Ed eccoci qui con voi, a commentare il nuovo episodio di "Once Upon A Time"...
Visto il contesto, potremmo davvero iniziare questa recensione, dicendo "C'era una volta una cittadina del Maine di nome Storybrooke..."
In questo diciassettesimo episodio infatti, siamo stati catapultati indietro nel tempo, nella neo nata Storybrooke del 1983.
Ma cominciamo dal principio...
L'episodio si apre con un'ambientazione notturna.
Vediamo un bambino e suo padre accampati tra i boschi, intenti a chiacchierare allegramente attorno al falò scoppiettante.
D'un tratto, ecco irrompere dal nulla un'oscura e inquietante tempesta, che costringe i due sventurati a rifugiarsi in fretta e furia nella loro tenda.
Fortunatamente illesi, anche se piuttosto scossi, i due ripartono la mattina seguente per la loro escursione boschiva, sicuri di essere ormai al sicuro.
Oppure no?
Lo sguardo incredulo che leggiamo sul volto del padre, mentre sposta alternativamente lo sguardo dalla mappa al paesaggio circostante, è piuttosto esplicativo a riguardo.
Nella stessa area in cui appena qualche ora prima si stendeva il nulla e nient'altro, adesso c'era un'intera cittadina ("E' come se qualcuno avesse fatto cadere una città sulle nostre teste").
In effetti, il buon avventuriero non aveva tutti i torti.
La città in questione, era infatti la neonata "Storybrooke", appena materializzatasi nel mondo reale, per effetto del potente maleficio oscuro scagliato su tutti gli abitanti della Foresta Incantata, dalla vendicativa Regina Cattiva.
Passiamo ora alle cose importanti: a fare gli onori di "casa" e ad accogliere i due sconosciuti, ci pensa quel delizioso personaggio, il cui preannunciato ritorno ha fatto esplodere un'ola tra gli ormoni femminili delle Oncers di tutto il mondo!
Alzi la mano chi di voi non ha urlato come una bambina isterica, quando le telecamere hanno inquadrato le scarpe dello sceriffo Graham, mentre scendeva dalla macchina!
Sincerità per sincerità, mi aspettavo qualche scena più incisiva da parte sua, ma d'altronde questa è una considerazione che ho fatto spesso anche durante la prima stagione! Ho sempre pensato che il personaggio di Graham fosse poco caratterizzato, se ci pensate, lo abbiamo visto sempre e solo nelle scomode vesti del "cagnolino" del sindaco Mills, il che ha contribuito a ridurre drasticamente le potenzialità del personaggio.
Ma torniamo a noi...
Nel flashback del 1983, vediamo una Regina Mills trionfante che si aggira per le strade del suo nuovo "regno", con la consapevolezza di aver finalmente ottenuto ciò che desiderava di più al mondo: la vendetta contro la famiglia Charming!
Nessuno degli abitanti di Storybrooke (come no!) ricorda nulla di chi fosse appena qualche istante prima...né il Grillo Parlante che si dirige tranquillamente verso il suo ufficio, né Cappuccetto Rosso e sua nonna che discutono animatamente per la strada circa i turni di lavoro al Granny's Diner, né tanto meno il buon Geppetto, impegnato a sistemare l'insegna di un negozio. Ogni cosa sembra esattamente come dovrebbe essere, almeno agli occhi di Regina. Eppure, con il passare dei giorni (ma quanto era snervante quel loop temporale che li costringeva a ripetere sempre le stesse azioni?!), Regina comincia a manifestare un certo disagio, mostrandosi quasi infastidita da tutta quella "perfezione". E' il sindaco, detiene tutto il potere, ma non ha nessuno nella sua vita da poter rendere davvero felice.
Non c'è nulla di reale, perfino la sua relazione con Graham.
Attraverso questo flashback, ci rendiamo conto del fatto che, fin dall'inizio, lei ha sempre mantenuto saldamente le redini della loro "relazione", manipolando le azioni dello sceriffo come fosse una marionetta (vogliamo parlare della scena in cui usa il suo cuore come fosse un walkie talkie?!). Dunque, che cosa ha spinto la perfida Regina ad adottare il piccolo Henry? La risposta ce la offre proprio questo episodio: l'incontro con i due avventurieri misteriosi, il piccolo Owen e suo padre Kurt. All'inizio il loro arrivo in città la infastidisce, ma pian piano il suo senso materno inizia a risvegliarsi e comincia a provare dei sentimenti sinceri verso il piccolo Owen, arrivando perfino a decidere di manipolare Graham, per far sì che mettesse fuori combattimento il padre del bambino, così da potersene appropriare definitivamente. In fin dei conti, tutto questo è comprensibile e perfettamente in linea con il personaggio di Regina. Essere amata era l'unica cosa che avesse mai desiderato davvero nella sua vita e, ad essere sinceri, la poveretta non è mai stata granché fortunata in tal senso!
Tornando al presente invece, il Charming Trio (o meglio Duo, vista la vitalità straripante di Snow in questo episodio!) cerca di proteggere la vita di Snow, minacciata dal bruciante desiderio di vendetta di Regina per la morte di sua madre Cora, e trova un potente alleato nel buon Mr. Gold che, incastrato furbescamente da David, si ritrova a dover vestire gli scomodi panni dell'"angelo custode" a tempo pieno. Ma c'è anche un altro problema! Regina ha elaborato un nuovo piano per riconquistare l'amore di Henry (ovviamente altra magia!) e questo scatena la preoccupazione di Emma e di Neal, i quali di comune accordo decidono di convincere Henry a rifugiarsi con Neal a New York almeno temporaneamente (Adorabile il nostro neopapà che in modo geniale riesce a farsi fregare da un bambino di undici anni!). Ancora una volta, è il piccolo Henry a trovare il modo di fermare la follia di sua madre. Con l'intento di cancellare definitivamente la magia da Storybrooke e salvare così la sua famiglia dall'annientamento totale, Henry si reca al pozzo dei Desideri con della dinamite rubata alla miniera dei nani.
Pochi istanti prima che faccia esplodere tutto, Regina lo raggiunge al pozzo. Henry cerca di convincerla ad aiutarlo a distruggere la magia e a mettere fine a quella guerra, ma lei è irremovibile e quando lui la scongiura di non fare del male a Mary Margaret, Regina replica "Henry, deve pagare per quello che ha fatto!".
Il sopraggiungere improvviso di David, Neal ed Emma, non fa altro che alimentare maggiormente l'ira di Regina che, infuriata, si prepara a scagliare i suoi poteri contro i tre.
In questo frangente, ci viene dimostrato ancora una volta come un bambino puro ed innocente, possa essere in grado di manifestare un livello di maturità e buon senso superiore a quello degli adulti che lo circondano, i cui animi sono stati corrotti dall'odio e dalla vendetta. Di fronte a tanta determinazione e sofferenza, Regina vacilla. Capisce che non può commettere lo stesso errore che aveva commesso in passato con il piccolo Owen e decide di distruggere l'incantesimo che avrebbe dovuto utilizzare su Henry, nonostante sia evidente il fatto che non abbia alcuna voglia di rinunciare alla magia, non del tutto almeno (d'altronde è l'unica cosa che le sia rimasta al mondo, povera donna!)
Non so voi, ma in questa scena avrei voluto prendere a badilate sulle gengive il piccolo Henry. Nessun abbraccio? Un misero 'grazie' e voli tra le braccia di Emma?
Ma andiamo...TAGLIAAAAAAAAAATEGLI LA TESTA!
Nelle ultime scene dell'episodio, assistiamo ad un doloroso "mea culpa" di Snow che, schiacciata dal peso del rimorso, si presenta a casa di Regina, supplicandola di ucciderla una volta per tutte, per mettere fine a quella guerra estenuante ed evitare che altri innocenti potessero pagare per le loro colpe. Regina le strappa il cuore a mani nude (incredibile il modo in cui Lana Parilla riesca sempre a rappresentare i sentimenti di disprezzo e di odio nei confronti di Snow, PRODIGIOSA!) e, con un pizzico di sarcasmo, le mostra ciò che lei stessa ha provocato. Un buco nero di oscurità nel bel mezzo del suo cuore, qualcosa che non farà altro che crescere ancora e ancora, fino a marcire del tutto. Poi, con un gesto inaspettato, le ripiazza nuovamente il cuore nel petto.
Strapparle la vita di colpo, in un soffio, non sarebbe stato soddisfacente come assistere, giorno per giorno, alla sua lenta distruzione!
Spettatore indiscreto dell'intera scena, è il nostro buon vecchio Greg Mendel, lo straniero che, dopo aver attraversato il confine di Storybrooke, si era schiantato con l'automobile contro Hook, finendo poi a sua volta fuori strada.
Lui e il suo cellulare stanno raccogliendo materiale davvero succoso in giro per la città!
Cosa avrà mai in mente?
Ed è proprio in questi ultimi minuti finali che abbiamo la rivelazione (francamente lo sospettavo già dall'inizio della puntata, ma va beh...) : Greg è in realtà la versione adulta del piccolo Owen! Non ha mai smesso di cercare suo padre e, dopo 28 anni, è finalmente riuscito a raggiungere di nuovo la misteriosa città di Storybrooke...prevedo una vendetta con i fiocchi, voi che ne dite?
VOTAZIONE: 8
CITAZIONE: "Come riesci a farlo?" "Che cosa?" "Convivere con te stesso, sapendo tutte le cose orribili che hai fatto..." "Ripeti a te stesso di aver fatto la cosa giusta. E se lo dici abbastanza spesso, magari un giorno finirai col crederci!"
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