PERSON OF INTEREST - Recensione 4x19+ Promo 4x20



Prima di tutto ci scusiamo per il ritardo.
La salute di entrambe non è il massimo ultimamente.
Venendo a “Search & Destroy”, episodio diciannove di questa quarta stagione di “Person of Interest”, lo possiamo sicuramente definire un altro passo avanti rispetto ai troppi episodi filler di una annata davvero buona nonostante tutto.

 Ancora non sappiamo se sarà l’ultima, ma vedremo.
Non tutto funziona, nel senso che l’irrilevante dell’episodio, Saul Khan ( la guest Aasif Mandvi, Madam Secretary, Jericho ) non ha questo gran mordente, pur presentandosi come un personaggio interessante: geniale inventore di un antivirus software nonché creatore di una gigantesca multinazionale, viene sbattuto fuori dai maneggi di un hacker e finisce pure in galera, salvato dal team Machine, che ha intuito, Harold in testa, chi c’è dietro l’hacker, ovvero Samaritan.

E quindi siamo tornati dritti sulla trama orizzontale: la guerra tra le due divinità, come amano definirla Root e Greer. Non possiamo che essere entusiaste di questo.
La battaglia tra le due intelligenze artificiali è sempre più senza esclusione di colpi, da una parte Samaritan è riuscita ad impossessarsi del potente antivirus di Khan per scovare la sua nemica, dall’altra la creatura di Harold si è dimostrata più intraprendente di ciò che pensavano Greer e co, ma pure Finch.
La Macchina, difatti, si è nascosta molto lontano, in un luogo inaccessibile ad ogni altra tecnologia creata dall’umanità.

Il titolo stesso dell’episodio è rivelatore. Search and destroy è di fatto una tattica militare che mira al ritrovamento e distruzione del nemico, come realmente è accaduto in parte nell’episodio.
Inquietante vedere come la vita delle persone possa essere rivoltata come un calzino e rovinata in poche pratiche mosse anche se la differenza, anche stavolta, la fanno gli esseri umani.

Tra i pregi di questo episodio c’è la scena di apertura tra Reese e Finch. John esorta l’amico a dotarsi di un’arma perché preoccupato per la sua incolumità, vorrebbe che si difendesse da solo dato che lui non sarà sempre presente. Finch, uomo dotato di una etica e morale molto alta, gli risponde in maniera lucida: “il giorno in cui avrò bisogno di prendere in mano un’arma, allora si che sarò davvero perduto.” Harold Finch non è l’uomo ingenuo, incapace di difendersi. No. E’ un uomo che è passato attraverso il dolore e lo smarrimento, attraverso il desiderio di vendetta e che ha una moralità difficile da comprendere per molti. Lui sceglie scientemente di non armarsi, non perché non ne sia capace - un uomo in grado di costruirsi una bomba artigianale è chiaramente abbastanza abile da difendersi con una pistola - ma perché la sua morale, il suo considerare la vita umana preziosa gli impone di agire in questo modo. Chiunque non riesca a vedere questo lato, a nostro avviso, ha capito ben poco del personaggio in questione.

Tra l’altro viene da chiedersi come si faccia a reputarsi fan di Person of Interest se si dichiara di odiare Harold Finch, che è il personaggio principale della serie.
Che ci resta dunque di questa puntata?
Diversi spunti interessanti: sappiamo che la Decima vuole uccidere Root, sappiamo che la Decima sta setacciando il mondo per trovare la Macchina e la guerra tra le due divinità è sempre più sotterranea e cerebrale e sappiamo che la Macchina sta preparando il suo piano B con Root.



E abbiamo visto che Finch cerca di tener fede al lato migliore di se stesso, arrivando a stabilire un’altra tregua con Root, membro vitale del Team Machine.
Spiace vedere Fusco solo marginalmente e spiace vedere Zoe ridotta un po’ a ex gelosa, quando entrambi sono due personaggi interessanti.

 Spiace inoltre che Khan si sia rivelato un imbecille: perché se uno ha il sospetto di avere un’intelligenza artificiale alle calcagna, non scappa dalle uniche persone che hanno dimostrato di potergli salvare la vita. Imbecille proprio. E neanche si prova pena quando Greer lo secca mentre lui si aspettava di incontrare Samaritan.



 
Dopo un episodio del genere, in cui gli autori ci riportano di prepotenza nella trama orizzontale e alla guerra tra Samaritan e la Macchina, ci si aspetterebbe di veder proseguire la storia in questa direzione. Non possiamo dirlo di sicuro ma temiamo che, invece, il prossimo episodio potrebbe essere un ennesimo riempitivo, considerato il fatto che si vedrà il ritorno dell’attrice Taraji P. Henson che impersonava l’agente Carter



Si tratteranno di alcuni flashback dato che Reese riaprirà e cercherà di risolvere un caso di cui la compianta amica e collega si era occupata diversi anni prima.
Vi lasciamo con i trailer e le foto promo ( qui ) dell’episodio 4X20 “Terra Incognita” nonché con un tour con Amy Acker(Root) e Michael Emerson(Harold) nel dietro le quinte della serie:




Recensione redatta da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia.

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Articolo di Silvia Azzaroli

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