Nuova settimana e quindi nuovo episodio di The Vampire Diaries da commentare. "Age of Innocence", il terzo capitolo della settima stagione, è stato scritto da Melinda Hsu Taylor & Holly Brix e diretto da Michael Allowitz.
Il titolo potrebbe rimandare a The Age of Innocence, dodicesimo romanzo della scrittrice statunitense Edith Wharton, pubblicato nel 1920, con il quale l'autrice vinse nel 1921, prima volta per una donna, il premio Pulitzer.
Passato, presente e futuro. In questo episodio seguiamo tre linee temporali, ma andiamo con ordine.
E' il 1863, un anno prima quel famoso 1864 di cui tanto abbiamo sentito parlare fin dalla prima stagione. Ancora niente Katherine e ancora niente vampiri per Stefan Salvatore. Il ragazzo soffre ancora per la perdita della madre, avvenuta qualche anno prima, quando incontra Valerie, ignaro che sia proprio Lily a mandarla tra le braccia del figlio.
In realtà la donna ha intenzione di partire con Julian, un vampiro di cui si è innamorata, ma prima di farlo vuole controllare che i suoi figli stiano bene.
Le cose sfuggono al controllo di Valerie, perché tra la ragazza e Stefan scocca subito qualcosa, ma lei è comunque costretta a lasciarlo, con la promessa di rivedersi. Una specie di The Notebook senza lieto fine, come ci fa notare Caroline.
Di questa parte ho apprezzato l'introduzione di Julian, che sarà probabilmente il villain della stagione, ma non troppo tutta la storyline dei due innamorati.
Introdurre un nuovo amore nella vita di Stefan, dopo sette stagioni nelle quali abbiamo conosciuto tante sue fiamme e tanti avvenimenti del suo passato, mi sembra un voler manipolare la storia più del necessario.
La gravidanza di Valerie poi, non so come prenderla. Se è vero che la donna ha perso il bambino la trovo un po' inutile, se invece si dovesse scoprire che da qualche parte nel mondo esiste un figlio o figlia di Stefan, la cosa sarebbe comica.
In tutto questo sembra che si stiano lanciando i primi segnali di crisi per Stefan e Caroline, anche questo prevedibile e forse necessario.
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| Un riassunto. |
Veniamo a sapere che nello stesso periodo, Lily ha mandato qualcuno anche a controllare Damon: Oscar, il sesto Eretico che mancava all'appello.
Tornando nel presente, Damon, Bonnie e Alaric vanno alla ricerca di Oscar appunto, e scoprono che il sesto membro della famiglia eretica non ha poi tutta questa voglia di seguire gli ordini di Lily, né di ritrovare Oscar, motivo per cui è stato mandato in missione dalla donna.
Damon riesce a catturarlo e a minacciare la madre, ma Valerie arriva prima e uccide l'uomo, per impedirgli di trovare Julian.
A questo punto con un altro eretico morto, le colpe cadranno su Damon e il vampiro si trova in una situazione pessima.
Intanto Bonnie e Alaric discutono sulla famigerata pietra della fenice e la questione del ritorno in vita di Jo.
Parte dell'episodio interessante, la storia procede e il trio Bonnie-Damon-Alaric funziona, inutile ripetere che non vorrei la resurrezione di Jo. Attendo i flashforward Bonnie e Alaric centrici per soddisfare la mia curiosità.
In questo episodio riusciamo a carpire anche una piccola parte di umanità in Lily, forse non è tutto perduto. Di sicuro ora sappiamo che non è lei che dobbiamo temere, ma Julian. Curiosa di vederlo nel presente.
Nei flashforward ritroviamo Tyler, che durante una chiaccherata al telefono con Stefan, fa sapere di volersi tirare fuori dai drammi. Stefan intanto parla preoccupato della sua cicatrice che si sta riaprendo e poi dà fuoco alla propria auto, salvando il diario. wtf
Un episodio leggermente sotto tono rispetto al precedente, ma la storia deve ancora ingranare, come è normale che sia al terzo episodio della stagione.
Appuntamento alla prossima!
Recensione di Lisa Marrucci.
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