HAWAII FIVE O - Recensione 5x10



Hawaii Five O è ripartito il 2 gennaio e lo ha fatto con “Wawahi moe'uhane”, un episodio davvero niente male.


La Five O si ritrova ad indagare sulla morte di Brooke Waiakea (Delys Kanemura Recca), ufficialmente ballerina della Manoa Hula Company, in realtà escort suo malgrado del detto Manoa e della sua spietata Kiana Thompson (Andrea Roth, ex di Ascension), da tempo sotto indagine della procura per la sua attività losca, difficilmente provabile.


A dare una mano a Steve (Alex O'Loughlin), Danny (Scott Caan), Kono (Grace Park) e Chin (Daniel Dae Kim) nelle indagini arriva Harry Brown, un poliziotto vecchio stile, di cui vi avevamo parlato qualche tempo fa, interpretato da William Forsythe, amico di lunga data del padre di Steve.
L’indagine, lunga e laboriosa, dove i metodi moderni della Five, vengono affiancati ai pedinamenti porta a porta, luogo per luogo, che non dovrebbero mai passare di moda, ribaltando alcuni intrallazzi delle classi alti delle Hawaii, svelando la facciata di ipocrisia di talune persone che perdonano tutto a se stessi, in primis i propri vizi, ma sono propri a sparare sentenze sullo stile di vita degli altri, soprattutto se questi altri osano avvicinare le loro preziose bimbe.
E’ un episodio ironico, un po’ tamarro come si addice alla stile di Hawaii, ma che appunto fa riflettere non poco, con dialoghi niente affatti banali.



Bravi anche a ingannare lo spettatore, portandolo su false piste, prima l’ex di Brooke, poi il suo ultimo accompagnatore e infine il suo insospettabile assassino, il magnate Robert Young (l’altra importante guest dell’episodio Doug Savant, ex di Desperate Housewives), che l’ha uccisa per mascherare il vero omicidio, quello appunto del suo ultimo cliente, David Wairing (Trevor Kuhn, ex di Criminal Minds), nonché fidanzato ufficiale della figlia Erica.
Robert aveva scoperto il vizio del futuro genero e voleva metterci fine, ma David aveva minacciato di rivelare a moglie e figlia di Young che anche lui era un cliente del Manoa Hula Company, così Robert lo aveva ucciso e poi aveva rintracciato, tramite Kiana, l’involontaria testimone del delitto, la povera Brooke, figlia di un caro amico di Harry, che l’aveva seguita sull’isola per proteggerla e si sente dilaniato dai sensi di colpa per non esserci riuscito.
Brooke aveva il sogno di diventare ballerina, ma si è ritrovata invischiata tra le escort e poi appunto 
testimone involontaria di un delitto.


Belli davvero i dialoghi tra Steve e Harry, in particolare quelli degli ultimi minuti, dove il detective vecchio stampo rivela che le persone come loro, nate per proteggere e servire, si sentiranno sempre in colpa per non essere riusciti a salvare qualcuno. Nel monologo finale conclude dicendo che quando si perde qualcuno le ferite non guariscono mai, ma è felice di sapere che persone come McGarrett assicurino ai buoni di vincere.
Non male anche il raffronto tra Danny e la dottoressa Mindy Shaw(Amanda Setton), che si occupa delle autopsie e resta molto colpita dal caso di Brooke perché le ricorda la morte di una sua amica del liceo, il cui assassino non è mai stato trovato. Williams, con i suoi modi spicci, le farà capire che occorre staccare un po’ e alla fine dell’episodio la vedremo provare a fare surf, in pace con il mondo.



Gustosi i siparietti tra Chin e Jerry (Jorge Garcia, ex Lost e Fringe), con quest’ultimo sempre alla ricerca di un lavoro e che alla fine troviamo impegnato nel settore pubblicitario, come dice lui, in quanto si ritrova a sponsorizzare per le strade con un grosso cartello.
Concludendo: un bella puntata, che diverte e fa una critica sociale non male.
Vi lasciamo con la news che Daniel Dae Kim dirigerà per la prima volta un episodio ovvero il diciassette e con i trailer del prossimo:



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Articolo di Silvia Azzaroli

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