SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!
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Lo scorso Agosto ha debuttato su Disney+ una delle serie più attese dell'anno, soprattutto per via del franchise a cui appartiene. Alien: Earth, creata da Noah Hawley (Fargo, Legion), si ambienta due anni prima dell'onomimo film del 1979 e si pone come principale compito l'espansione della saga, con una storia nuova e piena di interessantissimi spunti e omaggi al passato, che risulta coinvolgente, seppure non sia esente da difetti, soprattutto per quanto riguarda il ritmo narrativo.
"In the future, the race for immortality will come in three guises: cybernetically enhanced humans, cyborgs, artificially intelligent beings, synths, and synthetic beings downloaded with human consciousness, hybrids. Which technology prevails will determine what corporation rules the universe"
Alien: Earth è un esempio perfetto di prodotto televisivo fortemente autoriale, pur essendo ancorato a un franchise molto popolare quale è Alien. Ciò che salta subito all'occhio, sin dai primissimi minuti, è la volontà di espandere la storia del franchise oltre viaggi spaziali in pianeti sconosciuti, incontri spiacevoli con Xenomorfi e via discorrendo, e ambientando il tutto sulla Terra. Strutturalmente la serie presenta un ritmo lento e graduale, almeno per i primi cinque episodi (con il quinto episodio che può essere tranquillamente considerato un mini-film), per poi accelerare in maniera anche un po' drastica nei restanti tre, dando anche modo di conoscere il mondo in cui la serie si svolge, dove le decisioni delle grandi corporazioni dettano legge e muovono i fili della storia. All'interno della serie, orientata verso una specifica estetica, fra elementi fortemente autoriali e richiami al film del 1979, vengono trattati temi filosofici, in particolare inerenti al concetto di crescita, paragonato alla storia di Peter Pan, Wendy e i Bimbi Sperduti, veicolato attraverso le vicende degli ibridi creati dalla Prodigy, compagnia responsabile dell'incidente che apre le danze della serie. Infatti la Prodigy si è impadronita di creature catturate dalla rivale Weyland-Yutani, alcune delle quali molto terrificanti (con tanto di Xenomorfo ad accompagnare), e grazie a questo si scopre qualcosa di sorprendente, ovvero che gli Xenomorfi possono comunicare (si sapeva già che erano dotati di intelligenza, ma ciò getta nuova luce su queste pericolosissime creature). Tale scoperta avviene grazie alle uniche capacità dell'ibrido Wendy (Sydney Chandler), protagonista della serie e leader della prima generazione di ibridi, le cui abilità non sono state esplorate, almeno per ora. Oltre a Wendy, la serie presenta altri personaggi interessantissimi, come il cyborg Morrow (Babou Ceesay), il sintetico Kirsh (Timothy Olyphant) e Joe (Alex Lawther), il fratello di Wendy. A conti fatti, Alien: Earth è una serie parecchio promettente, che delizierà i fan e attrarrà senza alcun dubbio le nuove leve, seppure non sia un prodotto perfetto. Si attende solo la notizia del rinnovo per una seconda stagione.
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