AGENTS OF SHIELD - Recensione S03E05, "4.722 Hours"


La scorsa settimana vi ho lasciati nelle mani della mia collega Barbara Maio per via di problemi tecnici non risolvibili velocemente. Mi scuso per il disagio con voi e ringrazio la mia carissima collega per l'aiuto.

Detto ciò, siamo giunti al quinto episodio di Agents of SHIELD, la serie ambientata in un universo basato sui fumetti, senza prendere spunto dai fumetti.
Oggi scopriremo qualcosa di nuovo sul pianeta cui Simmons ha avuto accesso dopo essere entrata nel monolite. La donna deve farvi ritorno, ma perché?

L'episodio è stato scritto da Craig Titley e diretto da Jesse Bochco.
Giudizio:  9/10

L'episodio inizia con Simmons che viene risucchiata dal monolite, connettendosi al finale della scorsa stagione. Quel che segue è la sua permanenza su questo misterioso pianeta simile ad un enorme canyon australiano, dove la notte è eterna, il Sole non sorge e continue tempeste di sabbia flagellano la zona.
Dopo alcuni giorni, Simmons decide di lasciare il posto dove è atterrata per trovare cibo e acqua. Una pozza in cui vive una strana creatura simile ad un polipo le darà entrambi per un po'. Passano le settimane, Simmons si è abituata al luogo, e combatte l'alienazione registrando le sue sensazioni con il suo cellulare (che pare avere una batteria infinita), raccontando quanto le manchi la Terra.
Un giorno, Simmons percepisce un'altra presenza nelle sue vicinanze, la quale la mette in trappola: è un uomo, un essere umano che parla inglese come lei.

Simmons sul pianeta


Dopo varie incomprensioni, i due iniziano a conoscersi dopo che questi salva Simmons da una tempesta di sabbia. L'uomo si chiama Will Daniels, è un astronauta partito nel 2001 dalla Terra e ormai disperso. Vive sul pianeta da 14 anni, ed ha composto mappe e documentazioni di questo corpo celeste.Era arrivato qui per conto della NASA, assieme ad altri tre scienziati. Lui doveva essere la loro guardia del corpo, ma i tre impazzirono e morirono per varie cause nel corso dei mesi successivi all'arrivo.

Simmons vuole esplorare meglio il pianeta per trovare un modo per tornare a casa, ma Will è contrario. La ragazza raggiunge la No Fly Zone, un punto del pianeta indicato come estremamente pericoloso da Will. Qui trova i resti di uomini del XV secolo, tra cui utensili utili come una spada ed un cannocchiale. Tuttavia, mentre tenta di andarsene, viene sorpresa da una tempesta di sabbia ed una misteriosa creatura incappucciata. Riesce però a ritornare in tempo da Will.



Usando il cannocchiale, la ragazza vuole comprendere la rotazione del pianeta, avendo capito che il portale del monolite è in realtà fisso, ma il pianeta ne modifica la locazione muovendosi. Riescono a trovare un portale, ma esso si richiude prima che possano mandarvi un messaggio attraverso. I due si ritrovano nella loro grotta, dove iniziano a baciarsi.
Passano alcuni giorni, i due ormai stanno assieme, e Simmons scopre un portale grazie ad un raggio di segnalazione di Fitz. Raggiunto il posto, inizia una tempesta di sabbia, e si palesa un altro strano individuo, stavolta con indosso uno scafandro da astronauta. Simmons, grazie al sacrificio di Will, riesce a raggiungere il portale e torna sulla Terra, dopo 4.722 ore, con l'aiuto di Fitz.


Nel presente, Simmons termina la sua storia. Nonostante Fitz sia chiaramente arrabbiato dal sapere che Simmons è innamorata di un altro, le rivela che conosce un modo per tornare sul pianeta, cosicché possano salvarlo.

Dillon Casey è Will Daniels


Nel frattempo, Will è ancora vivo. Per la prima volta, il pianeta è baciato dalla luce del sole; ma il giorno dura poco, dopodiché le tenebre inghiottono Will ancora una volta.

Forse l'episodio più bello di Agents of SHIELD mai girato.
Dopo due episodi davvero mediocri, Agents of SHIELD si riprende alla grande, con un episodio bello in ogni senso. Bellezza delle immagini, degli effetti, ma anche un soggetto ed una sceneggiatura capaci di coinvolgere lo spettatore, senza dimenticarci di un'ottima regia, ma soprattutto di una fotografia davvero spettacolare. Forse è proprio quest'ultimo elemento a stupirmi maggiormente, essendo da sempre un appassionato di fotografia cinematografica. I toni scuri e bluastri della notte fanno da contrasto a quelli caldi delle scene dentro la caverna. Una fotografia opaca, non la solita fotografia scura con i personaggi illuminati dal rosso vivido del fuoco, ormai così da film horror di serie B.
Ma tornando all'episodio, devo ammettere che forse il mio giudizio così positivo è dovuto anche alla mia passione per le opere che vedono coinvolti pochissimi personaggi, isolati dal resto del mondo. Un esercizio di recitazione, in questo caso per la più brava attrice di tutto il cast, Elizabeth Henstridge (sono tre anni che lo dico), una interprete che forse meriterebbe l'attenzione di produzioni di maggior livello. Soprattutto nei primi 20 minuti, la ragazza non si allontana molto dal modello di Sandra Bullock in Gravity, opera cui questo episodio si ispira, senza dimenticare riferimenti a Cast Away, Interstellar ed Alien.
Dillon Casey come Will Daniels è un po' monotono, la sua interpretazione è buona, ma di certo non passerà agli annali.
Questo episodio avrà indubbiamente tanta importanza per ciò che verrà in seguito, e per le dinamiche Simmons/Fitz. Proprio ora che il ragazzo sembrava più vicino a Simmons, a poter finalmente coronare il suo sogno d'amore, il muscoloso astronauta americano si mette di mezzo; sarà interessante comprendere come questo triangolo amoroso influirà sulla trama, e se contribuirà a rendere Fitz un personaggio ancora più oscuro e antisociale di quanto già non stia diventando. Simmons era la sua luce, e Daniels potrebbe togliergliela.

Piccolo riferimento ai fumetti: gli astronauti compagni di Will si chiamano Austen, Brubaker e Taylor: sono i cognomi di tre famosi scrittori di fumetti, Chuck Austen, Ed Brubaker e Tom Taylor.
Con questo è tutto, vi attendo al prossimo episodio di Agents of SHIELD, sperando che possa essere stupefacente come questo. A presto!







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Articolo di Klaus Heller

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