THE LORD OF THE RINGS: THE RINGS OF POWER - Recensione 2x05 "Halls of Stone"

La seconda stagione di The Lord of the Rings: The Rings of Power prosegue con un altro episodio interessantissimo, che si concentra sugli aspetti più succosi della trama stagionale e preannuncia un inevitabile scontro. Diretto nuovamente dalla coppia Louise Hooper-Sanaa Hamri e scritto da Nicholas Adams (che aveva già curato il penultimo episodio della scorsa stagione), "Halls of Stone" ci riporta a Khazad-dûm, Númenor e Eregion, dove accadono una serie di interessanti sviluppi.

"The Nine must do far more than bring aid to Men, they must bring balance to the entire project. They must draw strength from the Three. And somehow… redeem the Seven. They must redeem us all."

Il re Durin III usa uno degli anelli per aiutare nella ricostruzione di Khazad-dûm e a riportare la luce nel regno, ma allo stesso tempo il re diventa più avido, dato che sceglie di non ascoltare l'avvertimento di Disa riguardante qualcosa di oscuro che si cela sotto la montagna. A Eregion, Annatar incoraggia Celebrimbor ad iniziare la forgiatura dei nove anelli destinati agli umani, ma lui ritiene che questi siano troppo corrotti e si rifiuta. In seguito Durin IV si reca ad Eregion per discutere con Celebrimbor delle sue perplessità riguardo agli anelli e Annatar sfrutta la cosa, dicendo che i difetti riscontrati negli anelli destinati ai nani siano colpa della scelta di Celebrimbor di mentire a Gil-galad e, per redimersi, Celebrimbor accetta di creare i nove anelli. A Númenor Pharazon incarica suo figlio Kemen di stanare i seguaci di Miriel, in cambio della rivelazione di una profezia fatta dalla madre. Così Kemen interrompe una funzione religiosa e i soldati del capitano Elendil combattono contro le guardie di Kemen, uno scontro che porterà alla morte di Valandil e all'arresto del capitano. Elrond arriva a Lindon e avverte Gil-galad dell'arrivo dell'esercito di Adar a Eregion, mentre il leader degli orchi propone a Galadriel di unire le forze contro il loro comune nemico, ovvero Sauron.

RECENSIONE 2x01 "ELVEN KINGS UNDER THE SKY", 2x02 "WHERE THE STARS ARE STRANGE" e 2x03 "THE EAGLE AND THE SCEPTRE"

COMMENTO: Altro episodio importante per questa seconda stagione, che sceglie di soffermarsi sugli aspetti più interessanti della trama, come giusto che fosse, e apre la strada a un conflitto potenzialmente intenso. Come da titolo, l'episodio parte mostrandoci le conseguenze dell'arrivo degli anelli nel regno nanico di Khazad-dûm, con il re Durin III che ne indossa uno, grazie al quale riesce a riportare la luce e a permettere la ricostruzione di quanto perso. Ma allo stesso tempo sorgono dei problemi, dato che Disa, ormai messa da parte come cantante delle Montagne, usa il suo potere e scopre che sotto la montagna c'è qualcosa di oscuro e pericoloso (che sappiamo essere il Balrog), ma quando va dal re e lo avverte del pericolo, questo sembra ormai preso dall'avidità e dal desiderio di avere sempre di pù, come dimostrato dall'ingente tributo chiesto agli altri sovrani nanici per permettere loro di usare i restanti anelli (un elemento che potrebbe far pensare alla malattia del drago avuta da Thorin Scudodiquercia in Lo Hobbit). E così Disa chiede a Durin IV di recarsi da Celebrimbor per riferirgli la situazione e, in un momento molto efficace, gli fa' promettere di non indossare mai uno degli Anelli del Potere. Intanto a Eregion, Annatar invita Celebrimbor a iniziare la creazione dei nove anelli destinati agli umani, con il fabbro che non è convinto di farlo poichè ritiene gli umani facilmente corruttibili, e Annatar gli suggerisce di cercare leader umani di cui ci si possa fidare (citando persino Númenor), ma Celebrimbor non acconsente. E così Annatar inizia a fantasticare su Mirdania, l'assistente del fabbro, la quale è stata anche protagonista di una vicenda esilarante riguardante un anello che rende invisibili (!!), mentre Celebrimbor riceve la visita di Durin IV, che gli espone le sue preoccupazioni riguardante l'impatto avuto dagli anelli, e Annatar sfrutta la cosa a suo vantaggio, incolpando il fabbro del "fallimento" degli anelli dei nani, perchè lui ha scelto di mentire a Gil-galad circa la creazione di quest'ultimi e Celebrimbor, al fine di redimersi, annuncia di voler proseguire con la creazione dei restanti nove anelli. E in tutto questo la vicenda di Númenor continua con il regno di Pharazon, che sembra ormai votato a voler estirpare chiunque sia rimasto fedele alla regina Miriel, arrivando ad incaricare il proprio figlio Kemen di scovare tutti i seguaci rimasti, con la scusa di una profezia pronunciata dalla madre, mentre Miriel suggerisce a Elendil di restarsene calmo e di agire solo nel momento indicato (per via della visione del palantìr avuta dal capitano, la quale è diversa da quella avuta da Miriel), cosa che purtroppo non riesce a fare. Infatti Kemen, con tanto di guardie al seguito, interrompe una funzione religiosa in memoria dei caduti e i soldati di Elendil si scontrano con le guardie, con Valandil che purtroppo trova la morte per mano dello stesso Kemen, il quale alla fine arresta Elendil. E in tutto questo, quasi da cornice narrativa, abbiamo la questione dell'esercito di Adar che è alle porte di Eregion, con Galadriel che riceve da quest'ultimo l'offerta di unire le forze contro Sauron, e Elrond che torna a Lindon per avvertire Gil-galad dell'arrivo degli orchi, il quale, convinto che sia un piano ordito da Sauron, appare titubante nel mandare rinforzi ad Eregion. Insomma, c'è parecchia carne al fuoco e possiamo solo sperare che le cose si evolvano per il meglio.

La seconda stagione di The Lord of the Rings: The Rings of Power tira fuori un altro episodio importante, che si sofferma sugli aspetti più rilevanti della trama e apre a un inevitabile scontro.