PERSON OF INTEREST - Recensione 4x20 "Terra Incognita"



E così “Terra Incognita” si è rivelato essere un episodio filler ma non in maniera negativa.
Nolan deve aver dato fondo alla sua scorta di droghe pesanti.
Forse si è messo in contatto anche con Walter Bishop e si è fatto passare un po’ di Brown Betty.

 


La prima cosa che notiamo, in questo episodio, è la mancanza della solita sigla di apertura. Ed è curioso se si pensa che è avvenuto solo in una manciata scarsa di episodi dell’intera serie e, in tutti i casi, la Macchina aveva dei problemi di funzionamento. Finch diviene il nostro portavoce, in una delle poche scene in cui lui si vede, mettendo da parte ancora una volta il suo personale rancore verso Root, chiedendole aiuto nel verificare se la Macchina stia lavorando secondo i parametri prestabiliti. 

La povera Sam Groves, in abito da sposa, alla ricerca di Samaritan - non si sa se per sua iniziativa personale o se per ordine del suo Dio - con un espressione dipinta in volto, che sembra voler dire “e io che pensavo che la mia giornata non potesse andare peggio di come era già andata”, risponde prontamente all’appello.




Nel frattempo Reese decide di seguire da solo un vecchio caso irrisolto della sua amata Carter e così si alternano davanti a noi momenti della sua indagine e di quella di Joss. Tutto questo ci da l’occasione di rivedere all’opera quella splendida attrice che risponde al nome di Taraji P. Henson: dobbiamo ammettere che il suo accento musicale ci è mancato tantissimo. E insieme a lei Jim Caviezel tira fuori una performance migliore del solito. Forse complice la grande alchimia tra i due.

Mentre prosegue l’indagine di Reese, assistiamo ad un dialogo tra lui e Joss, dialogo che dovrebbe far parte di un flashback, anche se Nolan è bravissimo a spargere diversi indizi per farci capire che forse “Non tutto è come sembra”.
Nel senso che in parte è realmente un flashback, ma in parte è frutto di un delirio/sogno di John ormai prossimo al congelamento. 

L’autore gioca volutamente con lo spettatore, come da lunga tradizione derivante dalla stretta collaborazione cinematografica con il fratello regista, confondendo spesso le carte su ciò che è reale e ciò che non lo è. Se abbiamo parlato prima della sigla non è stato un caso. Riemerge in superficie con una frase pronunciata dall’uomo che ha ferito Reese: “Quando il tuo numero viene estratto...” E se, a caldo, ha fatto sussultare gli spettatori portandoli a chiedersi come questi potesse essere a conoscenza della Macchina di Finch, ragionandoci con più calma e lucidità, non possiamo di certo escludere la possibilità che si trattasse dell’ennesimo delirio di John agonizzante sulla neve.

 Cosa è reale? Cosa non lo è? E’ un filo rosso che ha sempre unito i film di Christopher Nolan, sceneggiati per l’appunto da Johan, autore di Person of Interest.
Sappiamo che alcuni fan hanno storto il naso di fronte a “Terra Incognita”, conveniamo che forse sarebbe stato meglio farlo ad inizio stagione e non nel momento culmine della guerra Samaritan vs Machine.

Tuttavia è stato sicuramente importante fare chiarezza su Reese e sul suo cambiamento interiore. Carter lo ha portato a voltare pagina, a cambiare la sua mente, solo che lui ha compreso troppo tardi che volesse aprirsi con lei e ora sembra aver imparato la lezione: attorno a lui ha delle persone che gli vogliono bene. Non è solo. Non più.
Vi ricordiamo che Person of Interest martedì non andrà in onda.
Tornerà invece il 28 Aprile sempre sulla CBS.


Recensione redatta da Simona Ingrassia e Silvia Azzaroli.
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Articolo di Silvia Azzaroli

2 commenti:

Unknown ha detto...

Mi piace Person of interest e voi due siete
proprio brave!

Silvia Azzaroli ha detto...

Grazie Roby. Troppo buona <3