Il Co- Creatore della serie Mark Frost rivela che, persino nel 1990, sapeva che Internet avrebbe giocato un ruolo innovativo.
La prima messa in onda di
Twin Peaks è riconosciuta per aver
cambiato il modo in cui si considera la televisione. Secondo l’esperto dei
media, il Dr. Henry Jenkins, però, la sua influenza va oltre il piccolo
schermo.
Grazie ai fans più
appassionati, nei primi anni 90, Twin Peaks, creata da David Lynch e Mark
Frost, potrebbe aver aiutato a creare il discorso sui media nell’internet, come
lo conosciamo oggi.
Infatti, Frost ha rivelato
all’IndianWire che c’era qualcosa di cui era consapevole già all’epoca,
rispondendo a una domanda che chi ha seguito Twin Peaks con intensità si è
domandato per decenni.
Quando Twin Peaks è stato
presentato nel 1990, gli spettatori sono stati catturati dai misteri della
serie e una piccola parte si ritrovava su internet per confrontare le proprie
teorie e cercare risposte. A quel tempo non esistevano social media come
Twitter o Facebook e nemmeno la moderna concezione di blog. Al loro posto,
comunità di persone virtuali si riunivano in sistemi di reti e server come
Usenet, fondata nel 1980.
Non che Usenet a quel tempo
fosse un servizio famoso e molto utilizzato. “Usenet, in quegli anni, era
impiegato più che altro per ricerche universitarie, basi militari e diffusione
del pensiero scientifico” dice il Dr. Jenkins all’ IndianWire. “Era poco
sviluppato. Non era utilizzato dalla maggior parte della popolazione. Questo
tipo di discussioni sono nate come persone al lavoro che interagiscono tra loro
parlando di un interesse comune”
Per trovare la ragione per cui Jenkins stava loro prestando attenzione all’epoca bisogna tornare ai primi anni ’90. Stava lavorando a un testo innovativo “Textual Poachers” , un libro pubblicato nel 1992 che esamina la relazione tra la cultura pop e i suoi fan.
Per trovare la ragione per cui Jenkins stava loro prestando attenzione all’epoca bisogna tornare ai primi anni ’90. Stava lavorando a un testo innovativo “Textual Poachers” , un libro pubblicato nel 1992 che esamina la relazione tra la cultura pop e i suoi fan.
La maggior parte del libro
si focalizza sull’evoluzione delle Fan Fiction e altre opere dei fan, ma
piccoli punti chiave si concentravano sul fandom online che si era creato
attorno a Twin Peaks.
“Ho dovuto spiegare cosa
fosse Internet. Ecco quant’era nuovo all’epoca questo fenomeno” dice Jenkins “Era
il periodo in cui Usenet era la mia materia di studio, e la maggior parte delle
persone non erano mai state online. Per quanto ne sappiamo è una delle prime
etnografie fatte di un elenco di discussioni online. Le persone ne erano
enormemente affascinate. L’idea che delle persone sedute davanti ai loro
computer discutessero di uno show televisivo cercando di risolvere il mistero
di chi avesse ucciso Laura Palmer, ha stuzzicato l’interesse del pubblico quando l’ho
presentata per la prima volta.
Dal pubblico, Jenkins ha
cominciato a sottoporre il suo lavoro al mondo accademico, che stava soltanto
cominciando a scoprire quanto internet avrebbe cambiato il modo in cui le
persone si approcciano ai media che guardano. “ Nessuno di noi avrebbe potuto
prevedere quanto grande sarebbe diventata la risposta dei fan alla televisione,
e come le cose che sono state modellate in precedenza da gruppi come alt.tv.twin-peaks
si sarebbero poi diffuse negli anni a venire” dichiara lui.
Mentre lo show era in onda, alt.tv.twin-peaks (l’alt rappresenta il fatto che Twin Peaks era diventato una discussione primaria per il server) era uno dei gruppi più popolari di Usenet.
Mentre lo show era in onda, alt.tv.twin-peaks (l’alt rappresenta il fatto che Twin Peaks era diventato una discussione primaria per il server) era uno dei gruppi più popolari di Usenet.
“Non ricordo in numeri perché
si tratta di decenni fa” dice Jenkins “Ma all’epoca Twin Peaks era uno degli
argomenti più discussi in internet”.
Queste discussioni
significavano che i fans online stavano
sperimentando un' esperienza differente rispetto agli spettatori non connessi. “I
fan cominciavano a lamentarsi che lo show era diventato così semplice che non
gli dava abbastanza materiale su cui lavorare, ma se si leggeva la critica, all’epoca,
si lamentava che la serie fosse diventata talmente complessa che gli spettatori
non riuscivano più a seguirla” dichiara Jenkins.
“C’era un senso di capacità
collettiva nella comunità di fan che esigeva più profondità, più trame, più
misteri di quanti ne ricevessero, e potevano elaborare più informazioni
riguardo alla show di quanto potesse fare il singolo spettatore che si gode la
serie individualmente dal suo salotto. Per me, proprio questo ci illustra il
potenziale di una comunicazione network, per portare poi a quello che noi oggi
chiamiamo intelligenza collettiva, anche se questo termine all’epoca non
esisteva ancora” aggiunge Jenkins.
Come esempio precoce di persone che interagiscono tra loro online, alt.tv.twin-peaks ha aiutato a stabilire comportamenti e linee guida che si sono poi evoluti nella cultura ossessiva dei social media di oggi.
Come esempio precoce di persone che interagiscono tra loro online, alt.tv.twin-peaks ha aiutato a stabilire comportamenti e linee guida che si sono poi evoluti nella cultura ossessiva dei social media di oggi.
Significa oltretutto, che
Jenkins ha iniziato a capire l’Internet e come avrebbe cambiato il nostro mondo
e da allora lo ha registrato nei suoi lavori, incluso l’affascinante testo “Convergence
Colture”
“Ero un passo avanti agli
altri nell’osservare lo sviluppo dei fandom online che avrebbero poi portato al
fenomeno di Lost. Quello è stato il momento penso in cui tutti si sono resi
conto di quanto intensa fosse la correlazione tra le interazioni online e la
televisione. Twin Peaks è, in molti modi, uno show all’avanguardia” dichiara
Jenkins.
Lost, senza dubbio, ha
creato una svolta nei termini delle relazioni tra la televisione, i fan che la
guardano e nel mezzo digitale utilizzato per discuterne.
Come ci spiega Jenkins: “L’idea
di creare siti online di riferimento per mettere insieme tutte le informazioni,
le persone che si scambiano teorie alternative su ciò che potrebbe accadere, lo
show che intenzionalmente incastra piccoli segreti e misteri, Easter eggs messi
lì per essere notati e discussi, la percezione che i creatori stessero seguendo
le teorie dei fans e che modificassero la trama in base a queste; tutto quello
che le persone avevano scritto su Lost, era già stato scritto in Twin Peaks”.
Infatti, Jenkins che ,
persino in una cultura ossessiva pre-digitale, Twin Peaks stava chiedendo più
del suo pubblico durante la prima messa in onda. L’attrattiva di Twin Peaks si
manifesta da una scena a un flash veloce all’immagine successiva.
Erano state filmate
appositamente per essere decifrate. Non era solo un insieme di clip ordinate. È
stato riconosciuto in fretta. Penso che l’unico modo per trattarlo sia
utilizzare un VCR e riprodurlo diverse volte col fermo immagine. Per quanto mi
riguarda aspetto con ansia il momento in cui la mappa di Lost verrà proiettata
sullo schermo molte volte in frame veloci”.
Questo è il punto : creando un mistero così accattivante, Twin Peaks ha insegnato a un gruppo nascente di utenti di Internet cosa vuol dire relazionarsi con la tv online.
Questo è il punto : creando un mistero così accattivante, Twin Peaks ha insegnato a un gruppo nascente di utenti di Internet cosa vuol dire relazionarsi con la tv online.
“Con Twin Peaks e Usenet, le
persone si relazionavano durante le pause pubblicitarie mentre lo show era in
onda, allo stesso modo di Twitter ai nostri giorni”.
Grazie a Twitter oggi, sappiamo che molti showrunner seguono le conversazioni online, ma, durante la messa in onda di Twin Peaks, molti su Usenet non erano certi che i creatori della serie sapessero della loro esistenza.
Grazie a Twitter oggi, sappiamo che molti showrunner seguono le conversazioni online, ma, durante la messa in onda di Twin Peaks, molti su Usenet non erano certi che i creatori della serie sapessero della loro esistenza.
“C’erano voci secondo cui
Mark Frost seguisse le discussioni” ci
dice Jenkins “ Alcuni profili falsi fingevano di essere David Lynch a un certo
punto, ma vennero scoperti con facilità, ma era un' opinione diffusa che Mark
Frost leggesse le conversazioni”
IndianWire ha chiesto se
Frost avrebbe voluto rispondere e la risposta non si è rivelata chiara e
scontata (ma molto appropriata, vista la natura della serie)
“A metà produzione”, Frost ha scritto via mail, “ Ho ricevuto una pila di stampe sulla mia scrivania spessa quanto l’elenco telefonico di Los Angeles . Dialoghi di chat room di alcuni forum che si erano creati. Non c’è bisogno di dire quanto fosse sorprendente. Io mi adatto facilmente, ma lì avevo la prova concreta che un nuovo mondo si stava formando proprio sotto i nostri piedi. Ho letto circa nove pagine e ho pensato: ‘qui regna la follia’, ed era troppo per poterci pensare. Li ho messi da parte e ho continuato la lavorare alla serie” ha aggiunto.
“A metà produzione”, Frost ha scritto via mail, “ Ho ricevuto una pila di stampe sulla mia scrivania spessa quanto l’elenco telefonico di Los Angeles . Dialoghi di chat room di alcuni forum che si erano creati. Non c’è bisogno di dire quanto fosse sorprendente. Io mi adatto facilmente, ma lì avevo la prova concreta che un nuovo mondo si stava formando proprio sotto i nostri piedi. Ho letto circa nove pagine e ho pensato: ‘qui regna la follia’, ed era troppo per poterci pensare. Li ho messi da parte e ho continuato la lavorare alla serie” ha aggiunto.
Jenkins ha risposto a
questo? “ Interessante, i fan si immaginavano Frost a leggere i post
quotidianamente. Oggi molte produzioni assumono del personale apposta per
questo, per capire i gusti e le critiche del pubblico e mappare i responsi alle
decisioni creative e realizzare una risposta maggiore” ci dice “ Nessuno a quel
tempo si aspettava che Twin Peaks facesse questo. Semmai, speravano che Mark
Frost e David Lynch facessero l’opposto, capire in che direzione andasse la
massa e lanciare apposta un tiro mancino.
Gli autori erano visti come illusionisti
che vogliono costantemente sfidare le aspettative e menti geniali che hanno
pensato a tutto all’ennesimo grado”.
Si parla di uno dei maggiori
punti chiave di Jenkins, quando si tratta di Twin Peaks come di una proprietà, come
si è conservata oggi. Riferendosi in particolar modo a David Lynch ma anche
alla serie nell’insieme, in questa nuova era, Jenkins osserva : “ Lui vuole
essere l’autore illusorio di ventisette anni fa”.
Fonte: IndieWire
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