Il vituperato mondo del wrestling, che ai più appare come una buffonata senza valore, e ad altri come una moderna forma di teatro, è l'ambientazione del più potente racocnto sull'autodistruzione. The Wrestler, celebrato film del 2008 diretto da Darren Aronofsky, è la storia lugubre di un uomo senza speranza, che vive tra due mondi: uno in cui è amato, ed uno in cui non è nessuno.
Randy "The Ram" Robinson (Mickey Rourke) è un anziano lottatore di wrestling. Leggenda della disciplina, Robinson combatte per pochi spiccioli con piccole federazioni, in arene piccole e squallide, ma dal pubblico caloroso. Un giorno, a seguito di un incontro particolarmente brutale, Robinson ha un infarto, che lo costringe a ritirarsi e a cercare una vita "normale". Randy dovrà così confrontarsi con un mondo in cui è poco più che un fallito.
"The Ram" è una persona divisa in due metà nette e distinte.
Da una parte abbiamo Robbie, l'uomo, che non è riuscito a combinare nulla di buono nella sua vita. Separato da una moglie che non viene mai nominata, ha una figlia (interpretata da Evan Rachel Wood) che lo detesta e che non vede da anni. Vive in una squallida roulotte ed è innamorato di una spogliarellista di nome Cassidy (una grandiosa Marisa Tomei), anche lei avanti con l'età e con un figlio da crescere. Goffo nei rapporti con le altre persone, lavora in un alimentari come scaricatore di merci.
Dall'altra parte c'è Randy, il wrestler, muscoloso, capace di tutto, che sale sul ring in calzamaglia scintillante e stupisce il pubblico, che lo adora e lo venera. E' un vero vincente, che anche nella sconfitta riesce comunque a portare dalla sua una audience molto esigente. Viene rispettato e considerato al pari di una leggenda vivente dagli altri wrestler, che lo vedono come un esempio.
Impossibile, per lui, non empatizzare con una donna come Cassidy, una spogliarellista che, allo stesso modo, è troppo anziana per il suo lavoro. Anche Marisa Tomei è abile nel passare dalla conturbante e sensuale Cassidy alla materna e gentile Pam, madre di un bambino piccolo e desiderosa di cominciare una nuova vita. Ecco che, però, affiora la fondamentale differenza tra i due: Rob è davvero se stesso solo quando veste i panni di Randy. Pam, invece, quando diventa Cassidy sta indossando una maschera. Entrambi vivono tra due mondi, ma quelli a cui appartengono sono opposti. Se nel caso di lei, questo la porterà ad una agognata salvezza, ad una vita migliore, per The Ram c'è solo la via per l'autodistruzione.
Aronofsky narra il tutto con una regia sporca, instabile, seguendo il protagonista per l'intera durata della pellicola e inquadrandolo quasi sempre di spalle; spalle, le sue, larghe e sovente curve, come quelle di chi deve sostenere su di esse il peso del mondo. La colonna sonora è quasi del tutto assente, fatta eccezione per quando Randy sale sul ring. Momenti in cui, per altro, le inquadrature diventano più precise, più fluide: altro segno della dualità tra The Ram e Rob, del passaggio da un mondo all'altro. Il tutto è contornato dall'ottima fotografia di Maryse Alberti, che sfrutta spesso la luce naturale e filtri scuri, creando un mondo triste e grigio, aiutata anche dalle connotazioni naturali dell'uggioso stato del New Jersey, in cui il film si ambienta.
In definitiva, The Wrestler è un film oscuro, profondo e commovente, che riesce però a non scadere mai nel melodramma. Le ottime interpretazioni dei due protagonisti, Rourke e Tomei, per altro candidati all'Oscar, fanno risaltare la regia di un Aronofsky mai così ispirato, capace di dipingere il suo capolavoro sul tema dell'autodistruzione, palesando tematiche che si sarebbero poi riviste in Il Cigno Nero.
Voto: 8.5/10
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