OUTLANDER - Ron Moore e Anna Foerster sul finale di stagione


Il finale della prima stagione di Outlander fa ancora molto discutere i fans. 
In particolare, si parla tanto della violenta scena fra Jamie e Black Jack Randall. Chiediamo a Ron Moore, autore e produttore, e a Anna Foester, regista dell'episodio in questione, di spiegarci come sono andate le cose.




Il finale di stagione di Outlander fa ancora discutere per le sue scene violenti e sorprendenti. 
In particolare, l’episodio in questione è stato caratterizzato da un momento oscuro che ha catturato l’attenzione di tutti gli spettatori: la scena incredibilmente vivida del brutale stupro di Jamie (Sam Heughan) da parte di Black Jack Randall (Tobias Menzies).

Anche se quest’ultimo appare morto quando Claire (Caitriona Balfe) riesce coraggiosamente a salvare il marito dalla prigione di Wentworth, ormai il danno è stato fatto.
Jamie rimane segnato da inquietanti cicatrici emotive e fisiche che non potevano essere guarite con i soliti metodi, ma l’inebriante olio di lavanda che Claire usa in combinazione con un po’ di psicologia e tanto amore lo aiutano a ritornare l’uomo di un tempo.
Poi, l’annuncio a sorpresa della gravidanza di Claire e la coppia che felicemente salpa verso Parigi hanno caratterizzato i minuti finali dell’episodio, ma rimangono ancora tante questioni scottanti.

Innanzitutto, Black Jack è davvero morto? Perché certe scene presenti nel libro sono state omesse nella trasposizione sullo schermo?  Lo chiediamo ad Anna Foerster, regista proprio di questo episodio e a Ron Moore, autore della serie.
“Penso che alla fine ognuno può trarre le proprie conclusioni, ognuno può “leggere” la storia in modo diverso e credo che questa sia una cosa affascinante. Ritengo che Randall sia stato geloso di Jamie, del suo modo di essere. Jamie, infatti, è in grado di esprimere l’amore verso qualcun altro in un modo che non apparterrà mai a Randall. Allo stesso tempo, ci sono modi diversi per analizzare la scena dello stupro ed è quello che ho cercato di fare anche io come regista. Volevo mostrare tutte le sfaccettature del rapporto tra i due uomini che è assolutamente affascinante”.



Anna, parlando a livello creativo, qual è stata la tua sfida più grande nel dirigere quella scena?
“”E’ stata una sfida difficile. La cosa fondamentale era dimostrare che lo stupro non era solo per una questione di potere. Il loro rapporto è sempre stato formato da numerosi strati e non volevo semplificarlo e ridurlo solo ad uno. Questa è stata la sfida più grande e, in un certo senso, anche l’obiettivo più importante”.

Ron, nell’episodio finale abbiamo visto Jamie soffrire per le conseguenze psicologiche dello stupro in un modo che il libro non ci ha descritto. Ci puoi spiegare il perché di questa decisione?
“Alcune decisioni hanno avuto a che fare con il tempismo. La versione del libro presenta gli eventi in una cronologia diversa dopo che Jamie viene salvato dalla prigione di Wentworth: c’è un viaggio per mare verso la Francia, c’è un’abbazia e il tutto è ancor più distante dagli eventi. Jamie è in un luogo più sicuro. Per la TV sentivo che strutturalmente e drammaticamente non era giusto che Claire e Jamie la facessero franca! (Ride) Mantenendo l’azione in Scozia c’è molta più tensione e tutto sembra più immediato. Sai, tutti gli eventi che Jamie ricorda sono molto più vicini a livello cronologico, si tratta di un paio di giorni al massimo e non sono, invece, rimossi nel tempo e nello spazio come nel libro”.

Devo chiederlo….Black Jack è davvero morto? E’ stato calpestato da una fuga precipitosa di mucche ma non è del tutto chiaro se sia rimasto ucciso o sia solo svenuto.
Ron: “Beh, questo è uno spoiler per la seconda stagione! (Ride). E’ difficile rispondere a questa domanda”.
E’ un no?
Ron: “Sicuramente Tobias Menzies apparirà nella seconda stagione, mettiamola così”.



Ci sono state difficoltà di ripresa con tutte quelle mucche?
Ron: “In ufficio continuavamo a dire: “Sarà un incubo!”
Anna: “E’ stato piuttosto interessante. Abbiamo trascorso molto tempo nel pianificare tutto, l’inizio, come costruire quel corridoio e siamo stati aiutati da consulenti per capire quanto spazio dovevamo lasciare alle mucche, anche per farle girare. Insomma, c’è voluto un bel po’ per pensare a tutti i dettagli”.

E’ stata una delle scene tecnicamente più impegnative dell’episodio finale?
Anna: “Alcune scene sembravano semplici e hanno sfiorato quasi il ridicolo. Abbiamo sicuramente avuto limiti di tempo, restrizioni tecniche. Stessa cosa con la barca nella scena finale. E’ stato assolutamente folle perché dovevamo filmare con solo 8 persone su quella barca, quindi praticamente a equipaggio zero. Il vento andava in tutte le direzioni, il sole veniva spesso oscurato dalle nuvole. Alcuni soffrivano per il mal di mare. Insomma, a livello tecnico è stata una scena super impegnativa!”.

E qual è stata, invece, la scena più impegnativa a livello emotivo?
Anna: “La scena con l’olio di lavanda, una scena d’amore. Credo che per tutti noi sia stato un momento particolare, quello, emotivamente difficile”.



Verso la fine del libro c’è una scena d’amore molto sexy tra Jamie e Claire che si svolge presso delle sorgenti naturali di acqua calda e che non compare nell'episodio finale. Ron, eri preoccupato delle critiche dei fans sconvolti dall'omissione di quella scena?
Ron: “E’ stata una decisione difficile da prendere. Ne abbiamo parlato molto al momento della scrittura del copione. Semplicemente, non sentivo che quella scena apparteneva al modo in cui stavamo raccontando la storia. Nel libro, l’autore viene portato in uno spazio diverso. Quella scena è quasi surreale. I fans la amano ma quando si passa a filmare il tutto bisogna fare un passo indietro e vedere se la scena ci porta fuori dalla storia o meno. Inoltre, quella scena sarebbe stata difficile da girare, tutta in acqua. Avremmo dovuto costruire un carro armato! Quindi, abbiamo pensato di rimanere più a contatto con lo show televisivo”.
Anna: “Penso anche che gli eventi erano troppo vicini a quello che era accaduto per preparare una scena d’amore del genere, perché il monastero non era in Francia e c’erano settimane di distanza. Quindi, credo che ometterla sia stata la scelta migliore”.

I fans del libro sanno che è stata spostata anche la location di alcuni eventi. Perché non è stato mantenuto il finale così come descritto nel libro?
Ron: “Principalmente a causa del pericolo e del tempo. Sembrava quasi che Claire e Jamie fossero fuggiti e si trovassero in un luogo sicuro, in Francia; poi, non c’era molto dramma, diciamo. Invece, considerando il modo in cui abbiamo strutturato il tutto, è venuto fuori qualcosa di più teso ed avvincente”.

Ron, cosa hai imparato nel corso della prima stagione che terrai in mente per la seconda?
Ron: “Ho imparato quanto sia grande uno spettacolo del genere (Ride) E’ un grande progetto e molto complesso. Bisogna muovere molti pezzi e dar loro una continuità. La ripresa televisiva ha un suo ritmo e il tutto rappresenta una grande sfida. Anche il tempo è una sfida enorme in Scozia, è imprevedibile. E’ uno show difficile anche per quanto riguarda la produzione. Così, ho fatto un bel respiro profondo e mi sono buttato in ognuna di queste cose. Ci sono sempre cambiamenti dell’ultimo minuto e non si può mai stare tranquilli”.



Qualche anticipazione sulla seconda stagione? Un cambiamento nella location, una gravidanza..
Ron: “All’inizio, la seconda stagione guarderà ancora alla prima. I personaggi vanno a Parigi, una delle città più popolate a quel tempo. E’ un ambiente molto urbano. Loro si troveranno nella corte francese e tutto sarà diverso anche a livello visivo, più colorato. Le combinazioni di colori saranno diverse, così come le sedie, i tavoli, le lampade, i costumi e gli oggetti di scena. Un mondo diverso, insomma. C’è più politica perché saranno coinvolti nella rivoluzione giacobina, avranno a che fare con personaggi storici come Bony Prince Charlie. Ci troveremo alla corte di Luigi XV e Claire e Jame vivranno una storia molto diversa”.

                                                                                                               Lidia Lyn

                                                                                                      http://www.ew.com/


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Articolo di Lidia Lyn

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