DOCTOR WHO - Recensione di "The Time of the Doctor"


Per noi whovians il Natale non era così triste dal 2009 quando abbiamo dovuto dire addio al Decimo Dottore.
"The Time of the Doctor" però, a differenza di "The End of Time", aveva il difficile compito di eguagliare, se non di superare, l'episodio precedente a lui ovvero lo speciale per il 50° anniversario "The Day of the Doctor", ed a mio parere c'è riuscito in pieno.
Le aspettative generate dai vari trailer anche per questo episodio erano molto alte, mettendo un attimo da parte la rigenerazione dell'Undicesimo Dottore però, il ritorno di tutti i nemici (in particolare modo quelli dell Undicesimo Dottore) e i vari riferimenti agli avvenimenti dalla quinta alla sesta stagione sono stati in grado di suscitare molta ansia e attesa ed hanno generato un episodio eccezionale.

C'è da dire però che la storyline è stata un po' confusionaria, sembrava quasi di guardare un episodio della sesta stagione, dove era necessario prestare moltissima attenzione a tutti i dialoghi e ai dettagli per non perdere il filo della storia. Ma non penso che questo si possa considerare un elemento negativo, anzi tutto il contrario. Anche questo episodio secondo me era privo di elementi negativi, se non quello della rigenerazione sbrigativa, che in ogni caso ha un suo perchè ben preciso.

Si può dire che in un certo senso la rigenerazione dell’Undicesimo Dottore sia stata frammentata in due parti: la prima quando distrugge i Dalek con l’energia rigenerativa, e la seconda quando effettivamente si rigenera all’interno del TARDIS davanti agli occhi stupefatti di Clara.
Quindi, nonostante non l’abbia apprezzato, può starci il fatto che la rigenerazione sia avvenuta al quanto velocemente perchè buona parte di essa era già avvenuta sul campanile.
Nulla da dire invece sulla parte precedente alla rigenerazione, il discorso del Dottore (anche se più che altro sembrava fosse Smith a parlare), il cravattino gettato a terra e rivedere Amelia sono stati la perfezione allo stato puro.
Mi scuserete però se dico che, nonostante tutto questo, la rigenerazione del Decimo Dottore è stata trenta volte più epica e strappalacrime di questa, credo sia un po’ un dato di fatto e che il paragone sia inevitabile, ma magari qualcuno non la pensa così.

Vorrei inoltre spendere due parole per i nemici presenti nell'episodio.
A parte i Dalek e i Cybermen, mi sembra che gli altri abbiamo avuto un ruolo molto marginale. Ma d'altronde in un episodio, già di durata prolungata rispetto la prassi, è praticamente impossibile mettere in evidenza tutti i personaggi o dargli un ruolo in primo piano.
Vedere di nuovo i Dalek come nemici principali mi è piaciuto moltissimo, perchè devo ammettere che ho sentito un po' la loro mancanza. In "The Day of the Doctor", nonostante fossero i protagonisti della guerra del tempo, erano stati lasciati da parte qui invece vengono valorizzati come meritano.

Ora mi chiedo come sarà il rapporto fra il Dodicesimo Dottore e Clara, lei ed Eleven avevano un rapporto molto bello e in ogni episodio trovavamo sempre degli aneddoti divertenti fra i due, come ad esempio quando il Dottore si spaccia per il fidanzato di Clara durante il pranzo di Natale della famiglia Oswald (giusto per fare un esempio relativo a questo episodio). Sarà interessante vedere come cambierà il rapporto fra i due nella prossima stagione, perchè è sicuro che avverranno diversi cambiamenti e questo sarà uno dei tanti.

Quel poco che si è visto del Dodicesimo Dottore devo dire che non mi ha colpita come speravo, anche se il fatto che non si ricordasse come pilotare il TARDIS è stato esilarante (sarà possibile poi che ad ogni rigenerazione il TARDIS debba precipitare?).
Voglio ricordarvi però quanto sia stato epico vederlo apparire a gran sorpresa in "The Day of the Doctor", e certamente è stato il primo Dottore ad riuscire a farsi amare ancor prima di apparire ufficialmente nella serie.
In ogni caso qualcosa mi rassicura dicendomi che Capaldi ha molto da offrire come attore e che l’ottava stagione sarà eccezionale.
I cambiamenti sono difficili da accettare, ma ormai dobbiamo farcene una ragione, Doctor Who è un telefilm in continua evoluzione da 50 anni plasmato da cambiamenti e il primo a cambiare è proprio il protagonista.
Non sarà facile eguagliare l'Undicesimo Dottore, poichè credo che sia in buona parte merito suo se la serie negli ultimi anni abbia ottenuto questo grande successo. Basta solo ricordarsi del fatto che dopo che disse la storica frase "bow ties are cool", nel Regno Unito ci fu un aumento esagerato delle vendite dei cravattini. Per non parlare poi del fenomeno di "fish fingers and custard".
Dobbiamo però accettare che Matt Smith non sarebbe potuto essere il Dottore per sempre e dare un caloroso benvenuto a Peter Capaldi.


"Raggedy man, goodnight."

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Articolo di Ambra Gallo

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