PERSON OF INTEREST - Recensione 4X14 "Guilty"+ Promo 4x15



E dopo la corsa forsennata delle scorse settimane con quattro episodi adrenalinici dovevamo per forza aspettarci un episodio che rallentasse il ritmo e che sviasse, apparentemente, dalla trama principale, sia per serrare le file del team Machine, ora orfano di due elementi importanti come Root e Shaw, sia per riprendere in mano trame lasciate un po’ in sospeso come la guerra tra il clan di Elias “The Devil you know” e “La Fratellanza” di Dominic.


E questo “Guilty”, pur non essendo eccelso, è un episodio discreto, che aiuta a rinsaldare i rapporti tra chi è rimasto, ovvero Harold, Reese, Fusco e la rediviva Zoe Morgan.
Siamo tornati a quelle stagioni in cui la Macchina individuava i numeri irrilevanti e Reese e Harold devono fare il possibile per salvare loro la vita. Irrilevante di questo episodio è Emma, interpretata dalla splendida Blair Brown ex Nina Sharp di Fringe, chiamata a far parte della giuria in un caso di omicidio. Harold viene chiamato in questa giuria per una convocazione e cerca di defilarsi, non riuscendoci tuttavia poco dopo Reese lo informa dell’importanza della donna e così l’uomo cerca di approfittare della simpatia che Emma prova per lui, per poterla sorvegliare meglio, convinto che potrebbe essere il prossimo carnefice.


Nel frattempo Reese fa il possibile per allontanare Fusco dalle sue indagini su altri irrilevanti, anche se Lionel gli da delle informazioni utili, ovvero che potrebbero essere legati alla lotta tra le bande di Elias e Dominic.
La situazione di Emma è più complicata del previsto dato che la donna si trova costretta a dover condannare un uomo innocente Chad Bryson per l’uccisione della moglie, Caroline Mills, geniale scienziato di una multinazionale che stava per lanciare sul mercato la sua ultima invenzione.
Grazie all’aiuto provvidenziale di Zoe e ai suoi intrallazzi i nostri scopriranno che dietro l’omicidio di Caroline vi era proprio la multinazionale per cui lavorava perché la donna voleva impedire il lancio della sua invenzione dopo aver scoperto che avrebbe causato dei morti.



Lo stretto rapporto creatosi tra Emma e Harold mentre erano membri della giuria apre gli occhi ad entrambi: lei capisce di avere più coraggio di quanto immaginava di avere e deciderà di tornare ad insegnare, lui si rende conto di avere bisogno più che mai del contatto umano.
La lezione migliore dell’episodio, tuttavia, ci arriva da Fusco che fa capire a Reese e a “Quattrocchi” (Finch) che non intende lasciarli perché “non spetta a te decidere per cosa debba morire. Ho già fatto la mia scelta tempo fa.”
E proprio le parole di Lionel spingeranno John ad aprirsi ancora di più con la sua psicologa, preludio ormai evidente ad un possibile rapporto amoroso.


Come dicevamo ad inizio recensione si tratta di un rallentamento. Archiviata momentaneamente la questione Shaw e, con ancora la spada di Damocle di Samaritan sul collo, gli autori sembrano voler riportare tutto alle origini, riprendendo ciò che era stato accantonato. L’episodio in se è stato orchestrato molto bene, oltre alla grande lezione di Fusco ce n’è una più sottile: comprendiamo le ragioni per cui Harold e Finch vogliano cercare di limitare i danni e non coinvolgere nessuno nella loro battaglia per paura di vedere altre perdite, tuttavia è impossibile non lasciare traccia di noi stessi nelle persone con cui abbiamo a che fare. Vale tanto per la reazione di Fusco, quanto di Emma entrambi toccati dalle azioni e dalla moralità di Harold.
L’unica cosa che forse non ci ha convinto del tutto è questa volontà, da parte degli autori, di creare un’interazione amorosa alternativa per Reese. Ci suona un po’ forzato e gratuito, soprattutto in questo punto della storia. Ci può sicuramente stare la maturazione sentimentale di John, ma d’altro canto sembra che gli autori vogliano dare il contentino al pubblico che vuole a tutti i costi una storia d’amore. Certo il personaggio della psicologia è stato fatto entrare in scena apposta. Nessun dubbio su questo.

La nostra preoccupazione più grande, comunque, riguarda la guerra Samaritan/Macchina: il timore che possa essere accantonata per dare spazio ad altro c’è. Non possiamo negarlo. E’ vero che la guerra Elias/Dominic ne è un perfetto riflesso, ma non vorremmo vedere finire la storyline principale in un cantuccio per poi essere ripresa nel finale di stagione (ammesso che sia un finale di stagione e non di serie ahinoi: gli ascolti stanno scendendo sempre di più. Anche se l'ultimo episodio è risalito un po'.)per il rotto della cuffia.
Ci consola sapere dagli spoiler che nei prossimi episodi rivedremo la ragazzina che era stata assoldata da Samaritan.
Per adesso possiamo dire: discreto episodio di transizione che serviva per riscaldare i motori in vista del gran finale che speriamo sia solo di stagione.
Vi lasciamo con il promo del prossimo episodio “Q & A”:





Recensione redatta da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia.
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Articolo di Silvia Azzaroli

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