GAME OF THRONES - recensione dell'episodio 5x03 "High Sparrow"

Winter is coming! 
Pronti a commentare il terzo episodio della quinta stagione?  E' stato un buon episodio? Siamo soddisfatti? Siamo stupiti? Andiamo a vedere cosa è successo!




L'episodio è stato lento, ma denso. Non noioso. Però, a onor del vero, mi sarei aspettata un ritmo un po' più incalzante a questo punto. La stagione è nel vivo, ci aspettiamo un po' di movimento....
Nei primi due episodi è stata descritta la situazione, i pezzi sono stati disposti sulla scacchiera, ora iniziano a muoversi e a convergere.

La convergenza principale l'avremo a Grande Inverno, dove grandi cose stanno per succedere. E' arrivata Sansa, di cui diremo tra un attimo, Brienne e Pod la seguono a distanza, quindi supponiamo che arriveranno più o meno contemporamente a Stannis, che ha detto a Jon Snow che lasceranno Castello Nero per Grande Inverno in 15 giorni (e sappiamo bene che i tempi in Game of Thrones sono molto relativi).

E' a Grande Inverno, quindi, che si concentreranno gli eventi dei Sette Regni? Probabilmente sì. La lotta per il trono al momento si combatte al Nord. E il Nord ricorda, come dice una donna a Sansa a Grande Inverno, in un momento molto emozionante. "North Remebers" Io mi sono emozionata!

Sansa si è fatta convincere da Lord Baelish a tornare a casa, dall'uomo che ha causato tanta sofferenza alla sua famiglia: Lord Bolton. L'evoluzione di Sansa è sempre più netta. Accetta di sposare Ramsey per riavere il controllo sul Nord e vendicare la sua famiglia

"Non c'è giustizia al mondo a parte quella che creiamo noi con le nostre forze"

La scena in cui saluta Lord Bolton è emblematica del suo cambiamento, della sua forza interiore e della sua determinazione. Lo guarda con tutto il suo disprezzo, poi sorride e si inchina. Ha trovato la sua via, il suo strumento per realizzare la sua vendetta e per riprendersi il suo posto. E' sempre sembrata la ragazzina viziata, impotente e in balia degli eventi. Ha imparato, da e con Lord Baelish, a usare queste sue caratteristiche come un'arma. Speriamo che insieme al folle Ramsey riuscirà a tenersi ancorata alla sua forza per non soccombere alle sue torture.

Questo non vuol dire che altrove non succeda nulla, anzi. Questa è stata una puntata da guerra fredda. I nemici si annusano, tramano e cospirano. Tutto col sorriso sulle labbra. Quanto meno ad Approdo del Re.

Margaery e Tommen si sono sposati, così, senza troppi fronzoli e senza grandi cerimonie. L'ultimo matrimonio festeggiato in pompa magna è stato seguito da ben due funerali. Il matrimonio di Tommen e Margaery è stato più discreto, che questo possa portare fortuna agli sposi! Tommen è cresciuto ed è estasiato dalla sua bella mogliettina, oltre che dalla corona. Si stupisce di non provare rimorso nei confronti del prezzo che il fratello ha pagato per permettere a lui di ottenere la corona e sposare la donna più bella dei Sette Regni. Perde un po' di genuinità a confronti del Tommen dei libri (che in realtà ha 9 anni) e guadagna l'entusiasmo adolescenziale. Cerca di districarsi tra due donne forti e manipolatrici quali Margaery e Cersei. Entrambe guidano subdolamente i suoi pensieri e le sue azioni. Ma al momento la vincitrice sembra essere Margaery.
 
Cersei appare dimessa di fronte alla nuora che la sbeffeggia davanti alle sue dame di corte. Appare. Lena Headey è sempre superba e il personaggio guadagna tantissimo dalla sua interpretazione sublime. Cersei sembra dimessa, ma sibila con gli occhi, se mi passate la sinestesia, è un serpente che striscia studiando la preda in attesa di colpire. Aspettiamo con ansia la sua prossima mossa. 

Comincia ad apparire evidente che Cersei, senza Twyn che le faccia mordere il freno, fa troppo affidamento sul suo istinto e sulla sua intelligenza. Si sta affidando alle persone sbagliate e sta ordendo delle macchinazioni che le si ritorceranno contro. Ma non precorreriamo i tempi.
 Cersei cerca un alleanza con l'Alto Passero (l'High Sparrow che dà il titolo all'episodio), che è il leader del gruppo di fanatici religiosi recentemente arrivato ad Approdo del Re per liberare la città dalla corruzione e dal peccato. Un gruppo di passeri aggredisce l'Alto Septon, che cerca giustizia a corte. Cersei vede un'opportunità... 

"La fede e la corona sono i pilastri che reggono questo mondo, se crolla uno crolla anche l'altro. Noi dobbiamo fare il necessario per proteggerli entrambi" 

La corona, per non crollare, ha bisogno l'appoggio della fede.

Alla Barriera si svolge la scena più d'impatto di tutta la puntata. Alcune considerazioni su questa parte seguiranno nell'angolino del disappunto, ma diciamo che nel complesso i movimenti all'estremo Nord promettono bene. Jon, quale Lord Comandante dei Guardiani della Notte, deve fare i conti con le sue nuove responsabilità. E' un Lord Comandante molto giovane e poco esperto nell'arte di comandare, ma è astuto e intelligente. Ascolta tutti e poi trae le sue conclusioni. Ha definitivamente rifiutato il titolo di Lord Stark per rimanere a capo dei Guardiani della Notte, però deve occuparsi dei suoi nemici tra i suoi confratelli per renderli inoffensivi. Decide quindi di nominare ser Allister Thorne primo ranger (forse anche nella speranza che ci lasci le penne in una spedizione....) e decide di mandare Janos Slynt a Guardia Grigia, una roccaforte dei Guardiani della Notte ridotta in rovina, in modo che la sistemi, sia occupato e lontano da lui. Al rifiuto di Janos, Jon non ha altra scelta che tagliargli la testa, con le sue stesse mani, perché come ha imparato da suo padre, un lord deve eseguire con le proprie mani la sentenza che ha pronunciato. L'impatto emotivo di questa scena è stato forte, quando Janos ha implorato pietà sembrava che Jon esitasse. Ma una testa è caduta.

Passando dall'altra parte del Mare Stretto troviamo Tyrion a Volantis e Arya sempre a Braavos. Daenerys in questo episodio non c'è. 

Tyrion a Volantis insiste per una passeggiata, si ferma con Varys ad ascoltare una sacerdotessa rossa che predica e inneggia a Daenerys come salvatrice (e fa un accenno al morbo grigio che forse vedremo più avanti). Poi vanno in un bordello dove Tyrion si rende conto che la ferita è troppo profonda e troppo dolorosa. Ancora non si è ripreso dagli eventi di Approdo del Re. La sua esitazione davanti alla prostituta che lo invita in camera è commovente, è la rassegnazione e la consapevolezza che qualcosa si è rotto. Viene rapito da Jorah Mormont che dichiara che lo porterà dalla regina. Sarà la Regina Cersei che ha messo una taglia sulla sua testa, o la Regina Daenerys nella speranza di farsi perdonare portandogli la testa di un Lannister?

Arya è dentro alla Casa del Bianco e del Nero con Jaquen che le spiega che esiste un solo dio, il Dio dai Mille Volti,  e tutti gli uomini conoscono il suo dono: la morte. L'iniziazione di Arya è comprensibilmente lenta e lei è comprensibilmente impaziente. Anche noi, lo ammetto, siamo comprensibilmente impazienti! Ma l'evoluzione di Arya ha bisogno il suo tempo. La trasformazione da Arya Stark a Nessuno non è così immediata. Riesce a disfarsi dei suoi vestiti e dei suoi pochissimi averi, ma non di Ago. Nasconde la spada perché non sa liberarsene. E' una libertà che non è pronta ad avere, quella dalle radici, dalla famiglia, da Jon. Rimando per una piccola nota all'angolino del disappunto.


Nel complesso l'episodio è stato buono e mi è piaciuto. Ho trovato noiose alcune parti che credo volessero essere intense, come il racconto di Brienne del suo primo ballo. Il ritmo è lento, ma costante, infatti l'episodio è denso di avvenimenti degni di nota, molti dei quali non possono essere raccolti qui perché altrimenti non finiremmo più. Tutto sommato apprezzo l'adattamento che è stato fatto in questa puntata e in generale nelle prime tre di questa stagione. Mi piace la storyline di Grande Inverno perché promette grandi cose, lacrime e sangue, battaglie, salvataggi, tradimenti... 

Il prossimo episodio andrà in onda il giorno del mio compleanno, il 3 maggio. Tanti auguri a me!

L'ANGOLINO DEL DISAPPUNTO
L'angolino del disappunto del lettore non può mancare, anche se, lo ripeto, non vuole essere una critica all'adattamento, ma solo un piccolo angolo di sfogo per quei dettagli che proprio non mi sono andati giù.


Sono due i momenti che non ho apprezzato, o meglio, che mi sono mancati in questa puntata. Entrambi si riferiscono al mondo interiore di due personaggi, al travaglio emotivo attraverso il quale sono dovuti passare per giungere a fare determinate scelte. Arya e Jon.

Arya deve abbandonare le cose terrene che la legano al suo nome e alla sua identità se vuole diventare Nessuno e quindi fare parte degli Uomini Senza Volto. Non ha problemi a buttare i vestiti e in pochi averi che ha con sè, neanche a buttare la moneta che le ha dato Jaqen. Ha un problema con Ago, però. Tant'è che invece di buttare a mare la spada che le ha regalato Jon, la nasconde.
Questi i suoi pensieri in quel momento:

 “It's just a stupid sword," she said, aloud this time...
... but it wasn't.
Needle was Robb and Bran and Rickon, her mother and her father, even Sansa. Needle was Winterfell's grey walls, and the laughter of its people. Needle was the summer snows, Old Nan's stories, the heart tree with its red leaves and scary face, the warm earthy smell of the glass gardens, the sound of the north wind rattling the shutters of her room. Needle was Jon Snow's smile.”

["E' solo una stupida spada" disse lei,  questa volta a voce alta. 
ma non era così.
Ago era Robb, Bran, Rickon, sua madre, suo padre e anche Sansa. Ago erano le pareti grigie di Grande Inverno e le risate della sua gente. Ago erano le nevicate estive, le storie della vecchia Nan, era l'albero-cuore con le sue foglie rosse e il terribile volto scolpito nel legno, era l'odore caldo di terra dei giardini coperti, il vento del Nord che faceva sbattere le imposte della sua stanza. Ago era il sorriso di Jon Snow.]

Jon Snow decide di giustiziare Janos Slynt per insubordinazione, ma non lo fa così, d'istinto, come ce lo hanno presentato. Ci pensa e ripensa. Pensa al fatto che Janos Slynt abbia tradito suo padre, pensa a punizioni alternative, gli dà la possibilità di ripensarci ed eseguire gli ordini. Il giorno dopo, dopo tutte le riflessioni, dopo il perseverare dell'insubordinazione, esegue la sentenza. Janos accenna una supplica, ma non la supplica teatrale che fa passare Jon per l'orgoglioso che ormai ha deciso e non può tornare indietro. La sua decisione è dettata da altro, non dall'orgoglio, e soprattutto è travagliata e sofferta.

Chi avesse voglia di leggere il passo che racconta questa scena, pul farlo nel gruppo facebook I Guardiani di ASOIAF (gruppo chiuso, chi vuole leggerlo dovrà chiedere l'iscrizione) oppure al Capitolo 7 di A Dance With Dragons.

E per questa puntata è tutto.


Valar Morghulis

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Articolo di Unknown

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