GAME OF THRONES - Isaac Hempstead Wright commenta la teoria sul Re Della Notte

Nel corso di Game of Thrones quasi tutti i personaggi sono cambiati e cresciuti, in particolar modo Bran Stark, il solo figlio sopravvissuto di Ned Stark. Non è più il bambino che conoscevamo, adesso è il Corvo a tre occhi, una persona fredda e distaccata.

Ora i fans si sono scatenati in una serie di teorie più o meno plausibili, ma quella che ha fatto più discutere è senza dubbio quella che collega il giovane Stark al Re della Notte.

In un’intervista a Vulture, Isaac Hempstead Wright sfata questa teoria e commenta la stagione appena conclusa.

Vulture: Grazie per aver fatto rabbrividire tutti in questa stagione.

Isaac: [Ride] Si, mi dispiace. C'erano alcuni momenti in cui dovevo essere freddo, come nella prima conversazione con Sansa. Era strano. Non penso che Bran volesse spaventare sua sorella. Sta solo cercando di elaborare tutto quello che ha visto. In un certo senso, quella situazione imbarazzante con Sansa doveva essere una sorta di “ti ho visto lì. Mi dispiace per quello che ti è successo". Ma Bran ha perso quella connessione emotiva e dichiara solo ciò che vede in modo quasi autistico, senza legarsi a ciò che accade, riportandolo oggettivamente.

E poi dire “Il caos è una scala” a Ditocorto è stato così divertente. Mi sono sentito così potente in quella scena.

Vulture: Game of Thrones è ancora ancorato alle emozioni, ma Bran sembra non averne più.

Isaac: È stata una stagione veramente impegnativa. Ho avuto un incontro con David [Benioff] e Dan [Weiss], i nostri showrunners, prima di iniziare a girare, per capire come sarebbe dovuto essere Bran. Volevamo che fosse monotono e incredibile, senza diventare noioso. Volevamo anche assicurarci che ci fosse ancora un po' di Bran in lui. Abbiamo praticamente collegato un supercomputer al cervello di un essere umano, con un po' di personalità. Più spesso, però, Bran è una nave della conoscenza umana.

Vulture: Nonostante il suo immenso potere, Bran non sapeva tutto sul matrimonio di Rhaegar e Lyanna.

Isaac: Era un po' confuso. È come se avesse una biblioteca con ogni libro di tutto quello che è successo in tutto il mondo. Può accedere a qualsiasi cosa in un battito, ma non è ancora seduto lì a leggerlo tutto. Il vecchio Corvo a tre occhi ha avuto mille anni per sedersi in quella grotta e leggere ogni singola pagina di tutto ciò che è accaduto nell'universo, e perciò conosceva tutto. Può guardare tutto ciò che vuole, ma non ha ancora tutto a cuore.

In quel momento [nel finale], Bran sapeva che Rhaegar fosse il padre di Jon, ma non pensava di esplorare quella parte del passato. Quando Samwell Tarly dice che Rhaegar e Lyanna erano sposati, allora lo vede e ha la conferma. Lo stesso è accaduto quando le sorelle le hanno chiesto come fossero andate veramente le cose nel passato di Ditocorto. E Bran ha sempre riportato ciò che ha visto.

La recensione sul finale di stagione

Vulture: Sono contento che tu abbia portato quella scena con Ditocorto. Quando ho visto Bran con Sansa al processo, una parte di me si diceva: "Se Bran è lì, non permetterà a Sansa di uccidere Arya." Ma ho anche pensato, "Beh, se Bran è lì, forse questo deve accadere".

Isaac: Questo è il fatto. Bran non è ancora pronto, non ha avuto il tempo di capire come usare al massimo i suoi poteri. Ma ci saranno errori, non è del tutto infallibile.

Allo stesso tempo, penso che Bran capirà ciò che è corretto fare e cerca sempre le cose giuste al momento giusto. Nella mia mente, è per questo motivo che Bran ha dato a Arya quel coltello. Conosce l'arco generale e la forma di come vanno le cose e perciò non credo che Bran avrebbe lasciato che Sansa uccidesse Arya se fosse arrivato il momento.

Vulture: Durante l'addio emotivo di Bran alla sua vecchia compagna Meera Reed, lei gli dice: "Sei morto in quella grotta". Quanto di quello che è successo la scorsa stagione - la crisi psichica di Bran, ciò che è successo a Hodor e il modo in cui si sacrificò - è ancora in Bran?

Isaac: Interessante. Forse l'intero trauma ha portato Bran a essere ciò che è diventato. E penso soprattutto che quello che è successo è accaduto perché gli avvenimenti dovevano andare così. Non in modo insensato, ma non importa che Hodor sia morto o che Meera sia partita. Servivano il loro scopo. Bran aveva bisogno di arrivare a Grande Inverno in modo che potesse essere con Samwell Tarly, in modo che potesse scoprire questi fatti.

Bran è ancora grato per l'aiuto di Meera e Hodor, ma lo vede solo come un'equazione matematica. Lui pensa "dobbiamo eliminarlo in modo da poter arrivare a questo, e abbiamo bisogno di questo per arrivarci". Ora sta guardando tutto in modo più calcolato. È come un computer o una calcolatrice molto potente. C'è un accenno di qualche tipo di personalità o di emozioni, ma più di ogni altra cosa, Bran sta guardando questo foglio di calcolo delle equazioni e di cose che devono accadere. Non credo che lui pensi a Hodor o Meera.

Vulture: Il modo in cui descrivi cosa sta accadendo mi ricorda le persone che insistono sul fatto che Bran sia il Re della Notte.

Isaac: Sì, ho sentito di questa teoria. Può essere. Però penso che non siano la stessa persona, ma più che altro credo che siano entrambi due esseri antichi di Westeros. Il Corvo a tre occhi e gli Estranei esistono da tempi antichissimi. Forse possiamo pensare che siano la stessa persona perché sono due personaggi con una grande quantità di potere, ma uno è un mostro di Frankenstein che è guidato da nient'altro che odio e violenza. Poi c'è Bran, che usa i suoi poteri per il bene. Voglio scoprire perché il Re della Notte sia così ossessionato nel distruggere l'umanità. Vedremo se hanno una qualsiasi spiegazione nella prossima stagione. Speriamo di scoprire cose interessanti su entrambi i personaggi.

Vulture: Amo quando gli stessi attori diventano fans della loro serie.

Isaac: Oh lo so. Durante le riprese spesso ho detto: "No, non posso dire niente". Ma questo è il periodo d'oro. Non abbiamo ancora ottenuto gli script per la prossima stagione e questa stagione è appena finita. Posso correttamente teorizzare e chattare, perché non so niente di quello che succederà.

Fonte: vulture

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