THOR: RAGNAROK: fra storia, mito e i Queen.

Perché “Ragnarok”?
Tutto inizia secoli fa, dove alle origini del mito troviamo le religioni scandinave, in particolare quella norrena, piena di divinità “metallare” con la barba.
Purtroppo per loro, avevano il destino segnato. Secondo la mitologia norrena infatti, l'esistenza di tutto ciò che fu creato al principio dei tempi è ciclica: alla fine di ogni ciclo, prima della rinascita, ogni cosa deve morire.
Ed è così che finiscono le divinità norrene, Thor compreso.
Ma prima di diventare troppo teologici, torniamo coi piedi per terra e ai fumetti. Thor, editorialmente, nacque nell'agosto del 1962 (Journey into Mystery n.83), però, per trovare il suo Ragnarok, ha dovuto aspettare addirittura qualche decennio. Correva l'anno 2004 e la Marvel sconvolse i suoi lettori con la morte dell'eroe “divino” per eccellenza e di tutto il suo cast di comprimari.
Fra Fenris il lupo, Surtur il demone di fuoco, Hela regina di Hel (l'Aldilà norreno) e il sempre bugiardo Loki, le sfide furono troppo titaniche per il Dio del Tuono, che dovette soccombere.
Certo, non sappiamo quanto di tutto questo sarà presente nel film diretto da Taika Waititi, ma, se stavate cercando un punto di partenza, lo avete trovato!
Copertina della saga Ragnarok, uscita su Thor.

Perché Hulk?
Il perché in Thor:Ragnarok troviamo anche Mark Ruffalo/Hulk, è un discorso ben più complicato.
Intanto torniamo un poco indietro, di qualche anno: nel 2006 la Marvel cominciò a pubblicare lo story arc dal nome di Planet Hulk: dopo l'ennesimo disastro causato da Hulk, un consesso di eroi (Doctor Strange, il professor Xavier, il re degli Inumani Freccia Nera e il sovrano africano Pantera Nera) si decise a spedire il mostro verde nello spazio, così da non causare più danni all'umanità. Finito su di un pianeta di schiavisti e arene, Hulk si ritrovò a combattere come gladiatore per ritrovare la propria libertà (una sorta di Russell Crowe verde e molto più muscoloso).
E' a questa storyline che chiaramente si rifà parte del film, come si può intuire da locandine, trailer e foto, in cui nell'arena troviamo pure il protagonista Chris Hemsworth col suo nuovo taglio di capelli.
Restano da fare giusto un paio di appunti sulle principali differenze rispetto ai fumetti. Il primo è che, rispetto ai fumetti, pare che in questo caso l'esilio dell'Avenger superforte sia stato autoinflitto da Bruce Banner/Hulk (ricordate una delle scene finali di Avengers: Age of Ultron, in cui Hulk si trovava su di un quinjet diretto chissà dove?). Il secondo appunto è che, sebbene Thor non apparisse nella saga di Hulk, al suo posto c'era comunque un pezzo da novanta, ovvero Silver Surfer; quest'ultimo, per motivi di diritti cinematografici (lo sfruttamento dei Fantastici Quattro e dei suoi comprimari è proprietà della FOX), chiaramente e purtroppo non sarà presente.
Comunque resta il quesito: perché Hulk, perché non fare un film intero direttamente su Planet Hulk?
Come per Silver Surfer, il problema sono i diritti cinematografici.
A quanto pare (e diciamo “a quanto pare” perché tutto è top secret) eventuali diritti su di un film totalmente su Hulk (e/o con “Hulk” nel titolo) appartengono alla Universal e non a Disney/Marvel Studios. Se ripensiamo infatti all'ultimo film uscito su Hulk, il mezzo flop con Edward Norton The Incredible Hulk, era appunto una coproduzione Marvel Studios/Universal; e nonostante siano passati molti anni dall'ultima pellicola stand-alone su Hulk, la Disney non ha la possibilità di produrre e distribuire un film sul “Gigante di Giada” senza il benestare della Universal e, cosa ancora più importante, senza dividerne i profitti.
E così ci ritroviamo con un possibile film su Hulk racchiuso in Thor: Ragnarok, il tutto con la scusa dell'ambientazione spaziale.
Perché il “Guardiani della Galassia style”?
I motivi sono sostanzialmente due.
Il primo è, detta papale papale, parafrasando le parole del boss dei Marvel Studios Kevin Feige, che i Guardiani della Galassia, coi loro colori e la loro verve e la loro fantascienza particolare, vendono meglio di qualunque altra storyline cosmica (e non) in mano alla Marvel.
Altro motivo è una delle fonti d'ispirazione del regista e sceneggiatore Taika Waititi. Di cosa stiamo parlando? Delle atmosfere e delle tonalità esplosive delle tavole disegnate, agli albori della Marvel, da nientemeno che Jack “The King” Kirby.
Una coloratissima cover di Jack Kirby.
Infine, se avessimo bisogno di un altra prova dell'influenza dei Guardiani della Galassia (e pure degli anni '80) sul film, il regista ha dichiarato che, se Freddie Mercury fosse stato ancora vivo, avrebbe chiesto ai Queen di scrivere la colonna sonora della pellicola (avete presente Highlander?).
Una delle ultime foto uscite, con Loki vs. Valchiria.
A parte tutto questo, cosa dobbiamo aspettarci?
Intanto ci aspetta un cast stellare. Oltre a Chris Hemsworth, Mark Ruffalo e Tom Hiddleston a farla da padroni, abbiamo il sempre affidabile Sir Anthony Hopkins come Odino, una “dark” Cate Blanchett come Hela signora di Hel, il buon Chris Elba che riprende il ruolo di Heimdall, e pure Jeff Goldblum nei panni del Gran Maestro, sovrano del pianeta dei gladiatori. E poi ci sono Karl Urban nelle vesti del possente Skurge e Tessa Thompson come Valchiria (il che ha fatto girare la testa a innumerevoli fan per via delle differenze etniche rispetto all'originale). E come se tutto questo non bastasse, sarà presente pure Sam Neill (il professor Grant di Jurassic Park) in un ruolo ancora da rivelare.
Infine, parlando del cast, ancora si rumoreggia il ritorno di Jaimie Alexander/Lady Sif, guerriera di Asgard; purtroppo, sul fronte “femminile”, pare che invece Natalie Portman/Jane Foster non ricomparirà, avendo dichiarato di aver chiuso coi film di supereroi.
Oltre al cast, la trama ha tutte le premesse per essere una potenziale bomba, il tutto assieme alla fantascienza spinta all'estremo che traspira dai trailer; se poi, oltre a questo, aggiungiamo ciò che hanno dichiarato il regista e Chris Hemsworth, ovvero che un buon 80% del film è improvvisato e che hanno preso spunto pure da un suggerimento dato da un ragazzo che stava assistendo alle riprese, abbiamo tutte le premesse quantomeno per una pellicola fuori dal comune (almeno in ambito supereroistico).
Infine, però, vi lasciamo con una nota dolente. A detta dello stesso regista, infatti, Thor: Ragnarok sarà il film del Marvel Cinematic Universe più breve di sempre, con solo 100 minuti di durata. Quanto verranno sacrificate la trama principale, le varie sottotrame e pure la trama parallela di Planet Hulk, lo scopriremo solo il 3 novembre.
Non ci resta che aspettare!





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Articolo di Simone Barbieri

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