GOTHAM - "Una Notte Al Museo" Recensione dell'episodio 4x04 "The Demon's Head"


Dopo due episodi frammentati, incipit di sotto trame che ancora dovevano avviarsi e atmosfere dark poco riuscite, il quarto episodio di Gotham, “The Demon’s Head”, spinge in avanti la trama, ritornando a una narrazione più simile alla prima stagione, quasi procedurale con il filone principale che viene risolto, ma con una trama orizzontale comunque presente e dalle tinte dark più riuscite, rispetto ai primi episodi. 

L’atmosfera in questo episodio diventa finalmente un po’ più adulta, con una violenza poco edulcorata, soprattutto nella trama riguardante Bruce e Jim Gordon, nella loro caccia alla Testa Del Demone.
Si ritorna un po’ alle origini e a un livello più alto rispetto a due episodi che avevano lasciato un po’ perplessi, soprattutto perché ispirati a del materiale fumettistico di rilievo e da cui avrebbero potuto prendere spunto molto meglio. L’episodio è stato inoltre scritto da Benjamin McKenzie, prima di questo, aveva diretto nella terza stagione e non se l’era cavata male, e tutto sommato sembra portato anche per la scrittura. Finora è stato uno degli episodi migliori (non che ci volesse molto) e complessivamente non è certo privo di scivoloni ma almeno riesce ad arrivare al punto e a portare a casa una trama principale tutto sommato buona per gli standard della serie. Dato che mi sembra se la cavi meglio degli scrittori principali potrebbero farglielo fare più spesso, magari in un episodio dove è presente lo Spaventapasseri che è un personaggio che l’attore di Jim Gordon ha dimostrato di amare.
Ad ogni modo, nel quarto episodio di Gotham a dare il via al tutto è il pugnale, strettamente collegato a Ra’s Al Ghul, la Testa Del Demone, il significato del suo nome in lingua araba. Sovrano dei Ghul secondo le leggende arabe.  
Ra’s Al Ghul dopo il fallimento di Barbara si mette personalmente sulle tracce dell’antico pugnale, collegato a lui, è un oggetto antico che sembra avere a che fare coi suoi poteri. La decisione di Bruce di cercare informazioni sul pugnale tramite un anziano storico del museo di Gotham e suo nipote, si rivela fatale, e né Bruce né Jim Gordon riescono a fermarlo in tempo, prima che faccia scorrere sangue a Gotham. Bruce si ritrova fare i conti con le sue scelte, onestamente ero convinta che il giovane Alex sarebbe potuto diventare una sorta di proto-Robin, eppure sono contenta di essermi sbagliata. La caccia al pugnale, e le fughe di Bruce e Alex non sono affatto male, così come anche le scene in libreria, nonostante i due seguaci di Ra’s siano anche fin troppo caricaturali. Quella sotto specie di segugio cannibale, Anubis, era troppo esagerato, soprattutto perché dovrebbe essere letale, spaventoso, in un richiamo quasi a Cannibal Holocaust, e invece basta un osso da lanciargli, per trovarselo a giocare come un cane…seriamente anche no. Non posso prendere sul serio questa cosa.
Nonostante questo la trama regge, come ho scritto anche sopra, la scena in cui Ra’s taglia la gola ad Alex, con Bruce che nonostante tutto non vuole consegnargli il coltello, perché sa che sarebbe un’arma pericolosa nelle sue mani, è stata ben fatta. Quasi mi aspettavo che il ragazzino sopravvivesse diventando il secondo di Bruce in qualche modo. In effetti era intelligente, esperto di storia e avrebbe potuto essere una risorsa. Invece viene brutalmente sacrificato da Ra’s, ucciso in parte a causa di Bruce (ma credo sarebbe morto comunque), riportando così a Gotham le sue giuste atmosfere e la cruda natura di una città che non dovrebbe fermarsi nemmeno davanti a del sangue innocente.
Una scelta che ho molto apprezzato e che porterà conseguenze inevitabili a Bruce, che ovviamente si sente in colpa e rifiuta qualsiasi tipo di conforto da parte di Gordon, perché sa dove sono le sue responsabilità e sembra pronto ad accettarle. 
Bruce sapeva che dando a Ra’s il pugnale avrebbe potuto condannare tutta la città, e minare il suo intento di sconfiggerlo, e anche se Alex avrebbe potuto morire comunque, Bruce sa che ha dovuto fare una scelta, scegliendo il male minore. Una presa di coscienza che potrebbe portare risvolti interessanti magari nel personaggio, anche se stanno spingendo molto per renderlo Batman il più possibile, soltanto che Bruce è ancora molto giovane e non so quanto questo possa funzionare a lungo andare. Spiderman ha iniziato da adolescente, ma non Batman, che era un uomo adulto, quindi non so se possa effettivamente essere un bene per la trama oppure no, ma questo non si può sapere e sono solo supposizioni, dovremo aspettare e vedere come gestiranno il tutto.

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Ciò che invece possiamo giudicare adesso, è il personaggi di Ra’s Al Ghul, che purtroppo non si consacra tra i villain e risulta al momento poco riuscito. È troppo semplificato, melodrammatico e teatrale da risultare quasi una caricatura. Ra’s dovrebbe essere uno dei villain più importanti e carismatici di Batman oltre a uno dei primi a sapere della vera identità dell’uomo pipistrello. È  un ecoterrorista con ideali ben precisi, schifato dalla razza umana che ha a suo dire rovinato il pianeta, deciso a fare una strage per guidare l’umanità verso una nuova epoca. Capo della lega degli assassini ha mezzi potenti, mezzi che dovrebbero andare oltre Mrs Kean e due scagnozzi con poco cervello. 


Anche no
Oltretutto, esporsi anche al Detective Gordon e inscenarsi un diplomatico mi è parso un po’ out of characters come si suol dire. Dovrebbe essere una figura mistica, potente e millenaria, visto tutte le sue resurrezioni, eppure risulta poco pericoloso. Non troppo diverso da un Galavan. Ed è forse uno degli errori più gravi, spero riescano a dargli il giusto spessore col tempo.


Nel frattempo, Jim si muove come un lupo solitario, è solo anche nella caccia a Ra’s e al pugnale, Harvey in questo episodio non è nemmeno comparso, probabilmente si gode la tranquillità abbuffandosi di danesi, non so. Ciò che mi ha fatto specie e però la scena finale con Sofia Falcone. Lei ha fatto la sua comparsa a Gotham e ha sacrificato gli uomini di suo  padre per evitare di essere nel radar del Pinguino, e d’accordo. Voglio ben sperare che Oswald non se la sia bevuta così, ma va bene. 




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Quello che non ho seriamente capito è la sua relazione con Jim. Gordon non si fida di lei, non sa nemmeno se possa effettivamente avere delle buone capacità, e in un momento in cui dovrebbero confrontarsi quantomeno sul piano che Sofia vuole portare avanti, invece pensano ad appartarsi senza troppo problemi su un divano. Primo, un minimo di segretezza sui loro incontri no? Perché fossi in Oswald qualche uomo di nascosto a sorvegliarla lo avrei lasciato (ma sono certa non ci abbia pensato) e soprattutto sono solo io a trovare tutta questa passione impossibile da trattenere alquanto forzata?




Diciamo che le reazioni di Oswald in questa puntata interpretano benissimo le stupidate della serie.
Jim se ti devi scegliere una criminale torna con Barbara, almeno è divertente.
Oswald, oltre a dover preoccuparsi di Sofia Falcone (ma non abbastanza temo) per la paura che possano scoppiare delle rivolte nella criminalità di Gotham, è ancora alla ricerca dello scomparso Ed Nygma, fuggito dal blocco di ghiaccio, ma non più impossesso delle sue facoltà mentali.




Molto divertenti i rapper e gli indovinelli a cui Nygma sottopone il Pinguino, ma che quest’ultimo non riesce a comprendere perché costruiti malissimo, mi hanno fatto sinceramente divertire con il “primo” Victor che da una parte di diverte ma non vede l’ora di torturarli. Victor, è sempre stato molto macchiettistico come personaggio, forse ha perso un po’ quel terrore che incuteva nella prima stagione, ma è un personaggio che comunque continua a piacermi e a divertirmi nella sua psicosi.
In ogni caso, la sottotrama che lega Oswald e Nygma, porta a una risoluzione e a un confronto interessante. Ed Nygma, non è più l’Enigmista, si deve ancora riprendere e ha perso la sua intelligenza, tanto da non renderlo più un trofeo per Oswald. Catturarlo in quel momento non avrebbe avuto senso, perché non era più un avversario, non era nulla. Non è più un villain pari di Oswald, al momento, ma sicuramente si riprenderà e allora in quel momento, forse sarà davvero l’unico capace di vendicarsi del Pinguino come si deve.
Nel frattempo noi all'Iceberg Lounge ci ubriachiamo.



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Articolo di Cristina F.

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