ORPHAN BLACK: Recensione “Newer Elements of Our Defense” 3x04


Dopo una prima stagione incentrata sulla scoperta del progetto Leda e sull’unione tra le sorelle-clone, questa terza stagione mantiene l’imprinting della seconda continuando la frammentazione narrativa e mantenendo storyline separate: mentre Sarah è alla ricerca di Helena, Cosima continua il processo di guarigione di corpo e anima grazie anche all’aiuto di Felix (tutti dovrebbero avere un  Felix accanto nella vita), ed Alison porta avanti la sua nuova “attività imprenditoriale”.

L’episodio riprende le fila dal cliffhanger della settimana precedente, in cui abbiamo visto Mark ferito ad una gamba fuggire nel campo di granturco sotto il mirino di una alquanto inquietante Bonnie.


La sequenza, una delle migliori dell’episodio, è davvero ben concepita ed è all’altezza di un film horror (in effetti richiama alla mente diversi classici in tema): lo stacco dall’inquadratura della pannocchia ad una Bonnie via via più a fuoco risulta davvero angosciante, e sicuramente ci tiene incollati allo schermo mentre la donna con passo goffo e deciso nelle sue scarpe da ginnastica si avvicina al fienile (e quindi a Sarah).

Molto brava come sempre la Maslany nelle imprecazioni e nel panico mentre soccorre il “fratello” dopo essere sgattaiolata fuori dal fienile. Poco credibile ed ancor meno realistica invece la fuga dei due in quelle condizioni.



L’avvio quindi ci porta subito ad una delle due principali linee narrative dell’episodio, connesse tra loro, ovvero la dinamica Sarah – Mark e la dinamica Helena – Pupok, una sorta di alter ego grillo parlante sotto forma di scorpione (doppiato sempre dall’istrionica Maslany).

Mentre Sarah si mette in salvo con Mark, improvvisando un intervento chirurgico amatoriale per estrarre il proiettile dalla gamba del clone Castor, troviamo la mia sestra preferita tenuta prigioniera in quello che scopriamo dalle parole di Mark essere una base itinerante della fazione. Helena, ispirata da un osso di pollo, nella sua solita bipolarità tra genio e follia simula un attacco isterico dalla cella e viene portata in infermeria dopo esser stata sedata. In realtà grazie ad una preventiva fasciatura al braccio stile laccio emostatico, il calmante non va immediatamente in circolo e la donna riesce ad andare in esplorazione nella struttura, guidata dal sempre presente (immaginario) Pupok. In un secondo momento riuscirà ad uscire dalla cella nuovamente, sempre grazie ad un osso di una braciola (centro carni rules in questo episodio!) opportunamente sagomato per fungere da chiave e troverà il clone Parsons oggetto di terribili esperimenti.

La scena è molto intensa. Helena, nonostante gli avvertimenti di Pupok di scappare e non farsi trovare, si avvicina al fratello biologico e gli concede un ultimo atto di pietà.



Pupok: “Stupida ragazza, Perché sprecare la tua occasione di fuga per lui? Lui è già morto. Muoviti. Abbandonalo.” (Stupid girl, why would you waste your chance to escape on him? He's already dead. Get moving. Leave him.)




Helena: “Siamo entrambi stati abbandonati dalla nostra famiglia, lasciati a soffrire. La farò andar via. Niente più dolore piccolino". (We’ve both been abandoned by our family, left to suffer. I will make it go away. No more pain little one.)




Sul fronte Sarah Manning intanto abbiamo il plot twist dell’episodio: la ragazza, dopo aver chiamato un’ambulanza, lascia Mark privo di sensi e si reca nel motel dove il fratello soggiornava con Gracie (che nel frattempo fa in tempo ad essere portata via dalla madre, avere un aborto e quindi esser cacciata dalla comunità). 
Recuperata la scatola nascosta da Mark, Sarah scopre tra le carte che Henrik Johanssen è stato assistente di laboratorio di Duncan durante lo sviluppo del progetto Leda, e capisce che il materiale genetico originale del primo “Castor” è stato utilizzato per fecondare la moglie dello stesso Johanssen. Raggiunta da Mark (alla faccia della ripresa veloce), i due si recano alla vecchia casa dello scienziato alla ricerca del figlio Abel, che Mark ci mostra essere sepolto lì dopo essere morto in fasce. 

Recuperata la bara, i resti del piccolo sembrano quindi essere la sola via per trovare una cura per i cloni “fallati”. Abel e l’originale Castor differiscono infatti dai Cloni in quanto il loro genoma non è stato manipolato, e presumibilmente questo permetterà di risalire alla cura, ma ne sapremo sicuramente di più al riguardo nel prossimo episodio.


Come accennato all’inizio dell’articolo, le vicende di Cosima e Felix e di Alison e Donnie fanno da corollario alle due trame principali, contribuendo a spezzare i toni tesi e drammatici con un sottile elemento di humor. 



Cosima con il suo outfit “post sesso con un lama” sembra reagire bene alla cura, meno bene alla rottura con Delphine. Alison con il suo tête-à-tête con il boss dello spaccio (sì perché come facilmente prevedibile il caro Ramon non è andato di certo al college né ha chiuso le pendenze d'affari con i grandi capi), scopre che il temibile spacciatore è in realtà un suo ex (che pare sembri apprezzare ancora).



L’episodio, nel complesso abbastanza buono, è strutturato bene, e si chiude anche questa volta con un cliffhanger.
La storyline non raggiunge a mio avviso i livelli alti della prima stagione, e forse è proprio questa eccessiva separazione delle trame delle sorelle a togliere quel qualcosa in più che ci si aspetta.

Come sempre resta notevole l’interpretazione della Tatiana Maslany, che al suo attivo ai cloni Leda aggiunge anche il piccolo Pupok. Continuo a guardarle e dimentico che sono interpretate dalla stessa attrice. Chapeau.

Analogamente Ari Millen riesce, in un tempo ridottissimo rispetto alla Maslany, a sviluppare in maniera credibile e convincente i suoi cloni, dandogli tic distintivi, differenze fisiche e una diversa caratterizzazione psicologica sia come tipo di minaccia che possono costituire, sia ai pensieri che le loro azioni possono sottendere.

Il rabbioso e psicopatico Rudy e la sua cicatrice;
Seth, debole e insicuro con i suoi baffetti;
Mark, il “buono” e maggiormente equilibrato (ma sarà realmente così?), apparentemente senza elementi fisici particolari se si esclude la cicatrice del tatuaggio. 
Ed anche il brevissimo Parsons dal cervello in bella mostra riesce a farci vedere una discreta gamma di espressioni in una manciata di inquadrature.



Riuscirà la sorellanza a sopravvivere in questo mondo di uomini predatori? Riusciranno i cloni ad unirsi per non soccombere alla barbarie degli uomini che li hanno creati?


Al momento restiamo in attesa, ma vediamo in questo episodio nascere forse un primo legame tra fratelli e sorelle, tra le Leda ed i Castor, quasi un atavico richiamo attrattivo a quello di cui siamo fatti e a quello da cui proveniamo. Anche se, lasciatemi dire, il legame fraterno più bello non l’abbiamo trovato sinora nella biologia ma nel rapporto tra Sarah e Felix.




Nell'augurarvi buon weekend vi lascio intanto con il promo dell'episodio di stanotte, 3x05 Scarred by Many Past Frustations". Buona visione!
Alessia

 



(source: gif tratte tumblr - projet castor: mirosklos.tumblr.com

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Articolo di IlRiccio

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