AGENT CARTER – 1.05, The Iron Ceiling

Siamo ormai agli sgoccioli, gli episodi rimanenti si possono contare sulle dita di una mano ed è anche per questo che dobbiamo goderceli fino in fondo. E se vi domanderete quale sia ovviamente quale sia il primo motivo, madddaaaaiiiiiii, ve lo state domandando veramente?!? È ovviamente la bellezza della serie e dei suoi personaggi che ci spinge a guardare Agent Carter.




Quindi...3, 2, 1, ACTION!
Se l'episodio di settimana scorsa lo avevo descritto come una bomba, probabilmente apostrofare questo come un 'missile balistico intercontinentale' potrebbe essere riduttivo. Ragazzi/e, che ci volete fare? Mi sa che sto finendo la lista degli attributi da conferire, ma vedrò di rimediare. Dicevamo...il missile balistico intercontinentale...e giusto per puntualizzare il mio amore smisurato per Peg-Peg vi informo che ho posticipato la lettura dell'OITW che per me è sacro. Ma sto divagando.


Nelle puntate precendenti...bla...bla...bla. Lo sapete forse anche meglio di me cosa è successo. Quello che forse entrambi capiamo ben poco è la scena che ha aperto l'episodio: Russia, 1937. Vediamo delle bambine ammanettate ai loro letti che vengono svegliate, bambine che combattono tra loro. Sembra chiaro cosa sia tutto questo: un flashback, un ricordo di Dottie. Mamma mia quanta voglia di ginnastica mattutina ha questa ragazza! Io nemmeno in palestra sarei così veloce! Mentre Dottie chiede a Peggy consigli su cosa visitare a New York, la seconda, ignorando le parole della prima, fissa il cartellino che riporta il nome di Edwin Jarvis. Con una mossa davvero maldestra ma che a noi non nasconde nulla, Dottie ribalta la borsa di Peggy con il solo scopo di sottrarle le chiavi del suo appartamento. Con una guardia forse un po' troppo abbassata, Peggy si reca al lavoro e si imbatte in Jarvis che le chiede di ripensarci e perdonare Howard. Ehm, no, non contarci Jarvis. Come era prevedibile, Peggy ammette di essersi sentita usata. Ettecredo! Magari la verità sarebbe stata una strategia migliore che avrebbe persuaso Peggy a continuare a combattere per Howard, che però non le ha dato sufficienti ragioni per farlo. Quindi, scaricato Jarvis, Peg arriva a risolvere il codice criptato che la macchina magica ha scritto che cicciopasticcio non sembra in grado di decodificare. Peggy, dall'alto della sua immensa intelligenza conosce anche la lingua russa e decodifica quel codice che sembra incastrare Howard ancora di più. E qui, ovviamente, iniziano i battibecchi con jackromposemprelescatole: lei vuole andare in Russia, per lui è fuori discussione e il capo inizialmente si aggrega a tale idea, finchè con il piano di aggregare il 107esimo plotone, Peggy ottiene il suo sì, zittendo Thompson. Jacky, a cuccia, va!

Tanto per cambiare le donne non hanno uno spogliatoio, e quindi la povera è costretta a entrare senza preavviso in quello maschile. E come se non bastasse, gli uomini mettono in mostro il loro scarso senso di, come posso dire...intelligenza, prendendo per i fondelli il povero Sousa che era venuto solo a portare informazioni utili (anche se Peg sa molto più di quella cartaccia). Ma dicevamo dello scherzo...in poche parole Sousa vede Peggy in sottoveste. E diciamo che, oltre a essergli piaciuto, ha sbirciato un po' troppo a lungo fino a notare i lividi sulla spalla di Peg.
E dopo questa scena, oltre alla mia preoccupazione per Peg, è partito pure lo sghignazzo generale. Jack Thompson, grande grosso e vaccinato, ha la tremarella alle mani visto i suoi lanci sono stati tutti solo di addestramento. Unitisi a Dum-Dum Dungan, il Carter Team (perdonatemi, Arrow mi droga troppo :D) si avviano alla loro destinazione, e il caro Dum-Dum chiede a Peg del suo caro amico Bourbon. E parlano anche di Leviathan e di...Steve. Manca molto ad entrambi. A Peggy soprattutto, tanto da renderla, a detta di Dum, meno divertente.
Lo stacanovista del lavoro, Sousa, con i suoi occhietti ha fatto un po' troppi collegamenti con il suo cervelletto. E indovinate che è successo? Sì, avete ragione, ha beccato Peggy. Insomma ha capito che la bionda alla festa era lei. GGGGGuai in arrivooooo!
In Russia si cerca di riscaldare l'atmosfera della gelida sera con delle storie e Jack condivide la sua di come ha ottenuto la Navy Cross. Sapete già da questa scena, ho iniziato a rivalutarlo un pochino. Abbiamo visto quello che la mia cara collega che si occupa delle news chiamerebbe character development, uno sviluppo del personaggio. E questo è stato solo l'inizio.
Mentre il Capo parla con una versione giornalistica anni '40 dell'inconfondibile Lionel Luthor di Smallville di quella fantomatica battaglia, il nostro team pensa a un modo sicuro per entrare.
Setacciando la struttura, il gruppo di Peg trova prima un video e poi una bambina che li ha sapientemente attirati col suo pianto. E lì mi sono domandata: quanto fessi potete essere a fidarvi, ad avvicinarvi senza armi allo sbaraglio a una bambina in un luogo così tetro e misterioso che sotto sotto nasconde un coltello tra le mani? Evidentemente in questa scena parecchio. Dum-Dum viene pugnalato ma non muore, cosa che invece succede al più giovane del gruppo.
Il signor Jarvis nel frattempo riceva una visita del Capo dell'SSR che porge un invito al signore e padrone del nostro caro Jarvis.
Continuando la perlustrazione, Peg e Jack trovano due prigionieri, uno psicologo e un ingeniere tutto matto che lavorano a dei progetti di Stark riguardanti un amplificatore fotonico.
Dottie, con la chiave sottratta a Peggy, inizia a tafognare ovunque finchè non trova qualcosa: le foto scattate da Peggy al laboratorio dell'SSR. Ancora non ho capito da che parte stia effettivamente e cosa stia cercando. Una cosa, però, è chiarissima: è psicopatica e molto inquietante! Bridget Regan mi è sempre piaciuta come attrice ma qui è davvero troppo inquietante!
Peggy e Jack liberano gli ostaggi e cercano di scappare e intanto tutto diviene improvvisamente molto più chiaro. Forse Howard è davvero innocente visto che di lui ci sono solo i progetti. Durante la resistenza al nemico e alla psicobimba, uno dei nostri viene colpito a una gamba, l'agente Li ci lascia le penne e lo psicologo è costretto a uccidere l'ingeniere pazzoide. Oh, dimenticavo la via di fuga. No problem c'è Dum-Dum che butta giù un muro.
Jack Thompson ha un momento di stop, una crisi, un attacco di panico alla grande che porta Peggy a rischiare molto per tirarlo fuori di lì. Quindi, missione finita e niente Stark. Dum-Dum chiede a Peggy di unirsi ai commando come Miss Union Jack ma a Peg non sembra piacere molto quel soprannome.
Il dottore passa in custodia all'SSR, e Dum si ritrova anche depredato del suo amico Bourbon.
Ed eccola la scena più bella dell'episodio. La rivelazione della vera verità: il senso di colpa che emerge a ondate e il rivelare che quei soldati cinesi erano venuti per arrendersi e che Jack, senza neanche verificarne le intenzioni, li aveva uccisi. Una storia triste, una storia di guerra che ci insegna quanto essa distrugga la mente di quegli uomini che la vanno a combattere sul campo. Personalmente questo momento mi è piaciuto particolarmente perchè ha dimostrato che Jack Thompson, che sotto sotto, anche se si presenta come uno spaccone so tutto io, è umano anche lui. Un umano con i suoi demoni che gli attanagliano il cuore. E dove sembra che non sia mai spazio per quella umanità, ce n'è invece molta, spesso accompagnata da un infinito senso di colpa...
E come se non bastasse il suo essere così creepy, Dottie deve pure ammanettarsi per fare la nanna. Va bene che certe abitudini son difficili da perdere, ma faresti paura anche al più pauroso dei nemici, cara Dottie.
Oltre ad aver riconosciuto il valore di Peggy, Jack fa anche di più cercando di riservare tutto il merito alla sua collega che invece non intende tenersi gli onori tutta per sè.
Come se tutto questo non bastasse, mentre Peggy ottiene il suo drink di ringraziamento direttamente da Jacky, Sousa ha finalmente raccolto tutti gli indizi che aveva e svelato la verità: Peggy era a quella festa, ma anche se non sa perchè, non credo proprio se ne starà buono buono a non fare nulla anche se credo abbia dei sentimenti per Peggy, la quale sembrerebbe aver destato l'interesse anche di un altro uomo dell'SSR...chissà chi sarà, vero? Io non lo dico!

Nel prossimo episodio vedremo cosa accadrà ora che parte della verità è saltata fuori, quindi non dimenticatevi del prossimo appuntamento con Agent Carter la settimana prossima! Bye, sugars!



Condividi su Google Plus

Articolo di Unknown

0 commenti: