ARROW DAY - Laurel l'avvocatessa

Continuiamo con l'Arrow Day parlando di un altro personaggio femminile (ehi, ragazze, ringraziate che non vi tempesti di foto delle donne delle serie che seguo ogni volta!), e cioè Laurel. Tuttavia, non vi mostrerò foto di Katie Cassidy (a parte questa qui a lato), visto che difficilmente ne pubblico (l'unica carrellata di foto della Cassidy che ho mai fatto è stata QUESTA, tra l'altro incorniciata da un 'nte bona a mo' di cafone). Infatti, io vorrei parlare del personaggio di Laurel.



Dopo l’ultima puntata, infatti, sono andato, come mio solito, a curiosare per i forum e i gruppi Facebook. Come da previsione, essi erano pieni zeppi di post legati all’Olicity, visto che i sentimenti da shipper sono esplosi nelle loro scene. Una cosa, però, mi è sembrata ingiusta: l’ennesimo accanimento nei confronti di Laurel.

Certo, posso capire quando la si critica perché tradisce Tommy da vivo ma si comporta come se sia stato l’amore della sua vita da morto, oppure quando decide di intralciare il giustiziere, quando le ha salvato la vita. Non posso, però, capire perché criticarla per quello che ha fatto durante il processo a Moira.

A leggere certi post, infatti, è stato come se nessuno avesse notato la scena che, per quanto riguarda me, mi ha fatto rivalutare Laurel: quella della prigione. Infatti, non appena ha trovato la prova schiacciante che Adam Donner aveva in serbo per Moira, non si è mica cucita la bocca. No, è andata da Moira, in prigione, a rivelarle che aveva delle prove, mostrandogliele (cosa che, credo, avrebbe messo a repentaglio la sua carriera). Insomma, che cosa vuoi criticare a una che decide di aiutare colei che dovrebbe incastrare, quando sa che è innocente? Oltretutto, ha dimostrato di voler comunque bene alla famiglia Queen (continuo a pensare che, più che cagna, sia bipolare).

Secondo me, Laurel ha dimostrato nella sua scena di avere un enorme potenziale, per cui spero che gli autori smettano di sprecarla, come stanno facendo adesso.

Voi, invece, che ne pensate?

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Articolo di Fabiano Colucci

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