STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS - Recensione 2x02 "Ad Astra per Aspera"

Se c'è una cosa che Star Trek ha sempre saputo fare bene è regalare episodi potenti e carichi di significato e la seconda stagione di Strange New Worlds decide di farlo già al suo secondo appuntamento. "Ad Astra per Aspera", diretto da Valerie Weiss (Outer Banks) e scritto da Dana Horgan (Once Upon a Time, Supergirl), ci mostra il processo al primo ufficiale dell'Enterprise Una Chin-Riley, vicenda che porta a un importantissimo ed attuale dibattito sul valore delle leggi e sul concetto di identità.

"Ad astra per aspera. [...] To the stars through hardship. It was the Starfleet motto before the Federation. I learned it studying history in school. [...] I knew it meant we must endure hardship to get to the stars, but I like to think that it also means that the stars could deliver us from anything. That, in the mystery and vastness of space, we might not just satisfy our curiosity, our need for exploration, but that in it, we might each also find salvation. "

Per difendere il comandante Una Chin-Riley al suo processo, il capitano Pike chiede l'aiuto di Neera Ketoul, avvocato Illyriano dei diritti civili, nonchè amica d'infanzia di Una. L'accusa riesce a montare un caso sul fatto che Una abbia violato la legge federale, ma Neera contrattacca portando l'ammiraglio April al banco dei testimoni e dimostrando come anche lui abbia violato le regole per fare la cosa giusta. Nel frattempo La'an cerca di scoprire come la Flotta Stellare abbia saputo del segreto di Una, temendo che l'informazione sia stata ottenuta dal suo diario personale, mentre Una racconta della persecuzione subita dalla sua gente, in particolare da coloro che intendevano unirsi alla Federazione, di essersi unita alla Flotta Stellare per il fatto che celebrasse la diversità, confessando infine di aver svelato lei stessa la sua condizione. Neera fa' in modo che Una risulti come richiedente asilo al momento del suo ingresso alla Flotta Stellare e la corte accetta la sua interpretazione, scagionandola e permettendole di tornare in servizio sull'Enterprise.

COMMENTO: Episodio estremamente importante tanto per la trama quanto per il significato, che dimostra la capacità degli sceneggiatori di incarnare alla perfezione lo spirito di Star Trek. Riprendendo la tradizione degli episodi del franchise ambientati in aula (come il famosissimo episodio di Star Trek: The Next Generation "The Measure of a Man"), il processo ad Una Chin-Riley mette sotto i riflettori il personaggio di Rebecca Romijn, uno dei sicuri capisaldi della serie, mostrandola al pubblico in ogni sua sfumatura, da ufficiale coraggioso e responsabile a persona vittima di oppressione, mentre al tempo stesso porta avanti un forte dibattito sul tema della diversità, sull'importanza dell'identità e sul valore delle leggi, le quali si possono cambiare e adattare per il bene comune, come dimostrato dalla testimonianza dell'ammiraglio April. Una menzione speciale va anche al coraggioso capitano Pike, il quale mette a repentaglio la sua vita per trovare qualcuno disposto a difendere il suo primo ufficiale, all'apparentemente calmo Spock, che risolve una lite con il vice-ammiraglio Pasalk in maniera Vulcaniana, e soprattutto all'avvocato Neera Ketoul (Yetide Badaki), che con la sua difesa carismatica riesce ad affrontare in modo diretto e senza filtri ogni argomentazione posta al processo.

Star Trek: Strange New Worlds porta al pubblico un episodio carico di significato e degno di essere annoverato fra i momenti più fondamentali dell'intero franchise, una cosa non da poco.

RECENSIONE 2x01 "THE BROKEN CIRCLE"

NEL PROSSIMO EPISODIO...

Nel terzo episodio, intitolato "Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow", La'an viaggia indietro nel tempo fino alla Terra del ventunesimo secolo per prevenire un attacco che cambierà il futuro dell'umanità e che la porterà faccia a faccia con il suo controverso retaggio, trovandosi a far coppia con James T. Kirk (Paul Wesley).

Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!

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Articolo di Ada Bowman

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