SUPERGIRL - Recensione dell'episodio 2x21 "Resist"


La minacciosa flotta daxamita è arrivata sulla Terra attraverso il portale che Rhea aveva fatto costruire con l’inganno alla fiduciosa Lena che è stata rapita, insieme a Mon-El, dalla regina cattiva per un qualche apparentemente inspiegabile motivo.


La spiegazione sta, è presto detto, nella necessità di un matrimonio. Non uno qualunque, badate bene, ma quello tra una terrestre (gradita a Rhea, ça va sans dire) e Mon-El che, in qualità di legittimo erede della reale dinastia daxamita, sarebbe divenuto re di New Daxam, ovvero the planet formerly known as Earth. Eh, mammà pensa sempre in grande, non c’è che dire! Non basta aver attaccato a tradimento un pianeta e ordinato alla popolazione sbigottita di arrendersi, assolutamente no. Quello che serve è un bel matrimonio per garantirsi l’approvazione del popolo che, felice come non mai delle nozze reali di un invasore alieno, non avrebbe di certo badato alla quasi insignificante questione della sottomissione. Bah, che idea balzana!

Certo, i due disgraziati hanno provato a ribellarsi, a puntare i piedi e dire di no, ma si sa quando minacciano di far saltare un ospedale pediatrico non ci si può che arrendere.


Nel frattempo, la presidente Marsdin, scampata alla distruzione dell’Air Force One, si manifesta per quello che è realmente, ovvero un’aliena. Ma terrestre o meno l’ordine è quello che qualunque presidente avrebbe dato: abbattere la nave madre aliena per cercare di disorientare e disperdere l’esercito daxamita. A nulla valgono le ragioni che Supergirl oppone. Il fatto che Lena e Mon-El si trovino sulla navicella deve essere considerato un sacrificio inevitabile per salvare National City. E sarà proprio Alex, suo malgrado, ad essere incaricata, in qualità di direttore provvisorio, del gravoso compito di penetrare nel quartier generale della DEO e trovare il cannone a positroni da puntare e azionare contro la nave nemica.

Ma come può Supergirl decidere tra la salvezza della città e dei suoi abitanti e quella di due delle persone che ama di più al mondo? È miss Grant a farle capire che non sono le cose che facciamo a dare un senso alla nostra vita ma le persone che amiamo. Così la ragazza d’acciaio decide di accettare l’aiuto di Lillian Luthor e del suo “terminator” per salire a bordo della nave daxamita e portare via i due ostaggi prima che Alex azioni il cannone.



Peccato che Mrs. Luthor non abbia alcuna intenzione di comportarsi in modo leale e, com’era ovvio pensare, non appena rientrata sulla Terra con la figlia e il tirapiedi, cerca di bloccare il rientro dei non terrestri Supergirl e Mon-El. Ma la nostra eroina non è poi così ingenua come si potrebbe pensare. Una cimice applicata da Winn su Henshaw le permetterà di tenere aperto il proiettore e far tornare Mon-El sulla Terra. Sì, perché la dolce Kara non andrà con lui. Vuole rimanere per offrire a Rhea la possibilità di arrendersi con dignità prima che il cannone venga azionato.

I due piccioncini innamorati si scambiano un tenero bacio e si separano, confidando di ritrovarsi quando tutto sarà finito.


Mentre questo accade lassù nello spazio, sul pianeta Terra (sì perché, checché ne dica sua maestà, è ancora il pianeta Terra) o per meglio dire dalla sede della CatCo, un’ispirata miss Grant va in onda in mondovisione (e oltre) per dire agli abitanti di National City che il loro compito è di resistere. Resistere agli invasori alieni con tutte le forze possibili perché ne hanno il potere, perché sono forti, perché el pueblo unido jamàs serà vencido… Ah no, scusate, quella era un'altra cosa…

Dicevamo. Cat Grant è riuscita con poche ma ben azzeccate parole ad infondere il coraggio negli abitanti che, tutt’ad un tratto, si scoprono senza paura e si riversano come fiumi in piena, come un sol uomo, nelle strade e, a mani nude, si confrontano contro i daxamiti che, nonostante siano armati fino ai denti con gli ultimi ritrovati della tecnologia aliena, sembrano soccombere alla furia degli stessi che giusto cinque minuti prima avevano facilmente sottomesso. Ecco cosa serviva: un buon motivatore e il gioco è fatto.


Sempre a proposito di discorsi profondi, anche Supergirl si produce in una performance tra le più toccanti mai sentite. Naturalmente, la regina non poteva che riderle in faccia. Dal momento che è stata perfino in grado di uccidere il marito perché la contrastava, perché mai delle belle parole di un'insignificante ragazzina kriptoniana dovrebbero in qualche modo toccarla? Il suo obiettivo non prevede rinunce. Per nessuna ragione.


Cosa ci aspetta, quindi, nel prossimo episodio ovvero nel gran finale di stagione? Supergirl riuscirà ad avere ragione della perfida Rhea? Oppure sarà necessario il sacrificio di qualcun altro per il bene supremo?



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Articolo di Heather Purple

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