OUTLANDER - Viaggio nel backstage della serie

Vi siete mai chiesti quanto lavoro ci sia dietro le scene di una serie TV di successo? Lo scenografo Jon Gary Steele prova a raccontarlo in questa intervista!
Attenzione, però! L'articolo contiene spoilers!




Nell’episodio “Lallybroch” di Outlander, gli spettatori hanno visto Jamie (Sam Heughan) in viaggio verso la casa della sua infanzia dopo il traumatico arresto da parte di Black Jack Randall (Tobias Menzies).
Situata nel lussureggiante panorama delle Highlands scozzesi, la signorile casa, che Jamie chiama affettuosamente Broch Turach, è il luogo in cui egli spera di tornare alla normalità.
La tenuta è molto di più che un maniero fatto di malta e mattoni. E’ anche il luogo in cui si svolgono i confronti con la sua sposa Claire (Caitriona Balfe) e sua sorella Jenny (Laura Donnelly), così come i ricordi dolorosi del passato, cosa che ha reso l’impostazione delle scene ancor più importante.



Mentre ci avviciniamo al nuovo episodio di questa settimana, in cui Lallybroch svolgerà un ruolo ancora più grande ed importante, abbiamo parlato con lo scenografo Jon Gary Steele su come ha deciso di creare la casa di Jamie.
Steele ha iniziato a cercare le locations giuste quasi due anni fa. “Le avevo in mente sin dal primo giorno”, ci dice. Alla fine, è stata scelta una proprietà fatiscente ad Hopetoun, nei pressi della capitale scozzese Edimburgo. “E’ più piccola di Castle Leoch, perché questo è un vero e proprio castello con mura di cinta”, dice descrivendo la struttura che risale al XV secolo.
“Lallybroch è molto più di una casa di campagna e credo che la location abbia contribuito a raccontare questa storia”.



In assenza di Jamie, è Jenny, sua sorella, a gestire Lallybroch. Per rappresentare il suo tocco femminile, la squadra di Steele ha ornato il set con cespugli di rose e piante assortite. “Tutto sembra più colorato rispetto alle scene in cui Jamie viene picchiato”, spiega Steele.
“Volevamo che il pubblico capisse che Jenny si era presa cura delle cose mentre il fratello era via”.



Steele racconta anche che il cattivo tempo scozzese ha creato caos nel programma di produzione: “Solo per pochi giorni il tempo è stato talmente brutto da dover chiudere le riprese in esterni e andare in studio perché pioveva, nevicava, c’era vento, di tutto!”.
Per far sì che la proprietà, caduta in rovina dopo un incendio circa 70 anni fa, assomigliasse ad una casa colonica, Steele e la sua squadra hanno aggiustato pareti, finestre, porte e persiane. Hanno anche portato tonnellate di verdure, gabbie per piccioni e costruito recinti per le pecore. La trasformazione è stata completata con l’aggiunta del bestiame, compresi polli e oche. “Non credo di aver mai avuto oche sul set!”, dice Steele ridendo.



Lallybroch non è solo la casa natale di Jamie, ma sostiene anche un villaggio e decine di cittadini. “Non era solo un bel posto, abbiamo cercato di renderlo anche funzionale e utile alla comunità della storia”, confessa Steele.
Lavorando a tempo pieno con una squadra di 10 scenografi, 20 artisti e almeno 6 carpentieri, Steele ha ristrutturato una grande sala interna che ha diviso in diversi ambienti: soggiorno, salone e sala da pranzo.



Le case di famiglia sono, di solito, piene di cianfrusaglie e Lallybroch non fa eccezione. Infatti, sono stati utilizzati numerosi ricordi e decorazioni in tutto il maniero, compreso un arazzo. “Abbiamo trovato immagini del periodo, ottenuto il permesso da qualche museo e pagato per ottenere i diritti di riproduzione dei pezzi d’epoca di grandi dimensioni”, aggiunge Steele.



Per creare una “calda e accogliente” camera da letto per la coppia, Steele ha decorato una parete con un arazzo intessuto di blu. “Penso che faccia sembrare la stanza più romantica, il che è in linea con la trama della serie”, dice.
“Jamie ha sempre sognato di tornare a Lallybroch e, quando si innamora di Claire, vuole che anche lei veda quella casa come sua”.



“Tutto a Lallybroch sembra che stia lì da diverse generazioni”, dice Steele. "Molti dei pezzi d’epoca sono stati noleggiati e il divano rosso è stato costruito e decorato in modo che sembrasse stesse lì da tanto tempo”.



Steele ha lavorato con la scenografa Gina Cromwell (già nello staff di Downton Abbey) per creare una cucina padronale del XVIII secolo. “Ronald D. Moore, produttore e autore, è un maniaco dei dettagli”, dice Steele che ha ordinato anche posate e bicchieri appositi per le scene ambientate in quella stanza. “Ron vuole che tutto sia fatto bene ed è questo il segreto del successo della serie”.




Intanto cominciamo a parlare del finale di stagione di Outlander.
Cosa probabilmente NON vedremo negli episodi finali? Non ci sarà nessun riferimento al fratello di Jack Randall, personaggio minore nel primo dei libri di Diana Gabaldon ma maggiore nel secondo di questi.
Ecco perchè diverrà più importante nella seconda stagione televisiva di Outlander, della quale però, non si sa ancora nulla di concreto.

                                                                                                           Lidia Lyn

                                                                  http://www.ew.com/   e   http://tvline.com/










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Articolo di Lidia Lyn

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