ARROW - "Ma il Team Arrow, ci è o ci fa?" Recensione "Honor Thy Fathers" (5x21)

Recensione "Honor Thy Fathers" (5x21).

In un modo o nell'altro, nonostante gli sforzi e i tentativi, Oliver finisce sempre per fare esattamente ciò che Adrian vuole.

 
L'episodio di questa settimana ci riporta al passato, esattamente al punto dove tutto ha avuto inizio: la morte di Robert Queen, il suo sacrificio e le ultime parole al figlio. Fu, come certamente ricordate, proprio il discorso del padre a dare ad Oliver la spinta necessaria per intraprendere la sua crociata di purificazione della città.

Ora, mi fermerei un secondo a riflettere su ciò che a noi non è mai sfuggito: Robert e Moira non solo non sono mai stai due stinchi di santo, ma erano palesemente due belle merde ambulanti. Li odiavo, cavolo se li odiavo.  Allora, se questo era più che chiaro ai miei occhi e, ne sono sicura, anche ai vostri, mi spiegate perché Oliver deve sempre cascare dalle nuvole come un pesce lesso? 
"Rimediare ai miei errori", "tutte le cose orribili che ho fatto" per lui cos'erano? Ovviamente nel passato di quell'uomo erano contemplati anche degli omicidi, qual è la sorpresa?

Questa ingenuità forzata di Oliver, questo sapere ma non voler vedere, è destabilizzante e contrasta per fortuna con la fermezza di Thea che ha dimostrato di essere molto più cosciente da un certo punto di vista rispetto a suo fratello, nonostante il suo hobby sia intraprendere lunghi viaggi per far pace con se stessa e tornare sempre più in guerra e più confusa di prima. Vabbè, ti perdoniamo, perché ci sei simpatica. L'ipotesi di non guardare quel video non l'ha neppure sfiorata, perché sapeva esattamente cosa avrebbe visto. La voglia di conoscere la verità è stata più forte della paura, quella che ha impedito ad Oliver di avere lo stesso atteggiamento.

Il dramma di due figli che lottano con il ricordo di due genitori amorevoli, dimostratisi nel concreto delle persone orribili, è stato molto coinvolgente, duro e a tratti commovente. Era ciò che Prometheus voleva: frantumare l'idea positiva che Oliver aveva di suo padre nonostante tutto, cancellare l'immagine di un uomo che si toglie la vita per permettere al figlio di sopravvivere e sostituirla con quella di un assassino senza scrupoli e sentimento
E qui rientriamo nell'altro scontro a due, filo conduttore di questa stagione: due figli che lottano tra loro a causa dei rispettivi padri e, paradossalmente, per onorarne la memoria.

Per fortuna, alla fine, Oliver comprende e affronta la realtà, cioè che Robert, a dispetto di tutto il male che può aver causato, era suo padre e colui che gli ha affidato il compito più importante: essere un uomo migliore, essere qualcuno in grado di cambiare le cose in positivo, di cambiare molte vite in positivo. Le parole di Felicity sono cadute a pennello come sempre e questo mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo: con i loro brevi ma intensi scambi di battute, tutto sembra essere tornato al suo posto talmente bene che il ragazzo si lascia convincere a rivestire i panni di Green Arrow e a prepararsi a fronteggiare Chase per l'ennesima volta, lasciandosi finalmente alle spalle tutto ciò che è stato. 
 

E qui, devo ammetterlo, il vecchio Adrian mi ha fatto una tenerezza immensa. Oliver gli ha praticamente spiattellato in faccia che suo padre non l'ha mai voluto, che per lui non significava niente, che si vergognava di lui perchè è sempre stato semplicemente un pericoloso psicopatico. Beh, non possiamo di certo dargli torto ma poveraccio! Ha fatto persino il labbro tremulo! 

Qui, comunque sia, a livello di credibilità, abbiamo rasentato il limite dell'inverosimile: dopo tutti i marchingegni psicologici e fisici degli ultimi tempi, dopo tutti i neuroni che Chase deve essersi fumato per mandare in palla l'intero team, ma chi cavolo ci crede che bastano due paroline ad effetto per farlo arrendere? Chi? I nostri valorosi eroi ovviamente! Ma com'è possibile che siano così tonti?

Adrian si inginocchia e viene così arrestato e rinchiuso in una cella dell'Argus (dove, soffermiamoci un pò a riflettere, gode di un televisore al plasma 740000 pollici in HD) e il team Arrow festeggia e brinda, ignaro di aver fatto, ripeto, passo dopo passo, esattamente tutto ciò che il nemico si aspettava e voleva.

Il sorrisino finale è tutto un programma da brivido: Adran ha preso William, ha un enorme asso nella manica e di certo ha ben chiaro come e quando sfruttarlo a proprio vantaggio. Ragazzi, il villain di questa stagione è qualcosa di straordinario. 

Nei flashbacks siamo ad un passo dal ritorno di Oliver a Starling City. Anche qui non mancano i colpi di scena e chissà cosa ancora dovrà affrontare prima di ricongiungersi alla sua famiglia. L'accenno a Slade è profetico: manca sempre meno al suo ritorno e noi già non stiamo più nella pelle.


Sono rimasta scioccata dal comportamento di Rene. In una sorta di evoluzione del personaggio, mi aspettavo entrasse in quella stanza da un momento all'altro, pronto a combattere per riprendersi sua figlia. Invece, mi sbagliavo.
Lo sguardo triste di Zoe e quello deluso di Quentin sono stati un colpo. Lance non accetta che un padre possa rinunciare a riavere la sua bambina, soprattutto ora che sa di aver perso la sua per sempre e darebbe qualsiasi cosa per riportarla indietro. Rene: bocciato. Ridateci Rory che era uno tosto e pure carino! 

In conclusione, mancano una manciata di episodi al gran finale, purtroppo, l'adrenalina sale ed io non posso che lasciarvi con una sviolinata per i produttori e gli scrittori di questa quinta stagione che, penso possiamo affermarlo con certezza, è sicuramente una delle migliori di Arrow...almeno finora!


ALLA PROSSIMA



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Articolo di Unknown

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