sia interessato
al lavoro di Viktor a priori dei propri affari con l'allora giovane e
ingenua Regina. Lui è sempre interessato a tutto ciò che può
arricchirlo in qualche modo. Così scambierà
il famoso cuore magico e una cascata di monete d'oro (per il
sovvenzionamento dell'esperimento), in cambio della conoscenza di
tale scienza della resurrezione e dell'aiuto di Viktor con l'ormai
famosa messa in scena per ingannare Regina che abbiamo visto in "The
Doctor".
A cose fatte, Viktor riesce finalmente
a riportare in vita il suo amato Gerhardt, che però, così come la
storia originale vuole, è fuori controllo, privo di memoria e
coscienza. Fa stranamente eccezione, il suo innato istinto protettivo
nei confronti di suo fratello. E' proprio vero che l'amore non
conosce confini! Difatti, quando il padre dei due si mostra
orripilato dal risultato finale, Gerhardt si lancia istintivamente su
di lui picchiandolo a morte. Viktor, probabilmente stanco di essere
continuamente denigrato, osserva gelidamente la scena senza muovere
un muscolo.
Frankestein senior è davvero un
personaggio pressoché futile e ridicolo, oltre che una palla al
piede di dimensioni colossali. E' solo la buffa e maldestra
caricatura di una vera personalità bigotta. Durante il tempo in cui
il dottore ha provato a resuscitare Gerhardt, ho perso il conto di
quante volte quest'energumeno abbia rinnegato e riammesso Viktor come
figlio rispettivamente asseconda dell'insuccesso o del successo del
suo esperimento. Ma il fatto che Viktor abbia lasciato morire così
quello che comunque era un uomo innocente, sangue del suo stesso
sangue, manda a quel paese anche la credibilità della sua buona fede
e della sua sanità mentale. Suo padre di certo non aveva tutti i
torti, ma avrei voluto vederlo sicuro del proprio disprezzo per il
lavoro del figlio anche quando questi gli aveva garantito di potergli
resuscitare l'altro.
Il flashback si conclude con la sua
promessa di Viktor di riuscire a trovare un modo per far tornare in
sè Gerhardt, che intanto se ne resta in cella acquisendo coscienza
di essere un mostro con tendenze suicide.
Quanto è servita la questione
"Whale" nel contesto generale?
Nessun riscontro di questo flashback
nel presente di Whale. Nessun vero fantasma del passato tornato a
tormentare e redimere il protagonista come invece accade di solito
(il momento migliore dell'episodio). La sua presenza non è affatto
vitale, non ha nessuna influenza sul resto degli eventi che si sono
verificati, e non fa testo, o meglio, mi sembrano degli elementi
decisamente deboli rispetto al solito,
- una fuga disperata dall'ospedale/tentato suicidio stile "evaso da manicomio in crisi esistenziale" soltanto perché l'ennesimo paziente in fin di vita ha bisogno di cure urgenti che Whale può e sa benissimo dargli. Stiamo parlando di un dottore che svolge questo mestiere da anni, e non di un tirocinante che ha ancora paura del sangue e della morte! E' esagerato, forzato e poco pertinente mettere di mezzo proprio adesso l'angoscia per l'insuccesso che Whale accusa ancora nei confronti del fratello. Poi, che ci avessero mostrato o no la sua intera defaiance, saremmo comunque arrivati al momento finale in cui lui fa quello che gli è stato chiesto di fare, il suo lavoro: curare questo benedetto paziente! Questo perché la sua crisi esistenziale non può nemmeno essere giustificata dalla disputa creatasi tra lui e tutti i Charmings. Il paziente che rischia la vita è la stessa misteriosa persona che ha avuto l'incidente d'auto laddove Tremotino, per vendicare Belle, stava per lanciare una palla infuocata a Hook. Di fronte la possibilità che il tizio sia testimone di un atto di magia, Tremotino, nel suo eterno cinismo, suggerisce a tutti che farebbero meglio a non fare gli eroi: per il bene di tutti è meglio che l'uomo muoia. Whale prende quindi in considerazione l'idea di lasciarlo morire e di non operarlo di urgenza. Ma è lui a farlo, niente e nessuno gli impedisce di salvare il paziente. Anzi, i Charmings gli chiedono esplicitamente di salvarlo! Non ha senso, quindi, mettere di mezzo la sua amarezza verso il detto "la magia ha un prezzo, soprattutto per me".
- un orologio che non è nemmeno quello di suo fratello: ne avrà visti a decine ai polsi dei suoi pazienti da quando si ricorda chi è, e giusto quello gli fa venire le angosce per il passato?
- una patetica e vuota chiacchierata confidenziale, da mostro a mostro, con Ruby, che gli salva la vita e gli suggerisce di vedere l'intera questione del sortilegio come una possibilità per ricominciare. Whale è in un momento di sconforto e ha bisogno di credere di nuovo di poter fare del bene alla gente, dati i suoi precedenti in famiglia. Ma siamo sempre lì: in tutti questi anni passati a salvare vite a Storybrooke, che senso ha dimenticarsi improvvisamente di poterlo fare o di non averlo mai fatto? Perché un paziente come tanti altri dovrebbe fare la differenza?
E questo è solo l'inizio
dell'inaspettata brutta piega
che sta improvvisamente prendendo la storia. Non la vedo tale
soltanto perché non ne condivido i contenuti, visto che è anche
bello che gli autori ci facciano arrabbiare, sempre se il motivo per
cui lo fanno (strane scelte e azioni dei personaggi, impensabili
cliffanger con i loro perché) sia perfettamente in sintonia con la
storia: gli imprevisti e gli ostacoli sono il pepe di una trama, sono
quello che vogliamo vedere per emozionarci. Ma adesso proprio non c'è
logica e coerenza con tutto quello che personaggi e storia sono stati
fino allo scorso episodio, come se ci fosse stato un brusco taglio,
uno scollegamento netto, come se mancasse un passaggio. Adesso sembra
tutta un'altra cosa, una cosa che oltre a fare un torto alla
continuity dello show (per la prima volta, e non credevo che questo
momento sarebbe mai giunto anche se predicavo già da un po' la mia
personale sensazione che gli autori stessero vacillando qua e là), è
anche sgradevole da vedere.
Finalmente
uno straniero a Storybrooke?!
Ora,
è improbabile che il misterioso autista dell'incidente sia una
persona casuale. La "Lei" che continua a chiamare al suo
cellulare, in custodia allo sceriffo Swan mentre lui è ricoverato e
lei indaga sulla sua vita, è decisamente un elemento insolito per
definire casuale quest'uomo e il suo improvviso ingresso a
Storybrooke. Tuttavia non è esattamente l'ideale inserire un
personaggio tanto "esterno" e vago in questo momento della
storia, così pieno di nuove e urgenti faccende "interne"
da risolvere, perché confonde e affolla soltanto la situazione
generale. Non credo che il problema "qualsiasi cosa celasse
Storybrook ai visitatori, adesso, con la fine del sortilegio, non
esiste più. Non possiamo permettere che il mondo scopra la nostra
natura incantata" sia una faccenda tanto imminente. Adesso, a
causa dell'inicedente che ha coinvolto anche Hook, condannandolo in
degenza all'ospedale della città, tutti sanno che lui e Cora sono
comunque riusciti ad arrivare a Storybrook e stanno per combinarne
una grossa, questo è un vero problema!
Mi
chiedo infine come e se funzioni davvero il potere di Emma di
smascherare chi mente. L'abbiamo vista accusare Regina del presunto
omicidio di Archie nonostante la ragazza sapesse benissimo che la
donna non stesse affatto mentendo. E' vero, ogni prova contro Regina
era schiacciante, ma di fronte un potere di cui il possessore conosce
l'infallibilità, Emma avrebbe dovuto ignorare qualunque prova
concreta e approfondire la questione. Adesso, durante
l'interrogatorio dello stesso sceriffo Swan, quando il guidatore
misterioso mente, asserendo di non aver visto nulla di strano prima
di impattare, (chiama poi segretamente la sua "Lei" per
confidarle di aver assistito a qualcosa di incredibile), Emma lo
ringrazia per la sincerità. Perché non si è accorta che un comune
mortale le stava mentendo? Il potere di Emma è valido solo quando fa
comodo agli autori o forse quell'uomo non è così comune come si
potrebbe pensare? L'intera faccenda mi lascia perplessa, più che
sorpresa e curiosa, quindi non mi piace.
Cora
e Regina... di nuovo insieme??!!!
La
delusione più grande e la nota più dolente dell'intero episodio.
La
madre riesce finalmente a ricongiungersi con la figlia, e questo è
l'imprevisto inevitabile che da pepe alla storia, quello opportuno e
bene abbinato, quello che ci aspettavamo per emozionarci temendo per
il futuro di Regina. Fin qui tutto bene, quindi.
Cora
si presenta in lacrime, chiedendo perdono a Regina per averle sempre
dimostrato il proprio affetto nel modo sbagliato, per averla oppressa
e fatta soffrire e indurire tanto. Per un momento è persino
credibile! Si, probabilmente Cora è davvero sincera quando parla del
suo ritrovato affetto per Regina, ma vorrà sempre fare a modo suo
nel dimostrarglielo, sarà sempre un affetto malsano. Cora tramerà
sempre qualcosa, tenterà sempre di realizzare se stessa servendosi
di Regina e comandandola a bacchetta. Vuole ancora essere l'unica per
lei, lo crede un diritto esclusivo in veste di madre. A prova di
tutto questo sta il fatto che, per arrivare a Regina, Cora abbia
dovuto appositamente isolarla, scoraggiarla e farla soffrire ancora.
Non le ha dimostrato che in realtà tutti la odiano, come lei invece
sostiene, ha soltanto fatto di tutto per raggiungere il suo di scopo,
cioè alimentare di nuovo quest'odio altrui in un momento delicato e
decisivo in cui tutti avrebbero finalmente pututo imparare ad amare
Regina! Un applauso per questa epica dimostrazione di affetto! Ma
conosciamo bene quanto Cora sia irrimediabilmente psicolabile, non è
nemmeno questo il problema dell'intera vicenda. Anche Regina sembra
inizialmente essere consapevole della natura manipolatoria e deviata
della madre, dimostrandole quindi amarezza e diffidenza: vuole
giustizia, vuole che Cora dica a tutti la verità su Archie, vuole
essere scagionata affinché Henry veda quanto lei si stia impegnando
per essere degna di lui, e non ne vuole sapere di ricominciare con
sua madre.
La
vecchia zitella, dal canto suo, aveva previsto e pianificato ogni
cosa: presentarsi da Regina come una peccatrice redenda e disposta a
fare qualunque cosa per farsi perdonare da una figlia che lei sapeva
benissimo non avrebbe trovato incline al perdono. A questo punto,
quando sarebbe stato inevitabile per Regina abbassare la guardia,
vedendo la madre così disponibile e docile (come se non ne
conoscesse la personalità irremovibile!Ma per favore!), Cora avrebbe
potuto fare leva sul più grande desiderio della figlia,
paragonandolo al proprio, per riconquistarla definitivamente. "Tu
rivuoi tuo figlio, e io rivoglio mia figlia. Solo io posso capirti,
solo io posso aiutarti. Henry non sarà mai più solo tuo finché ci
saranno Emma e i suoi genitori ..e tu non vuoi anche il loro
affetto!". Il problema, quindi, sta nella troppa facilità con
cui Regina, di fronte queste "affettuose" dichiarazioni, si
dimentica improvvisamente e immediatamente di tutti i suoi buoni e
saldi propositi e di tutte le sue belle parole, lasciandosi andare
tra le braccia di Cora. Capisco
che quella sia sua madre, una figura verso cui un figlio prova sempre
e incondizionatamente affetto anche nel peggiore dei casi, una figura
di cui Regina ha sentito tanto la mancanza e di cui, proprio adesso
che è completamente sola a debole, sente maggiore bisogno. Capisco
anche che Cora la darebbe a bere a chiunque perché questo è il suo
mestiere... Ma
- la vecchia, per giungere al suo fine, non ha mica fatto niente di diverso da ciò che Regina aveva riconosciuto come una sua peculiare strategia di manipolazione fino a pochi minuti prima!
- è proprio quella madre che Regina rimpiange nella sua solitudine colei che l'ha resa sola ieri e oggi, e questo Regina lo sa!
- proprio perché Cora è sua madre, Regina dovrebbe conoscerla e allontanarla più di chiunque altro! E' impossibile dimenticare così chi è Cora in realtà e l'inferno che le ha fatto passare distruggendole la vita! Non dovrebbe perdonandola o fidarsi di nuovo di lei e tanto facilmente come se niente fosse.
- anche al perdono e alla sopportazione del male che un genitore può fare ad un figlio c'è un limite, limite oltre il quale una madre non può più essere definita tale, limite oltre il quale non è pensabile che un figlio provi ancora dell'affetto per un genitore, limite che Cora ha superato alla grande! Lo sta ancora facendo davanti gli occhi di Regina e lei, stranamente, non se ne accorge.
- Regina ha ormai imparato che un figlio non va preso con la forza, ma che piuttosto va conquistato, se lo si ama davvero, non facendo nulla che possa deluderlo, sfiduciarlo o ferirlo (ergo allontanare Henry da Emma, persona a cui lui tiene molto). Lo disse lei stessa nella 2x02 "Se vuoi che qualcuno ti ami non basta volerlo con tutto te stesso". Quindi Regina avrebbe anche dovuto accorgersi di quanto sua madre non stia facendo niente di tutto questo, né per Regina, né per lei ed Herny! Cora le dice "Ti voglio bene, ho sbagliato tutto con te, voglio ricominciare", però continua ad essere l'infima di sempre, continua a fare il male per sua figlia (anche se dubito che Cora ne sia consapevole, dato il suo amore cieco e malato), isolandola e persuadendola a farle usare di nuovo quei mezzi subdoli e meschini che fino ad ora l'hanno soltanto avvelenata e resa sola, mezzi che quindi Regina sa bene ormai di non dover usare per riconquistare Henry, visto che è riuscita in questo soltanto adesso che aveva smesso di essere quello che era! Capendo di doverlo fare! Capendo quanto fosse sbagliato essere ciò che Henry disprezza! Ciò che Regina ha affermato di non voler più essere: come sua madre.
A
differenza di Regina, che si sta impegnando concretamente per essere
migliore, Cora non merita fiducia o il beneficio del dubbio, perchè
continua a perseverare ad ogni minuto che passa!
Com'è possibile che Regina, forte e
intelligente, si sia dimenticata così su due piedi di tutto quello
che ha imparato su se stessa, su sua madre e su Henry a sue spese e
guadagni? Come può quindi Cora offuscarle così tanto una mente?
Questo cedimento totale va contro la
determinazione tipica di questo personaggio, cancella del tutto
quella strada che ormai Regina ha comunque imboccato, fatta di quelle
idee sane nelle quali ormai lei crede e dalle quali non si può
tornare indietro tanto facilmente, per quanto esse possano vacillare
a causa dei troppi anni passati a covare del male e a causa di un
momentaneo status di totale fragilità.Va bene che il percorso di
redenzione di un villian con la "V" maiuscola non possa
essere immediato o non essere cosparso di ostacoli, umiliazioni,
momenti di debolezza, sconforto e ricadute, ma qui mi sembra una
regressione del presonaggio bella e buona! E' quindi banale e
illogico che Regina abbia ceduto alle lusinghe di Cora, e lo sarebbe
stato anche il contrario. Avrei voluto che gli autori mi avessero
sorpreso come sanno fare di solito, magari lasciando che Regina
tentennasse e rimanesse confusa e schiva per un po', senza sapere
esattamente cosa fare o da che parte stare. Sarebbe stato più
coerente col suo personaggio e col suo attuale percorso.
Cora e Tremotino
Premettiamo che
anche Gold sta davvero passando un momentaccio, e sono sicura che
molti di noi, me compresa, stanno soffrendo con lui. Se per Regina
l'apice del suo dolore e debolezza è la perdita di Henry e della
stima del prossimo, per Gold è l'ennesima perdita di Belle e
Bealfire, praticamente nello stesso momento! Con la mente e la spalla
di Belle disastrate, sfuma anche la possibilità di allontanarsi da
Storybrooke per cercare Bealfire. Tremotino rimarrà con lei tentando
nei modi più disperati di farle tornare la memoria. Una vera
tortura. E' straziante vedere con quanta disperata e inaspettata
ingenuità spera di poter spezzare questa potente magia con un tenero
bacio sulle labbra della sua amata dormiente in un letto
d'ospedale... vederlo praticamente piangere quando lei, al risveglio,
si mette ad urlare perché non lo riconosce. E poi il colpo di
grazia. La tragedia che ci distrugge tutti, l'ennesimo rifiuto che
annienta il nostro Rumple. Belle, sempre più confusa, insofferente e
terrorizzata da questo "sconosciuto" che continua a
seguirla, manda in mille pezzi LA TAZZA, il simbolo del loro amore,
quel talismano magico con cui Tremotino, alla sua ultima spiaggia,
pensava di poterla "guarire". Credo che si sia rotto
qualcosa anche dentro di me, perché anche questa è una di quelle
ingiustizie assolutamente necessarie alla storia e alle nostre
emozioni mentre la viviamo. Ragazze, io vorrei passare un'indicibile
notte a luci rosse con Hook più di tutte quante voi, ma vi giuro che
ora come ora avrei dato volentieri una mano a Tremotino nel farlo
lentamente in mille pezzettini!
Eppure
l'altrettanta facilità con cui Gold da corda a Cora, stringendo un
accordo con lei, qui non è un problema. In questo caso è più
facile credere possibile che uno come Rumple non sia affatto
dimentico di conoscere bene l'indole approfittatrice e infida della
sua prima allieva. E' quasi sicuramente consapevole di come lei si
stia approfittando del suo dolore e della sua vulnerabilità. Sa
perfettamente che Cora gli sta offrendo su un piatto d'argento ciò
che lui desidera più di ogni altra cosa soltanto e palesemente per
togliersi di mezzo l'unica persona che potrebbe ostacolarla. Sa che
Cora stra tramando qualcosa.
Semplicemente,
Gold, non si sta interessando al problema soltanto perché a lui sta
bene così. Tremotino è un uomo a cui importa soltanto di sé
stesso e dei propri interessi, appoggia le cause altrui soltanto se
queste sono funzionali o coincidenti alle proprie. Farebbe qualunque
cosa per la loro realizzazione, anche stringere un accordo con
quell'acerrimo nemico che ha tentato di uccidere con tutte le sue
forze fino a qualche giorno prima (Cora). Soprattutto adesso che
Belle è perduta, non deve rendere conto a nessuno delle sue azioni,
in un modo o nell'altro non l'ha mai fatto, e per quanto non sia
fondamentalmente malvagio, non ha mai avuto una morale e un'etica
precise che è obbligato a seguire, se non quella di mantenere la
parola data quando si tratta di "accordi". Ma in fondo
anche un accordo può non prevedere scrupoli di alcun tipo, ed è
proprio questo il caso dell'offerta di Cora: la libertà di
ricominciare con sua figlia senza che lui si intrometta ancora tra
loro, in cambio della possibilità di ritrovare Bealfire con un
particolare mappamondo magico che va "a sangue".
Ricapitolando: prima, aiutare Regina e gli altri contro Cora
significava impedire alla seconda di intralciargli i piani, ma adesso
che Cora gli ha messo in mano la risoluzione di quei piani, a lui non
importa più di aiutare Regina, di aiutare chiunque altro o di
combattere Cora. Non gli importa più di quello che potrà
combinare.
Il comportamento di Gold è più
giustificato e coerente rispetto a quello di Regina. Lui è più
instabile e imprevedibile di lei e non ha nessun legame significativo
e complicato con Cora con cui dover fare i conti. Tremotino non si
sta, a conti fatti, fidando di Cora. La sta soltanto usando perché
lei adesso gli fa comodo: gli sta dando esattamente quello che lui
vuole da una vita intera. Anche nel qual caso Cora dovesse mettergli
i bastoni tra le ruote, lui avrà comunque ritrovato Bea e avrà
sempre i mezzi per cancellarla dalla faccia della terra. Se così non
fosse, Cora non si sarebbe premurata di allontanarlo. Non conviene
nemmeno a lei, per il momento, mettersi contro di lui.
Tuttavia, c'è una piccola postilla da
fare sulla questione "legame" tra Tremotino e Cora.
"Suggelliamo il nostro patto come facevamo una volta" dice
Cora: un bacio (tra l'altro decisamente disgustoso, per colpa di lei
e non di lui, è chiaro!). Mi tornano in mente le parole di Tremotino
a Regina nel flashback della 2x02: "Siamo di nuovo insieme dopo
tanto tempo", "Ti conosco da molti anni. Ho avuto modo di
tenerti in braccio... ho potuto perfino cullarti, a volte".
Tremotino è il maestro di Cora prima ancora che di Regina, Tremotino
ha tenuto in braccio Regina, Tremotino bacia Cora sulle labbra come
ai vecchi tempi... TREMOTINO è IL PADRE DI REGINA! Ne sono sempre
più convinta!
Chi arriva per prima se lo prende:
Hook
Concludo con una chicca piuttosto
piccante che mi ha tirato un po' su il morale in questo oceano di
tristezza e delusione: la sempre più palpabile e bollente tensione
sessuale e tra Emma e Hook. Quell'uomo non si arrende nemmeno disteso
e mezzo rotto su un lettino d'ospedale mentre uno sceriffo lo sta
severamente interrogando circa il luogo in cui possa essere l'ancora
introvabile Cora! Non se poi quello sceriffo è Emma! E quando dico
che Hook non si arrende, intendo in tutti i sensi: fare ironia,
provarci spudoratamente con Emma, essere convito di avere le forze
per copulare seduta stante con Emma! Ci voleva proprio un personaggio
più malizioso ed equivoco in questo show. Bello, oscuro, sfacciato!
Non riesce a non trasformare qualunque parola o oggetto in una
provocazione o riferimento a sfondo sessuale: le manette con cui Emma
l'ha intrappolato di nuovo, i brividi che gli suscita la voce
autoritaria di Emma, l'uncino che lui chiede di riavere indietro a
meno che Emma non preferisca "utilizzare qualcos'altro", le
sue ossa rotte che non coinvolgono quelle intorno al bacino, muscoli
compresi... quello sguardo maledettamente sexy, provocante e
spregiudicato che ispira violenze carnali da galera...si, insomma,
davvero un bel po' di roba... E più Emma fa la difficile, più lo
accusa e lo umilia, più si vede che le piace da morire avere questo
tipo di scontro con con lui. Non mi stancherò mai di dire che voglio
assolutamente vedere questi due insieme!
Anche se la struttura di base è ancora
solida, parlando in termini di composizione e completezza
dell'episodio, questi 40 minuti hanno ben poco di buono. Hanno
raggiunto una soglia più bassa di "The Doctor" e "The
Crocodile", fin ora gli episodi da me considerati i più brutti
della serie, ma comunque ancora dotati, anche se solo in parte, di
quasi tutte le belle caratteristiche che rendono questo show
impeccabile: buona coerenza, effetto sorpresa, discreta cura del
dettaglio (sono sempre più frequenti le defaiance al riguardo),
originalità, per quanto a volte esagerata e inadeguata. Qui, invece,
quelli che fino allo scorso episodio erano piccoli errori rari e
trascurabili (per quanto comunque fastidiosi e ingiusti in uno show
che si può considerare quasi perfetto e di ottima qualità),
diventano grosse pecche: per la prima volta va a farsi benedire la
continuity vera e propria, l'originalità diventa nulla o decisamente
male assortita, l'effetto sorpresa non esiste, gli imprevisti
diventano prevedibili, banali o assurdi, lo schema degli eventi è
confusionario e denutrito, personaggi pressoché inutili sguazzano
qua e la nella trama senza nessun fine, nessuna logica e nessun nesso
con la storia stessa. Un episodio scarno, con diversi buchi logici, a
se stante e per metà inconcludente, ed è un po' degradante in uno
show dove tutto, ma proprio tutto, è sempre stato ben concatenato.
OUAT conosce così la noia per la prima volta. Salvano l'episodio
Gold e le proposte indecenti di Hook, il che è davvero poco
consolatorio. Non pensavo che avrei mai scritto un commento tanto
negativo su questo show, e anche se siamo ancora lontani da disastri
su larga scala come TVD4, questo momento prima o poi doveva arrivare.
Voto: 6,5
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