GAME OF THRONES - Recensione 6x07 "The Broken Man"



Questa settimana Game of Thrones ci ha portato di nuovo una puntata con poca azione palese, ma non per questo priva di avvenimenti importanti, oltre ad un ritorno a lungo atteso. Ormai manca poco alla conclusione di questa stagione e sembra che la serie abbia intenzione di seguire la linea delle altre, lasciando la maggior parte dell'azione alla fine. Che piaccia o no, ormai la direzione è questa e personalmente ho trovato comunque The Broken Man un episodio interessante e con molti meriti, nonostante alcune cadute di stile.


Cominciamo dall'inizio, quando, ancora prima della sigla, ritroviamo un personaggio mai davvero creduto morto da molti fan: il Mastino. Da lettrice sono sempre stata una sostenitrice della teoria che potesse essere ancora vivo, da spettatrice della serie forse anche di più, dunque non posso che essere felice di questo ritorno, ho però alcune cose da dire sulla modalità e sul futuro di questo personaggio. Inizio esprimendo la speranza che non sia soltanto un contentino per chi si aspettava di vedere Sandor ancora in vita, ma che trovi invece un suo posto nella storia e soprattutto una degna evoluzione per questo personaggio; nonostante il mio apprezzamento per il Mastino, posso dire che la sua storyline aveva trovato una conclusione sensata, quindi la decisione di riportarlo in vita deve necessariamente significare qualcosa per lui, altrimenti rischierà di rovinare uno dei personaggi più amati della serie. Per adesso ci è apparso come il Sandor che conoscevamo, con la differenza che sembrava aver trovato un suo posto nel mondo; questo ovviamente non poteva durare e già alla fine dell'episodio lo vediamo rimettersi in marcia dopo aver trovato tutti i suoi compagni uccidi dalla Fratellanza Senza Vessilli. Spero che riescano a trovare qualcosa di più per lui rispetto all'ennesimo proposito di vendetta, ma è troppo presto per giudicare.


Devo invece dire che il suo ritorno avrebbe potuto essere gestito meglio. Il personaggio in sé è stato convincente e mi è piaciuto vederlo di nuovo sullo schermo, ma i comprimari sono stati caratterizzati davvero poco. È vero che con tanti protagonisti è difficile concentrarsi su tutti gli altri, ma il personaggio di Ian McShane avrebbe potuto essere sfruttato meglio, vista anche l'ottima interpretazione dell'attore, mentre a mio avviso è rimasto un po' superficiale e non è riuscito a coinvolgermi davvero. La sua morte era telefonatissima, così come quella di tutti gli altri, ma non mi ha trasmesso molto, era quasi un evento atteso per far tornare il Mastino a fare qualcosa di importante. Allo stesso modo non mi sta piacendo granché la storia della Fratellanza Senza Vessilli, che sembra servire solo come plot device per sbloccare alcune situazioni; a questo punto mi chiedo se non l'abbiano inserita davvero per consentire la comparsa di un personaggio che molti lettori vorrebbero vedere sullo schermo. Con i tempi decisi dalla produzione non credo che ci sia molto tempo per sfruttare bene la cosa, ma staremo a vedere. In generale sono felice di questo ritorno ma anche molto preoccupata.

Rimanendo in zona, passiamo a parlare di Riverrun, che ci ha regalato una delle scene migliori della puntata: l'incontro tra Jaime e il Pesce Nero. Inizio subito dicendo che la rappresentazione di Brynden Tully mi è piaciuta moltissimo, è riuscito con poche battute a mostrare un grandissimo carisma e a farci capire molto del personaggio. Come spesso succede in questa serie, i titoli di Game of Thrones non sono riferiti ad un'unica cosa e sebbene l'uomo spezzato sia palesemente Sandor, a loro modo anche Jaime e Brynden possono essere considerati tali. Il confronto sul ponte tra i due mostra due uomini fermi ma allo stesso tempo provati: il Pesce Nero sa di non avere molte possibilità, ma ha tutto il tempo di aspettare il suo destino o, perché no, che un cambiamento nelle sorti dei regni porti ad una salvezza insperata e non intende rinunciare a lottare per la sua casa, preferendo la morte piuttosto che cedere agli odiati Frey. Per questo è pronto a sacrificare tutto, incluso Edmure. Jaime invece non vorrebbe essere lì, è palese la sua fretta di tornare a King's Landing dalla sorella, dove la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro, e proprio per questo è determinato a concludere l'assedio quanto prima, Il confronto tra questi due personaggi mi è piaciuto molto, è riuscito in pochi scambi a tirare fuori lati interessanti dei due e a farci appassionare alla sfida. Ho trovato un po' fiacco invece il ritorno di Bronn, personaggio che prima apprezzavo ma che mi sembra non abbia più molto da dire. Sempre più odiosi i Frey, ma d'altra parte fanno solo il loro lavoro.

Spostiamoci a King's Landing, dove la situazione continua a peggiorare a vista d'occhio. Inizierò facendo la persona antipatica che dice "ve l'avevo detto". Lo sapevo che Margaery non poteva essere davvero diventata una pedina dell'Alto Passero, è la nipote di Olenna, non si fa spezzare così facilmente; la scena dove passa il biglietto con la rosa alla nonna mi ha fatta esultare, non lo nego, anche se vedo sempre più nera la sorte di questo personaggio e forse anche del mio mito personale, nonna Tyrell. Un plauso a Natalie Dormer, che questa volta è riuscita solo con le espressioni a farci capire la determinazione e insieme la paura di Margaery, che agisce sempre e comunque per la sua famiglia, ma sa bene quanto sia bravo il suo avversario e pericoloso il gioco che ha scelto di intraprendere. E uno anche a Jonathan Pryce, l'Alto Passero appunto, che in questa puntata è riuscito a farsi odiare come non mai con il suo discorsetto a Margaery. Come ho detto, prevedo momenti brutti a King's Landing, ma la mia speranza è che nonna Olenna riesca con il suo ingegno a salvare il salvabile. 

A proposito di questo, devo gioire per il fatto che abbia finalmente detto in parole chiare a Cersei cosa pensa delle sue scelte e di dove hanno portato, rendendo realtà il sogno di molti spettatori che concordano con lei. Non sono sicura che inimicarsela in questo modo con i fanatici in giro sia stata la migliore delle idee, ma la classe e la determinazione con cui Olenna rimette sempre tutti al loro posto non smette mai di stupirmi. Sì, amo questo personaggio, non posso farci nulla. Cersei invece mi è sembrata fin troppo fiacca e accondiscendente, sembrava quasi che non fosse rimasto nulla della sua determinazione e nemmeno della sua follia. Credo che quest'ultima discussione con l'anziana Tyrell e la perdita del suo supporto potrebbe portarla a compiere azioni sconsiderate, forse proprio quelle che metteranno in moto il disastro imminente nella capitale.

Non mi ha convinta molto la parte sul Nord, devo ammettere che mi sarei aspettata molto di più da Jon Snow dopo essere tornato in vita, mentre invece sembra quasi farsi trasportare dagli eventi e aspettare che siano gli altri a salvare la situazione; infatti sono prima Tormund e poi Davos a convincere gli alleati, perfino Sansa mostra più carattere di lui e devo dire che tutto questo mi ha un po' delusa. Non posso però negare che questa parte ci ha regalato quella che è forse la scena migliore di tutto l'episodio: il colloquio con Lyanna Mormont. Trovo che questo personaggio sia riuscitissimo, una vera donna del Nord e degna nipote di Jeor Mormont; era facile non dimostrarsi all'altezza dopo la lettera mandata a Stannis, che recitava "Bear Island knows no king but the King in the North, and his same is Stark", invece vediamo una giovane donna decisa che incarna perfettamente questi ideali del Nord e ti fa concordare con la frase che le dice Davos: potrà anche portare solo sessantadue uomini, ma se sono tutti come lei, Bolton ha le ore contate!

Sansa invece non sembra di questo avviso, infatti la vediamo scrivere una lettera, probabilmente a Ditocorto. Sulle prime la questione mi aveva preoccupata, ma devo ammettere che in quella situazione è comprensibile che cerchi aiuto e forse potrebbe non essere nemmeno l'idea pessima che sembra, sempre che Sansa si ricordi sempre con chi ha a che fare e non faccia l'errore di sottovalutare la bravura di Baelish a rigirare le situazioni a suo favore. Aspetto a giudicare questa mossa perché voglio prima vedere dove porterà, ma rimane la speranza che la Sansa che abbiamo visto in questi ultimi episodi non si faccia convincere di nuovo da Ditocorto della sua buona fede ma intenda solo usare i suoi uomini per vincere con i Bolton. Rimane comunque un alleato pericoloso, ma vista la situazione potrebbero non esserci molte altre opzioni.

Per quanto riguarda la parte di Yara e Theon, devo dire che non mi ha convinta molto. Da una parte mi piace il modo in cui lei tenta di farlo tornare quello di una volta, dall'altra bisogna dire che portare uno nelle sue condizioni in una casa di piacere è un po' come sparare sulla croce rossa! Inoltre non mi piace molto questa associazione che viene fatta sempre tra donna guerriera e indipendente e omosessualità; forse è solo perché sono condizionata dal personaggio dei libri, che è altrettanto sessualmente libero ma preferisce gli uomini, ma in generale questo accostamento mi sembra un po' stereotipato. Perché una donna con quel carattere non potrebbe essere etero e magari una dama di corte gay? Probabilmente nessuno si è interrogato più di tanto sulla cosa, ma in questo caso sembra più un modo semplicistico di caratterizzare il personaggio piuttosto che un genuino desiderio di rappresentare una realtà dove esistono persone di tutti gli orientamenti sessuali (che dovrebbe essere, secondo me, la cosa da fare).

Anche Arya mi ha un po' delusa, anche se devo dire che molte cose in quella storyline mi convincono poco e mi fanno sospettare che ci sia qualcosa dietro: prima su tutte il modo in cui non si preoccupa minimamente di andare in giro a chiedere passaggi per Westeros, così come anche l'assenza di Ago e il modo in cui non si accorge del trucco fin troppo evidente del travestimento da vecchia. Anche il modo in cui si riprende uscendo dal fiume è poco realistico, dopo tutte le coltellate che ha preso, ma questo potrebbe essere giustificato dal fatto che portava i sacchetti di soldi sotto la maglietta, come si vede dopo che parla con il mercante. Per quanto riguarda questa parte sospendo il mio giudizio, perché l'ho trovata talmente poco credibile da farmi pensare che ci sia effettivamente qualcosa dietro, purtroppo dovremo aspettare la settimana prossima per scoprirlo.

Nel complesso l'episodio mi è piaciuto, ha regalato delle scene molto bene fatte e che mi hanno tenuta incollata allo schermo, nonostante la situazione abbia appena iniziato a smuoversi. Voi cosa ne pensate? Vi è piaciuto o vi aspettavate di più?

Come sempre, un saluto alle affiliate!




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Articolo di Venere B.

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