A quasi due anni dal debutto su Prime Video finalmente torna sui nostri piccoli schermi The Lord of the Rings: The Rings of Power, prequel de Il Signore degli Anelli basato sulle appendici scritte da J.R.R. Tolkien, che narrano le origini della storia che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi vent'anni. L'attesissima seconda stagione si presenta con tre episodi che introducono gli spettatori alle varie vicende che caratterizzeranno la stagione e mostrano la costruzione di quello che poi sarà il preludio agli eventi più noti ai fan del franchise, fra momenti parecchio interessanti e qualche leggerezza.
2x01: Elven Kings Under the Sky
Diretto da: Charlotte Brändström
Scritto da: Gennifer Hutchinson
"Always, after a defeat… the shadow takes another shape and grows again."
Il primo episodio mantiene alto il livello della serie, grazie a un ottimo comparto tecnico, e riparte dalle vicende che hanno concluso la prima stagione, ma non prima di fare un importantissimo passo indietro. Infatti l'episodio si apre con un lungo ed interessante flashback dove Sauron (qui interpretato da Jack Lowden), si proclama come nuovo re degli Orchi, ma nel momento in cui Adar (che ha ora il volto di Sam Hazeldine) gli sta per porre la corona, questo la usa come un arma e lo trafigge, con gli Orchi che lo aiutano a completare l'opera trafiggendolo tutti insieme. Ma all'improvviso il corpo di Sauron esplode in una nube gelida, mentre il suo sangue cola in una grotta sotterranea, dove, mescolandosi con l'acqua, assume una forma nera e viscosa, che inizia a nutrirsi di esseri viventi, fino a che non esce dalla grotta e assorbe un umana incontrata per caso, da cui poi rinasce sotto forma di Halbrand. Da quel momento viene mostrato il percorso che Halbrand fa' per appropriarsi dell'amuleto dei regni del Sud, fino al suo primo incontro con Galadriel in mezzo all'oceano. Dopo questo prologo si torna al presente, dove vediamo Elrond che fugge da Galadriel, la quale vuole che gli consegni gli anelli forgiati da Celebrimbor. Arrivati al cospetto di Gil-Galad, Galadriel svela che Halbrand è in realtà Sauron, portando Elrond a non consegnare gli anelli, temendo che Sauron possa averli corrotti, e a scappare. In seguito Galadriel, che qui è presentata come una persona estremamente volubile e incapace di capire cosa ci sia in gioco, aiuta Gil-Galad a rintracciare Elrond, il quale ha trovato rifugio presso il suo mentore, Cirdan (Ben Daniels), a cui spiega tutta la situazione degli anelli. Cirdan decide di portare gli anelli nelle profondità dell'oceano e distruggerli, ma attratto dal loro potere, decide di tornare a Lindon, dopo averne indossato uno, e consegna gli altri due anelli a Gil-Galad, che vengono indossati dal re stesso e da Galadriel, e il loro potere riporta la vita a Lindon, ridando speranza agli Elfi, ma portando Elrond ad essere legittimamente deluso. Nel frattempo abbiamo altre due vicende che si muovono all'interno di questo episodio, ovvero quella dello Straniero e di Nori, il cui viaggio verso Rhûn si rivela più insidioso del previsto, con Poppy che si unisce a sorpresa all'avventura, la cui presenza agevolerà il tutto grazie alle sue conoscenze circa gli antichi canti dei Pelopiedi, che permetterà loro di raggiungere la loro destinazione, dove si scopre che qualcuno li sta osservando, e quello che riguarda Adar e gli Orchi, i quali catturano Halbrand, che inizia a manipolarli dicendo che gli Elfi si stanno servendo dell'aiuto di Sauron per sconfiggerli e chiedendo ad Adar di liberarlo per far sì che possa aiutarlo. Lui acconsente e Halbrand se ne va, non prima di aver fatto uccidere Waldreg da uno dei warg, recandosi a Eregion per incontrare Celebrimbor, il quale avrebbe dovuto nel frattempo ricevere un messaggio da Gil-Galad circa la vera identità del suo ex-assistente. Insomma un buon inizio, al netto di qualche problema di scrittura.
2x02: Where the Stars are Strange
Diretto da: Charlotte Brändström e Louise Hooper
Scritto da: Jason Cahill
"Three rings for the Elven-kings under the sky. Seven for the Dwarf-lords in their halls of stone. Nine for mortal men doomed to die."
Il secondo episodio riprende quasi del tutto le vicende del precedente, mostrandoci però la sorte del regno di Khazad-dûm, il quale viene colpito dai terremoti causati dal sorgere del Monte Fato. A causa di essi, gli specchi che illuminavano in tutto il regno vengono distrutti e gettano l'intera popolazione nel caos, anche per via del fatto che Disa e le altri cantanti delle montagne non riescono a usare le proprie capacità per riportare alla luce. All'interno di questa situazione problematica, vi è il conflitto fra il re Durin III e il principe Durin IV, ancora non sanato, con Disa che cerca di convincere suo marito a parlare col proprio padre. Intanto a Lindon Galadriel, dopo aver avuto un'agghiacciante visione riguardante Celebrimbor e gli anelli, chiede a Gil-Galad di recarsi a Eregion per assicurarsi che Sauron non arrivi al fabbro e il re decide di non farla andare da sola, anche per il fatto che lei è ancora coinvolta con Halbrand, come dimostrato dalla scenetta in cui lei ricorda il suo rapporto con lui, e la invita ad andare da Elrond per proporgli di unirsi a lei. Lui inizialmente rifiuta, ancora deluso per la questione degli anelli, ma, convinto da Cirdan, decide di unirsi alla spedizione, di cui lui sarà il leader, con grande sorpresa di Galadriel. Nel frattempo Halbrand è a Eregion e Celebrimbor non lo fa' entrare, mentre si scopre che i messaggeri di Gil-galad sono stati uccisi (capiamo che si tratta di Sauron, ma come è stato possibile che questo sapesse di loro e li abbia fatti uccidere in così poco tempo?), ma, dopo che la sua assistente si fa' fregare dalle frustate subite dal loro ospite, Celebrimbor lo lascia entrare e questo si rivela al fabbro come Annatar, il portatore di doni, in un momento quasi messianico e molto ben diretto, anche se veloce, e, facendo leva sulla sua brama, gli chiede di forgiare altri anelli, destinati ai nani e agli uomini, con Durin IV che riceve un invito da Celebrimbor per recarsi ad Eregion. Intanto a Rhûn, nella città di Caras Gaer, un misterioso Stregone Oscuro (Ciaran Hinds) risveglia l'Abitatrice, una delle tre sacerdotesse che aveva cercato di sconfiggere lo Straniero, e, deluso dal suo fallimento, manda un gruppo di cavalieri per rintracciarlo e portarlo vivo al suo cospetto. Lo Straniero, Nori e Poppy continuano il loro faticoso viaggio, riuscendo persino a trovare dell'acqua, ma gli uomini di Caras Gaer li attaccano, con lo Straniero che usa nuovamente i suoi poteri generando una forte tempesta, che però non riesce a controllare, al punto che Nori e Poppy vengono spazzate via. Le cose proseguono bene, anche se i problemi continuano ad esserci.
2x03: The Eagle and the Sceptre
Diretto da: Charlotte Brändström e Louise Hooper
Scritto da: Helen Shang
"I have spent an age preparing for this. I have apprenticed, I have studied, I have reached the very height of my craft. This… This is my moment. Now, he will not take it away."
Il terzo episodio si muove con la stessa impostazione dei precedenti, ma mostrandoci le vicende che ancora non avevamo avuto modo di vedere finora. Dapprima abbiamo quello che riguarda il regno umano di Numenor, il quale, dopo la morte del re Tar-Palantir, e la disfatta della regina Miriel nella Terra di Mezzo, con conseguente cecità di quest'ultima, è in uno stato di incertezza, con Pharazon, il suo alleato lord Belzagar e Eärien, che ha rubato il palantir della regina, complottano per far abdicare Miriel. Il giorno dell'incoronazione, Miriel, nonostante il suo stato di salute, parla al suo popolo, cercando di farsi perdonare per quanto avvenuto nella Terra di Mezzo, ma Eärien mostra a tutti il palantir, generando ulteriore caos, che culmina con l'arrivo di un aquila, considerato un segno di buon auspicio per Numenor, la quale viene usata da Belzagar per proclamare Pharazon come nuovo sovrano del regno (molto comodo, visto che l'aquila stava chiaramente guardando Miriel). Nel frattempo a Mordor Adar deve badare al proprio esercito e alle loro famiglie (interessante il mostrarci una famiglia di Orchi) e scopriamo che Isildur è sopravvissuto, grazie al suo cavallo Berek, il quale, invece di tornare a Numenor, ha cercato il proprio padrone, rischiando di venire ucciso da dei ragni. E così Isildur e il suo cavallo si incontrano con Estrid, una ragazza, che si scopre essere una seguace di Adar (forse non per molto) e con Arondir e Theo, i quali sono in lutto per la morte di Bronwyn, avvenuta in seguito alle ferite riportate nella battaglia contro gli Orchi, una scelta di trama interessante visto che la sua interprete, Nazanin Boniadi, ha lasciato il mondo della recitazione. E fra un Theo sempre più insofferente e il rapimento di Berek da parte dei seguaci di Adar, Isildur e Theo si recano a recuperarlo, ma qualcosa di misterioso attacca il ragazzo. E in tutto questo viene inserita una porzione dedicata alla forgiatura degli anelli per i nani, con Durin IV e Disa che si incontrano con Celebrimbor (sempre più bramoso di potere) e Annatar e il principe non sembra convinto delle intenzioni del nuovo aiutante del fabbro elfico e porta la proposta di usare mithril per gli anelli a suo padre, tornando a parlarci dopo tanto tempo e il re Durin III accetta, nonostante suo figlio sia molto riluttante al riguardo. Possiamo senz'altro dire che la stagione è partita bene, nonostante un ritmo scostante e qualche leggerezza di sceneggiatura. Speriamo che le cose migliorino nei prossimi episodi.
Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!
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