BEAUTY AND THE BEAST - Recensione dell'episodio pilota

Salve, Beastes. La serie più bestiale della CW è ancora in pausa, e tornerà tra un mese esatto, per cui avevo pensato bene di fare qualcosa di "speciale" per iniziare questo conto alla rovescia alla seconda metà della seconda stagione. Spulciando tra gli archivi di questo sito, mi sono reso conto di come le recensioni di BATB abbiano saltato le primissime puntate, per cui ho deciso di recensire almeno il primissimo episodio, sia per mostrare che bella serie che dei potenziali nuovi fan potrebbero gustarsi, sia per scavare un po' indietro nel tempo di circa quindici mesi, quando andò in onda per la prima volta l'episodio pilota.

Adesso, però, è tempo di dare il via alla recensione, che avrà anche un'appendice per chi, come me, è al passo con la programmazione. Buona lettura!
Beauty and the Beast è il remake di una popolare serie degli anni '80 con protagonisti Linda Hamilton e Ron Perlman, in cui una avvocatessa di nome Catherine si ritrova coinvolta nelle vicende di Vincent, un misterioso uomo-bestia. Questo particolare viene evidenziato nelle primissime scene, dato che si comincia con un flashback ambientato nel 2003: Catherine lavora come barista per pagarsi gli studi di legge, quando la sua macchina sembra non partire, per cui giunge sua madre ad aiutarla. Tuttavia, delle persone misteriose arrivano, e uccidono la madre di Catherine, che per poco non rischia di seguirla, se non fosse che, sul posto, giunge un misterioso individuo.

Nel presente, scopriamo che Catherine è diventata una poliziotta (probabilmente a seguito dell'uccisione di sua madre), e la troviamo alle prese con un misterioso caso: una donna è stata trovata morta in un albergo a 5 stelle, ma le tracce di DNA riportano a Vincent Keller, medico e militare morto in servizio in Afghanistan nel 2002.

Per capirci qualcosa, lei e la sua partner Tess incontrano un misterioso ricercatore chimico, JT Forbes, che vive in un edificio abbandonato. Sebbene le due non trovino nulla di anomalo, JT è, in realtà, colui che nasconde Vincent dalla misteriosa Muirfield.

Vincent, infatti, ha fatto parte di una sorta di esperimento per creare dei super soldati, che, però, ha avuto l'effetto collaterale di trasformarli tutti in "bestie" che accentuano la loro natura animale se arrabbiati (in sostanza, è come se Capitan America diventasse Hulk, sebbene la loro faccia sembra più quella dei vampiri di Buffy).

Proseguendo con il caso, si scopre che la donna è morta avvelenata, e che suo marito ha un alibi. Intanto, Catherine se la vede con tre loschi figuri in metropolitana, che per poco non la uccidono. Lei, però, viene salvata da Vincent, sebbene perda il telefonino.

Nel corso dell'episodio, Catherine e Tess hanno delle deduzioni eccellenti, al punto che riescono a capire che il marito della vittima aveva più di una relazione (addirittura quattro!), e che a tutte le sue amanti raccontava una falsità, e cioè che il solo motivo per cui non poteva stare con loro era che c'era un vincolo pre-matrimoniale che lo avrebbe ridotto sul lastrico. In poche parole, una delle sue amanti ha avvelenato sua moglie per poter stare con lui.

Il caso è risolto, ma Cat, prima di andare a una festa di fidanzamento, va da Vincent, e gli spiega che lui è un eroe, dato che l'ha salvata. Tuttavia, DNA collegabile al suo è stato trovato in sei casi, per cui, forse, la polizia (e la Muirfield) sarà sulle sue tracce. La puntata, infine, finisce con Cat che "scrive" a sua madre su un diario.

Questa puntata presenta numerosi riferimenti a vari telefilm, con in primis alcuni procedural recenti, tipo CSI (specie le scene con Evan), ma anche Breaking Bad (quando parlano di come JT potrebbe essere qualcuno che vive in incognito perché spaccia metanfetamina), The Vampire Diaries (il finale sembra molto quello delle prime puntate, in cui Elena scrive cosa è successo sul suo diario) e, ovviamente, la serie originale (col fatto che Catherine doveva essere un'avvocatessa).

C'è, però, una cosa che va sottolineata: l'episodio pilota era inizialmente lungo 55 minuti, per cui un bel quarto d'ora è stato tagliato nel corso del montaggio (sono state eliminate anche tutte le scene che introducevano la sorella di Catherine, Heather). Questo si nota per il fatto che succedono tantissime cose in questi quaranta minuti, al punto che uno potrebbe etichettare questa serie come "frettolosa", quando ci sono molti aspetti per cui non lo è affatto. Io vi consiglierei di guardare anche qualche altra puntata, giusto per capire se questo telefilm fa per voi o meno (io sarei di parte, per cui non mi esprimo).

Detto questo, la recensione per chi non ha mai visto la serie finisce qui: la parte qui sotto in rosso, invece, è per chi è al passo.

Che bel tuffo indietro nel tempo! C'erano molti aspetti di questa serie che mi mancavano, tra cui Joe e Evan. Ho adorato l'introduzione badass di Cat, che mostrano già da subito come una donna forte e scaltra. JT era il solito figo già nelle sue prime scene, mentre Vincent dava già accenni dell'essere tenebroso ma affascinante che sarebbe diventato. Certo, questo pilota sembra essere stato fatto "spremendo" tutto il suo potenziale, ma almeno la "calma" delle puntate successive aiuta a compensare questo fatto. Ad ogni modo, cerchiamo di capirci bene: Vincent, in pratica, era un pompiere che è stato mandato di nuovo alla scuola di medicina e, dopo aver visto i fratelli morire nell'11 Settembre, si è arruolato, diventando poi una bestia. In sostanza, i primi anni 2000 per lui sono stati frenetici (anche gli altri, ma i primi di più!). 

Spero che abbiate apprezzato questa recensione del pilota, e vi invito a continuare a seguirci, sempre qui, su Lost In A FlashForward!
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Articolo di Fabiano Colucci

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