HOMELAND- Recensione dell'episodio 4x09 "There's Something Else Going On"

Per otto recensione ho ribadito il concetto che questa stagione è una, se non LA, migliore. Per chi avesse avuto dubbi, per chi non ci crede/va...guardate questa puntata in modo oggettivo.


Strutturalmente è stata perfetta. La sceneggiatura era quasi cinematografica con un inizio genrale e la prima svolta, il confronto fra Carrie e Dennis. Poi seconda svolta, quella che rimette le carte in gioco, Saul che rifiuta di esser salvato. Terza svolta, l'esplosione. Climax, ansia. Il vero obbiettivo era l'ambasciata e ora Haqqani ha il via libera.
Non mancava nulla. Niente di più perfetto. Una regia da Emmy per un episodio che deve esser nominato assolutamente! Le soggettive della macchina da presa che hanno il punto di vista dei binocoli...non ho parole.
Le scene a campo aperto solo le più difficili e quelle con meno controllo ma sembra che Homeland riesca a superare ogni ostacolo e a rendere tutto semplice. Una fotografia curata fino al midollo e un montaggio che non crea fastidio anche se passa continuamente da un punto di vista all'altro.

Ma ciò che più amo di Homeland è la recitazione. Nessuno escluso, è un cast che farebbe invidia a tutti.
Claire Danes supera se stessa in ogni puntata, per non parlare di Mandy Patinkin. La loro è una chimica recitativa fuori dal comune.


Carrie non tarda a incastrare Dennis, usando anche l'ambasciatrice Martha. Il confronto tra Carrie e Dennis è stato spettacolare, la rabbia di Carrie era protagonista.
La telefonata con Mila. Un colpo al cuore. La verità, la spietatezza della CIA contro la speranza di una moglie. Carrie è diversa.
Sentiva qualcosa di sbagliato dall'inizio e la prima persona che ha chiamato è stata Khan. Si fida di lui non solo perchè le ha salvato la vita, ma perchè non ha voluto tradire la sua gente. Vede in lui un po Brody, tutti che non si fidano ma lei si...e lei ha sempre ragione.
In questa stagione l'abbiamo vista comportarsi non sempre in modo etico ma in questo episodio è tornata ad esser la vera Carrie.




Saul voleva arrendersi. Si è seduto a terra aspettando di morire. Carrie ha tirato fuori un'etica che va oltre la guerra. Quel bambino era sull'orlo della morte. Non è mai la morte di uno solo. E' una reazione a catena. Questa è la guerra.
Carrie ha pianto. Saul è sempre stato come un padre per lei e nell'immagine di Carrie che alza Saul ci ho visto una figlia che non vuole abbandonare il genitore.
Una scena degna di rimanere nella storia.

Come Homeland ci insegna...niente è come sembra. Negli ultimi minuti succede di tutto. L'esplosione, Lockhart che manda tutti i marines sul posto e l'ambasciata lasciata senza protezioni. Haqqani aveva un piano più grande di liberare i prigionieri.

Tasneem è il fulcro di tutto quello che è successo. E' stata una distrazione e ha dato tutte le indicazioni ad Haqqani.


"Ms. Danes’s finest acting moment comes at the time of the prisoner exchange, as she makes Carrie change physically from a crouching mother soothing and cajoling her cross-legged little boy into a crying little girl, into the adult child of a weakened, vulnerable and defeated elderly parent, who has resigned himself to being gently led off center stage." - Judith Warner  per 
artsbeat.blogs.nytimes.com/

Ci hanno lasciati con un finale doloroso. La prossima puntata ci regalerà grandi emozioni e colpi di scena, me lo sento.
Siete d'accordo? Anche a voi ha fatto impazzire questa puntata?





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Articolo di Dana Ghanoum

1 commenti:

Marco ha detto...

Concordo in pieno, la serie non finisce mai di stupire, è assolutamente imprevedibile pur con i suoi inevitabili difettucci di credibilità in certi suoi passaggi, ma nulla di imperdonabile.
Eccezionale la recitazione salvo quella del traditore Dennis.
Auspicherei solo qualche successo in più per la Cia, perchè dalla prima stagione hanno fin troppo subito le iniziative ed attentati eclatanti del nemico.