GAME OF THRONES - Recensione dell'episodio 7x05 "Eastwatch"

Come avevamo previsto nell'anteprima, questo quinto episodio è stato un preludio che getta le basi per quello che sarà il momento culmine di tutta la saga: lo scontro tra la luce e le tenebre, tra il Night King e Azor Ahai (chiunque esso sia tra Daenerys e Jon). Non per questo è stato però un episodio scialbo e poco movimentato, anzi si è rivelato avvincente e denso di avvenimenti che avranno sicuramente la loro ripercussione nei prossimi episodi.


Partiamo dall'inizio: la puntata parte ricollegandosi direttamente al finale della precedente, con Jaime e Bronn che escono sani e salvi (menomale) dal lago. "I have to tell Cersei" sono le prime parole che pronuncia Jaime, che sa perfettamente cosa vuol dire avere a che fare con questi Targaryen esaltati fissati con il fuoco e vuole subito mettersi ai ripari. Ricordiamo che Jaime sa perfettamente fino a che punto può spingersi la follia di un Targaryen ed era pronto anche a sacrificare la sua stessa vita per risparmiare a Westeros un nuovo Aerys.
E, come vediamo nella scena successiva, i suoi timori non sono per nulla infondati, infatti poco più in là Daenerys sta facendo ai pochi superstiti dell'esercito Lannister-Tarly un discorso degno dell'Inquisizione spagnola: "bend the knee or die" è il suo ritornello. Le prime vittime sono i due Tarly, padre e figlio, che rifiutandosi di sottomettersi ad una regina straniera che tenta di piegare la loro volontà con il terrore, affrontano stoicamente una morte terribile di fronte ad un atterrito Tyrion Lannister, non più molto sicuro di aver scelto la giusta fazione. Vi ricorda qualcosa? Sì, l'esecuzione di Rickard e Brandon Stark ad Approdo del re per mano del babbo di Daenerys, che mica per niente si era guadagnato il titolo di "mad king" bruciando vivi tutti i suoi nemici. 

Nessuno si aspetta l'inquisizione Targaryen

Daenerys ha passato letteralmente tutte le puntate precedenti a dire di non essere la figlia di suo padre e di non essere il mostro che Cersei descrive per poi comportarsi esattamente in questo modo. E dello stesso parere sembrano essere i suoi alleati, Varys e Tyrion, che infatti nella scena direttamente seguente si danno all'alcolismo discutendo la necessità di tenere a bada questo lato un po' hitleriano di una sovrana che in realtà vuole porsi come la regina del popolo.

A Roccia del drago, nel frattempo, Jon Snow fa amicizia con il cuginetto Drogon:

How to Train Your Dragon III

Gli sceneggiatori stanno lasciando sparsi qui e lì indizi sulla vera identità Jon Snow, infatti è risaputo che i draghi riconoscono il sangue Targaryen.
L'idillio dura pochissimo, infatti Jon riprende subito a pressare Daenerys con questa storia degli Estranei, Bran ha avuto un'altra visione: l'esercito dei morti sta raggiungendo il Forte orientale. Però invece di passare ai fatti Dany è ancora fossilizzata su questa cosa del gioco al potere e vuole trattenerlo ulteriormente sperando di riuscire ad ottenere atto di sottomissione sfruttando la situazione, ma Jon non è tipo da perdersi in scemenze e infatti zittisce tutti e va via:

drop the mic

Tyrion, forse spaventato che la sua famiglia sia la prossima a finire alla griglia, consiglia a Daenerys di cercare un armistizio con i Lannister, in modo tale da risolvere prima questa questione con gli Estranei. Il piano è quello di portare ad Approdo del Re un non-morto di modo tale da convincere tutti che in realtà la vera battaglia non è quella per il Trono di spade ma quella per la sopravvivenza del Continente. A farsi carico di questa missione pressoché suicida è il redivivo Jorah Mormont, che probabilmente si aspettava un "no, non andare" della sua Khaleesi che invece un po' se ne frega perché ormai fa gli occhi dolci solo a Jon Snow.
Invece è Tyrion che si candida come emissario per i Lannister. Sfruttando le conoscenze di Ser Davos e la lealtà ambigua di Bronn, il nano riesce ad organizzare un incontro con il fratello. L'incontro è tutt'altro che amichevole (vorrei ben vedere) ma i Lannister sembrano essere pronti ad accettare l'armistizio della regina dei draghi, anche se non è per il buon cuore di Cersei, anzi, quest'ultima dimostrandosi la degna figlia di suo padre vuole solo sfruttare questo stallo per mettersi di nuovo in posizione di vantaggio su Daenerys. E inoltre annuncia a Jaime di essere di essere di nuovo in attesa di un erede, questa volta un vero Lannister di nome di fatto.


Tywin ci manchi


Anche se c'è buona possibilità che quello di Cersei sia un bluff per tenere ancora più avvinto a se un titubante Jaime Lannister, in quanto la profezia le aveva rivelato che avrebbe avuto solo 3 figli. Però c'è anche la possibilità che della profezia se ne sono scordati tutti, non sarebbe la prima volta per D&D.


Mentre si consuma la soap dei Lannister, torna sui nostri schermi un altro personaggio a lungo perduto: Gendry, il figlio bastardo di Robert Baratheon, ex recluta dei Guardiani della notte, ex ostaggio della Fratellanza senza vessilli, ex ostaggio di Melisandre e medaglia d'oro di canottaggio.
Gendry, in virtù dell'amicizia che legava il padre a Ned Stark, giura fedeltà a Jon e si mostra pronto ad accompagnarlo nella missione oltre la Barriera.


A Grande Inverno, Sansa Stark tenta di sedare i malumori dei lord del Nord e della Valle, contrariati (giustamente) che il loro re stia facendo assolutamente nulla a Roccia del Drago invece di preoccuparsi dei problemi del nord. Arya, ormai sempre più inquietante, assiste alla discussione per poi rinfacciare alla sorella di non essersi battuta per Jon punendo i lord che hanno osato criticarlo in sua presenza. Anche lei molto diplomatica non c'è che dire.
Arya oltre dare questi preziosi consigli di buon governo, sfrutta le sue nuove qualità di ninja per spiare Ditocorto che però non essendo proprio l'ultimo arrivato, orienta gli avvenimenti per approfondire ulteriormente l'inimicizia tra le due sorelle.




L'ultima storyline affrontata nella puntata è quella di Sam e Gilly. L'ultimo dei Tarly, ormai stufo della derisione e dell'incredulità dei maestri della cittadella, decide di rubare quanti più libri e pergamene può per poi partire alla volta, probabilmente, del nord.
Importantissimo è un dettaglio della conversazione con Gilly che è necessario non farsi sfuggire: la giovane bruta mentre è intenta ad aiutare Sam con le sue scartoffie rinviene un documento che testimonia che Rhaegar Targaryen ha fatto ufficialmente annullare il suo matrimonio con la principessa Elia per risposarsi con un'altra donna a Dorne (ovviamente si tratta di Lyanna Stark), questo vorrebbe dire che in realtà Jon Snow è tutt'altro che un bastardo senza diritti, anzi ha una pretesa al Trono di Spade di gran lunga più legittima di quella della zia.




La puntata si conclude con Jon, Gendry, Jorah, Tormund e quel che rimane della Fratellanza senza vessilli che si accingono a partire per la loro missione al di là della Barriera, che sarà oggetto della prossima puntata, almeno a quanto sembra dal trailer:




Una puntata quindi con un ritmo narrativo molto più rilassato rispetto alla battaglia spettacolare della 7x04, ma che aggiunge moltissima carne al fuoco (pun intended) e che offre molti spunti e ci lascia con molti interrogativi: alla luce di ciò sarà veramente Jaime il valonqar della profezia? Qual è il piano di Ditocorto? Riuscirà veramente a mettere le sorelle Stark l'una contro l'altra o le due faranno fronte comune per eliminarlo definitivamente? L'armistizio tra Cersei e Daenerys sarà rispettato visto il carattere per niente pacato delle due regine?

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Articolo di Unknown

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