SNOWPIERCER - Recensione 4x05 "The Engineer"

La stagione finale di Snowpiercer prosegue con un episodio che riporta un po' di chiarezza e di pepe dopo un quarto episodio quasi del tutto dimenticabile. Con la regia di Joe Menendez (Kung Fu) e sceneggiatura della fedelissima Tina de la Torre, "The Engineer" mette al centro della storia un personaggio secondario, con tanto di sacrificio finale e riporta in scena un famoso avversario, di cui sentivamo la mancanza.

"I’ll never forget our first revolution. The deafening silence of a frozen world. No one said a word for what felt like weeks. And in the quiet, we face the choices we have made. [...] It took us a long time to figure out how to move through the world, how to bottle our resentment, make the tough calls, but we did because someone always has to, even when it was Snowpiercer, 1,001 cars long."

Layton stringe un patto con Milius, consegnandogli il Big Alice in cambio di un incontro con sua figlia Liana. Lo Snowpiercer viene condotto all'interno di un silo, trattasi della base di Milius e dei suoi uomini, dove vi dimora anche Wilford, il quale è stato salvato da Milius e che ha orchestrato tutto il piano per attaccare New Eden e rapire la piccola Liana, con la complicità della Headwood, la quale sta intanto prelevando del sangue da Josie. Nonostante la situazione sia pericolosa, Alex decide di provare a convincere Wilford a cambiare idea, mentre Till, Ruth e Bennett riescono a scappare dalla detenzione, rubando il Big Alice e accogliendo numerosi passeggeri, con Bennett che si sacrifica separando manualmente i due treni e morendo congelato. In seguito Milius conduce Layton da Liana, la quale viene tenuta da Wilford e Nima si incontra con Alex, a cui chiede del sangue dal naso, segno che potrebbe sapere qualcosa delle condizioni climatiche di New Eden.

RECENSIONE 4x01 "SNAKES IN THE GARDEN" e 4x02 "THE STING OF SURVIVAL"

COMMENTO: La prima metà di questa stagione conclusiva si chiude con un episodio decente, che riporta la serie sulla retta via dopo lo strafalcione della scorsa settimana, risolvendo qualche dubbio lungo la strada e portando un'altra vittima illustre. Partiamo da uno degli eventi chiave dell'episodio, ovvero il ritorno di Wilford, dato per esiliato alla fine della scorsa stagione. La presenza del personaggio di Sean Bean risponde a numerosi quesiti posti dall'inizio della stagione, specialmente quelli concernenti Milius e le sue intenzioni. Infatti il nuovo antagonista interpretato da Clark Gregg era manovrato dallo stesso Wilford, il quale gli ha fornito informazioni sui passeggeri dello Snowpiercer e del Big Alice e anche un bersaglio da colpire, ovvero la piccola Liana, la quale è stata oggetto dei suoi esperimenti anti-congelamento, come anche Josie, la quale è nelle grinfie dell'ambigua dottoressa Headwood, che le sta prelevando del sangue. E così, venendo a sapere della sua presenza, Alex decide di incontrarlo per convincerlo a desistere dal suo piano, avendo modo anche di incontrare Nima, con cui inizia a condividere qualche informazione in merito alla condizione climatica di New Eden. Nel frattempo Layton, avendo fatto un patto con Milius per rivedere sua figlia, smette di combattere solo per realizzare che Liana è nelle mani di Wilford, mentre Ruth, Till e Bennett tentano di scappare, riuscendo a rubare Big Alice e facendo fuggire con loro numerosi passeggeri, fra cui la dottoressa Pelton, Tristan, l'assistente di Ruth e Miles, e alla fine Bennett compie un sacrificio estremo, sganciando i due treni manualmente e morendo congelato, con il personaggio di Iddo Goldberg che tristemente esce di scena. Insomma, una serie di eventi interessanti che mettono in moto quella che sarà la fase finale della serie, nonostante l'assenza della storyline di New Eden e di Melanie (che sappiamo essere viva), di cui speriamo avere più notizie in futuro.

La stagione finale di Snowpiercer si riprende dopo lo scivolone della scorsa settimana, con un buon episodio, che risponde a qualche domanda e orienta il tutto verso la fase finale della serie.