CINERUBRICA: RECENSIONE Star Wars Episodio VII: Il Risveglio della Forza (senza spoiler)


Ci sono voluti dieci anni perché Star Wars tornasse nei cinema, con il primo capitolo della sequel trilogy, che narrerà gli eventi che seguono la dipartita di Darth Vader al termine di Il ritorno dello Jedi.
Possiamo quindi cancellare dalla memoria i piatti prequel, e concentrarci su una saga tutta nuova, il cui primo episodio è stato diretto dal creatore di Lost J. J. Abrams.
Il prodotto finale è stato qualcosa di eccezionale. La nuovissima trilogia si apre con una storia caratterizzata da personaggi interessanti, una fiaba appassionante e tanti nuovi dati per la già ricca mitologia di Star Wars.
Fatti da parte, George Lucas, la tua eredità è ben custodita: è il momento che una nuova generazione di eroi prenda il posto di Luke Skywalker e Han Solo.


Trent'anni dopo la morte di Darth Vader, una nuova armata appesta l'universo: il Primo Ordine, il cui membro più in vista è il potente Kylo Ren. Tre improbabili eroi, lo sbadato Finn, l'intrepida Rey e il pilota Poe Dameron, avranno il compito di guidare la Resistenza contro di loro.

Kylo Ren
Evitando ogni possibile spoiler, questa è la sinossi più sintetica possibile.
Il Risveglio della Forza è come la replica di un giocattolo costruita dal bambino che ci giocava continuamente da piccolo: è come l'originale, ma aggiornato secondo il canone contemporaneo
J. J. Abrams innova, nel vero senso della parola. Prende tutto quello che aveva reso grande la vecchia trilogia, prende ogni elemento che aveva funzionato con Luke Skywalker e soci e lo modernizza. I cari, vecchi Star Wars con i nuovi, fantastici effetti speciali.
Una regia pulita e ordinata, capace di coordinare l'azione sfrenata e caleidoscopica tipica dei Mission Impossible dello stesso regista, alla delicatezza delle scene più riflessive, intenzionate a sviluppare al meglio i personaggi. Non ci sono tempi morti, e difficilmente si è portati a distrarsi dalla visione: il cinema d'intrattenimento del miglior genere.
Per garantire la qualità dei protagonisti, la produzione ha richiamato Lawrence Kasdan, sceneggiatore di L'Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi, per co-scrivere il copione con lo stesso Abrams.
Passato e presente si incontrano, un presente che ha profonda riverenza per il passato splendente, adombrato minimamente da una trilogia di mezzo che ha rischiato di danneggiare il franchise di space opera più famoso della storia.


Prima di dire qualunque cosa, dobbiamo ricordarci che Star Wars è fondamentalmente una favola spaziale: Finn, Rey e Poe sono i nostri cavalieri, il Primo Ordine sono i malvagi stregoni, Kylo Ren è l'affascinante cavaliere nero, i pianeti sono i diversi regni, ricchi di bettole e castelli fatati.
Questo è essenziale per comprendere la natura di questo film, in cui nulla è più importante del confronto tra bene e male, dell'idea di equilibrio tra luce e tenebre.
Kylo Ren, magistralmente interpretato da Adam Driver, è un personaggio tremendamente affascinante, una figura soverchiante, potente, che raccoglie l'eredità del temibile Darth Vader. I due protagonisti maschili, invece, si configurano in maniera decisamente più "umana", con il timido Finn (John Boyega), desideroso solo di fare la cosa giusta, ed il coraggioso Poe (l'esperto Oscar Isaac), che sembra uscito direttamente da Top Gun.
Ben più complessa è Rey, interpretata da Daisy Ridley: è una donna forte, sicura di sé, la vera, nuova eroina della saga. Se Kylo è l'erede di Darth Vader, lei è senza dubbio meritevole del retaggio di Luke Skywalker. La stessa Ridley potrebbe essere alla svolta della sua carriera, essendosi resa protagonista di una prestazione davvero positiva.

Rey e Finn
Il cinque volte Premio Oscar John Williams è tornato alle musiche della saga che lo ha reso celebre, con ottimi risultati. Le scenografie sono spettacolari, mentre pecca un po' la fotografia di Daniel Mindel.
La vera forza del film, però, sta nel prendere largamente le distanze dal panorama dei blockbuster moderni: è distante dal canone cartoonesco ed esplosivo di The Avengers,  dalla fantascienza più pura e "per famiglie" de I Guardiani della Galassia e dall'oscura serietà di Man of Steel. Star Wars è ancora Star Wars, si innova pur rimanendo lo stesso. In questo, Il Risveglio della Forza riesce facilmente a troneggiare sugli altri colossi dell'intrattenimento.

Proprio alcuni dei punti che più ho elogiato, però, nascondono i principali difetti del film. Lo sviluppo dei personaggi finisce col richiamare forse anche troppo quello dei classici, mentre Finn e specialmente Poe non godono di una grossa analisi. Il secondo atto si configura leggermente lento, mentre alcuni personaggi secondari sembrano gestiti in maniera frettolosa.
Ma ciò è comunque insufficiente a scalfire l'effettiva qualità del film.

Per cui, Star Wars: Il Risveglio della Forza è un film che vi consiglio caldamente, poiché sarà capace di stupirvi e meravigliarvi per tutti i suoi 135 minuti. Cercate un film di Natale senza impegno, ma che sappia comunque convincervi che avete speso bene i vostri soldi? Scegliete il nuovo capitolo di Guerre Stellari senza pensarci due volte.

Giudizio: 8.5/10


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Articolo di Klaus Heller

1 commenti:

Unknown ha detto...

Ottimo articolo! Concordo con la tua analisi e con quasi tutto quello che dici. Forse i riferimenti alla prima trilogia sono stati anche troppi per i miei gusti!
Non voglio spoilerare, quindi mi fermo qui ;)